La testimonianza

Shanghai in lockdown, il Covid trasfigura la città

Shanghai: "Qui la vera dittatura sanitaria!". La testimonianza di un italiano da una città stremata da un lockdown a tolleranza zero.

“Shanghai è in guerra, questo non è un lockdown e le immagini degli animali soppressi per strada, dei bambini strappati dai genitori e portati nei centri di quarantena, raccontano sono una piccola parte dell’orrore che stiamo vivendo. Chi in Italia ha il coraggio di parlare di ‘dittatura sanitaria’ dovrebbe venire a farsi un giro!”. Al Capoluogo la testimonianza di un italiano che sta vivendo a Shanghai i disagi e le restrizioni conseguenti alla scelta del governo cinese di perseguire l’obiettivo dei “contagi zero”, ritenuto dai cittadini assurdo.

Shanghai

Shanghai, la città più popolosa della Cina con i suoi oltre 26 milioni di abitanti sta vivendo la sua guerra, l’ennesima, dopo 2 anni, contro il Covid 19. Gli ultimi dati, che parlano di oltre 20 mila casi al giorno, hanno portato il governo cinese a decidere per un lockdown a “tolleranza zero”, con la gente chiusa nei condomini sprangati dall’esterno, i viveri che scarseggiano, i bambini positivi allontanati dalle famiglie e portati negli hangar allestiti per fronteggiare l’emergenza. Nonostante i numeri restino bassi rispetto a quelli di altri Paesi, Shanghai è l’epicentro della peggiore ondata di contagi in Cina dall’emergere del Coronavirus a Wuhan a fine 2019, ed è la prima città dove la politica del “Covid zero” è entrata in crisi. “Siamo allo stremo – dice l’italiano sentito dal Capoluogo e che ha chiesto di rimanere anonimo per paura di ritorsioni – il lockdown doveva finire il 5 aprile e a oggi siamo ancora prigionieri di un governo che sta perseguendo l’ambizione insensata di arrivare a zero contagi. Il cibo scarseggia e chi può nei condomini improvvisa degli scambi con quello che ha. L’acqua potabile è un miraggio, i delivery sono stati presi d’assalto e non riescono a fronteggiare le richieste”.

Shanghai

Sui social sono tantissime le immagini e le testimonianze video terribili che testimoniano come l’ultima recrudescenza del Covid, abbia trasformato il lockdown in una guerra interna, non meno folle di quella contro l’Ucraina: la guerra al Covid 19 nella sua variante Omicron. “Pensare di ottenere in questo modo i contagi a zero è una vera e propria follia: la variante Omicron è meno letale, ma molto più contagiosa e sappiamo tutti che il vaccino cinese si è rivelato molto meno efficace degli altri, è stato lo stesso governo ad ammetterlo mesi fa. Ha giocato a sfavore del Paese la mancanza di obbligo vaccinale che ha portato come conseguenza a una copertura molto bassa. Adesso per i positivi non è previsto più l’isolamento in casa, ma anche gli asintomatici vengono portati nei centri di quarantena che hanno i contorni di veri e propri lager”. In questi giorni intanto ha aperto il Covid hospital più grande della città, realizzato per contrastare la diffusione della pandemia: la struttura conta di oltre 50mila posti letto e i primi pazienti sono già stati ricoverati. In totale, le strutture adibite alla quarantena dei contagiati da Covid-19 in città sono oltre cento, con oltre 160mila posti letto. La strada verso il ritorno alla normalità è ancora lunga: per vedere la fine delle restrizioni, secondo le previsioni degli esperti citate dal tabloid “Global Times”, bisognerà aspettare l’inizio di maggio.

Shanghai

La denuncia è che da parte del governo ci sia una totale mancanza di comunicazione, oltre alla difficoltà nel procurarsi il cibo mentre si è chiusi in casa. Testimonianze parlano di condomini sprangati e chiusi da fuori anche con un solo positivo all’interno, “Parliamo di condomini dove vivono migliaia di persone, in case piccole e con finestre minuscole. Una situazione che porta allo sfinimento non solo fisico, ma mentale. Si resta chiusi per giorni in attesa che arrivino gli operatori a fare i tamponi a tutti”. Ha destato scalpore anche la notizia dei bambini separati dai genitori: Il “The Guardian” ha pubblicato un filmato “non verificato” che circola sui social media cinesi e che ritrae alcuni bambini piccoli che piangono, presumibilmente positivi al Covid 19 e che, dopo essere stati separati dai loro genitori, sono stati messi in quarantena in una clinica della città. E, come segnala anche l’agenzia “Reuters”, emergono sempre più storie di genitori separati dai propri figli dopo l’intervento delle autorità sanitarie. In base a quanto stabilito dagli esperti, infatti, chiunque risulti positivo, anche se asintomatico o con una lieve infezione, deve essere isolato rispetto alle persone non infette. E questo include anche i bambini che risultano positivi ma i cui familiari non lo sono. “Se il bambino ha meno di sette anni, riceverà le cure necessarie in un centro sanitario pubblico” – ha riferito Wu Qianyu, funzionario della Shanghai Municipal Health Commission -. Mentre i bambini più grandi o gli adolescenti vengono isolati principalmente in quarantena, in strutture centralizzate”.

Girano anche video di cani e gatti uccisi per strada da operatori coperti per evitare di contagiarsi, ma non è l’ultimo episodio che denuncia atti violenti nei confronti degli animali domestici. “Sono stato testimone di scene assurde – racconta l’italiano – anche prima dello scoppio della pandemia. Se il cane abbaia e il vicino cinese chiama la polizia nel giro di un’ora ti piombano in casa le autorità cinofile: il tuo cane viene portato via e non lo rivedi più! A questo aggiungiamoci che noi italiani siamo considerati ‘forestieri’ e non parte integrante della loro società, viviamo costantemente – anche prima del Covid 19 – delle grosse discriminazioni, pur avendo investito in Cina denari e tempo. La corruzione ha raggiunto picchi altissimi e se vuoi andare avanti o se non vuoi finire in prigione o cacciato dal Paese senza possibilità di riavere il visto ti devi adattare”. 

Shanghai

Le immagini allegate sono prese da Instagram.

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