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Marcello Di Giacomo a #pilloleabruzzo: “Una sana socialità per aiutare i nostri giovani”

Cosa si può fare per i nostri giovani, fiaccate da 2 anni di chiusure? A pilloleabruzzo ne parliamo con Marcello di Giacomo.

Parliamo di giovani e di cosa si può fare per attrarli a una sana socialità, soprattutto alla luce degli ultimi eventi di cronaca che ogni sabato riportano a situazioni caratterizzate da violenza e degrado durante il classico “struscio” in centro storico a L’Aquila. E lo facciamo, nel consueto appuntamento con la rubrica #pilloleabruzzo con uno che per i giovani e per la loro socialità si è sempre speso moltissimo: Marcello Di Giacomo, ingegnere, organizzatore di eventi e scrittore.

Si, perchè Marcello Di Giacomo ha messo nero su bianco le tanti notti aquilane; i ricordi di una vita, le serate passate a ridere fino a sentirsi male, li ha raccolti in una sorta di “enciclopedia” a cui ha dato il nome di “Diari di notte”. Non è solo il suo primo libro, è una vera e propria raccolta di emozioni, di quella movida aquilana che non c’è più e che abbraccia il periodo che va dagli anni ’60 al terremoto del 6 aprile. Notte dopo notte, evento dopo evento, Marcello Di Giacomo ha ripercorso oltre 50 anni di storia dei locali della città: e in Diari di notte si possono trovare scampoli di ricordi che vanno dal Koala al Mythos, passando per l’Eden e la Sala Baiocco.

marcello di giacomo

Qui l’intervista a Marcello Di Giacomo durante la presentazione di “Diari di notte”

Diari di notte, nel libro di Marcello Di Giacomo 50 anni di movida aquilana

Ricordi di una città che non c’è più, che ha dovuto cambiare pelle a causa del terremoto e delle tante cose che sono successe dopo: una città fatta da un centro storico che è sempre più un cuore pulsante di vita, e che i giovani stanno cercando di riprendersi. Sono perlopiù ragazzi nati a cavallo degli anni Duemila che probabilmente L’Aquila pre sisma non la ricordano per niente. Cosa sta succedenao adesso a questi giovani? Sarà stata anche la pandemia, due anni di chiusure che non hanno fatto bene a nessuno, nonostante si trattasse di un momento storico molto delicato, dove evitare di abbracciarsi e incontrarsi ha salvato a molti la pelle.

marcello di giacomo

“Il telefonino e il computer in questo periodo di tempo sono stati l’unica valvola di sfogo per tutti, non solo per i ragazzi – spiega Marcello Di Giacomo – oggi dobbiamo fare i conti con le conseguenze. Noi che abbiamo qualche anno di più forse siamo anche più strutturati, ma dobbiamo pensare a loro, ai ragazzi, motore pulsante del futuro e del mondo. Cosa possiamo fare per aiutarli? Innanzitutto non dobbiamo generalizzare in ogni caso. I ragazzi non sono tutti uguali – per fortuna – tanti sono bravissimi e hanno voglia di fare, di divertirsi, hanno voglia di riappropriarsi del centro storico dell’Aquila in maniera sana ed equilibrata. La situazione è sicuramente difficile, ma lo è per tutti, anche per noi adulti. Sono un ottimista in ogni caso e cerco di vedere comunque il bicchiere mezzo pieno: non dobbiamo perdere di vista l’obiettivo di un abbraccio, di incontrarsi… È fondamentale in un momento così particolare della nostra vita, dobbiamo solo trovare il modo di aiutare questi ragazzi a praticare una sana socialità creandogli l’alternativa, dandogli la possibilità di esprimersi attraverso eventi, situazioni, occasioni a 360 °”.

“Sicuramente loro sono stati i più penalizzati durante il lockdown: questi sono gli anni più delicati, in cui compiono un percorso di di crescita dove si ingloba tutto quello che è vita. Per noi la scoperta, il senso di leggerezza, sono stati bruscamente fermati dal terremoto. Loro oggi hanno dovuto confrontarsi con il Covid 19, non è semplice nè per le famiglie gestire i ragazzi nè per la situazione… Poi c’è il discorso dei social, l’uso e l’abuso, il click facile, la spersonalizzazione, il virtuale che prende il posto della vita reale“.

Movida aquilana e ricordi, il tour tra i locali dell’Aquila de ‘na ‘ote

Per questo Marcello Di Giacomo con la sua associazione di promozione culturale L’Aquila Young sta cercando – pandemia e guerra permettendo, – di veicolare messaggi positivi e iniziative che creino un’aggregazione stimolante e divertente. “Porto avanti da tanti anni progetti inclusivi e non mi fermo, non ne ho alcuna intenzione. Nel tempo si sono aggiunte anche altre realtà associative nate in città che con impegno cercano di organizzare sempre tante cose che aiutino i giovani ad incontrarsi. Dobbiamo focalizzarci su di loro perchè sono il nostro futuro: ovviamente non parlo solo divertimento, ma anche iniziative di carattere sociale. Noi ci siamo, e devo dire che l’amministrazione comunale non è mai stata sorda ai nostri appelli e alle nostre iniziative. Con un po’ di pazienza e buona volontà si può fare molto!”.

marcello di giacomo

#pilloleabruzzo: la video intervista integrale a Marcello Di Giacomo

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