Sanita'

Prevenzione, Colonscopia virtuale alla Asl1 L’Aquila: come funziona e a cosa serve

Prevenzione e controlli sempre meno invasivi nella Sanità di oggi. L'esempio della colonscopia virtuale, esame ancora poco conosciuto ma eseguito alla Asl1 dell'Aquila. Cosa c'è da sapere

Prevenzione e controlli sempre meno invasivi nella Sanità di oggi. L’esempio della colonscopia virtuale, esame ancora poco conosciuto ma eseguito alla Asl1 dell’Aquila.

Che cos’è la Colonscopia virtuale? Si tratta di una tecnica diagnostica TC non invasiva che si propone come valida alternativa alla colonscopia tradizionale per la visualizzazione di patologie endoluminali, in particolare del carcinoma del colon-retto.
Il carcinoma del colon-retto è la seconda più frequente neoplasia e la seconda più frequente causa di morte per cancro.
A cosa serve questo esame? Lo abbiamo chiesto alla dottoressa Rosa Manetta, Dirigente Medico presso il reparto di Radiologia Universitaria dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila, diretto dal Professor Carlo Masciocchi.
“È un esame che permette di studiare le pareti interne dell’intera cornice colica, con una sensibilità del 90% nell’identificazione delle lesioni polipoidi superiori ai 6 mm di diametro. L’incidenza varia dal 7 al 50% nella popolazione generale. I polipi sono neoformazioni aggettanti nel lume intestinale che possono essere benigne (polipo iperplastico o adenoma con displasia di basso grado), “precancerose” (adenoma con displasia di alto grado) o cancerosi (polipi maligni con degenerazione carcinomatosa).
Non tutti i polipi degenerano in cancro – la probabilità che oscilla tra il 2 e il 10% – ma tutte le neoplasie del colon originano da polipi ed è per questo che la prevenzione mediante lo screening con colonscopia ottica o virtuale ha permesso in questi anni di ridurre notevolmente la mortalità del cancro del colon-retto“.

colonscopia virtuale

L’esame di colonscopia virtuale viene eseguito dall’UOC di Radiologia Universitaria, diretta, appunto, dal Professor Carlo Masciocchi. Gli esami sono seguiti dalla dottoressa Rosa Manetta e dal gruppo di medici in formazione specialistica in Radiodiagnostica.
Quando è consigliabile effettuare la colonscopia virtuale?
“Il tempo di trasformazione maligna degli adenomi è di 5-10 anni, per questo motivo lo screening viene effettuato a partire dai 45 anni ogni 5 anni, o dai 35 anni in caso di familiarità per neoplasie coliche o predisposizione genetica“.
A chi è rivolta?
A tutti i pazienti che:
hanno una controindicazione all’effettuazione di un esame di colonscopia ottica (diverticolosi grave, dolicocolon).
Non sono riusciti a completare un esame endoscopico standard.
valutazione preoperatoria in caso di cancro stenosante che non ha permesso l’esplorazione delle restanti porzioni coliche”.

L’esame prevede una preparazione da fare?
“Si consiglia una dieta priva di scorie nei 3 giorni prima dell’esame, quindi niente verdura, frutta, cereali integrali…. Per il resto si segue la preparazione di una normale colonscopia”.
Quali sono gli svantaggi e i vantaggi rispetto ad una colonscopia standard?
“Il principale svantaggio della colonscopia virtuale è l’impossibilità di intervenire per eseguire prelievi bioptici o asportare piccole lesioni“. Conclude la dottoressa Manetta: “Questa metodica, tuttavia, mostra numerosi vantaggi:
Basso discomfort per il paziente, senza necessità di dover eseguire sedazione durante l’esecuzione dell’esame
– Possibilità di eseguire una completa stadiazione preoperatoria
Migliore localizzazione anatomica delle lesioni“. 

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