Cronaca

Violenza sessuale, revocati i domiciliari al giovane

Revocati i domiciliari al giovane arrestato a dicembre con l'accusa di violenza sessuale ai danni di una 13enne. Il 30 marzo ci sarà la prima udienza.

Il Tribunale dei minori dell’Aquila ha revocato la misura degli arresti domiciliari per il giovane accusato di violenza sessuale ai danni di una ragazza all’epoca dei fatti 13enne.

I fatti per cui il giovane è stato denunciato risalgono a novembre scorso. Dopo le prime indagini, a dicembre, il ragazzo è stato arrestato con un provvedimento del Tribunale per i minorenni ed è stato recluso nell’istituto penale di Casal del Marmo (Roma) per quasi 2 mesi. La difesa del giovane, rappresentata dall’avvocato Amedeo Ciuffetelli, del foro dell’Aquila, aveva chiesto e ottenuto i domiciliari, oggi revocati, per consentirgli di proseguire il percorso di studi. La ragazza è difesa dall’avvocato Massimo Costantini.

Violenza in centro storico, la parola alla difesa della giovane: “Una vicenda dolorosa”

Il prossimo 30 marzo si terrà la prima udienza con rito ordinario, in un primo momento si era valutato di procedere con il rito abbreviato, ma la difesa del giovane, “Ha scelto il rito ordinario per non precludere nessun mezzo istruttorio. Ci riteniamo piuttosto certi dell’innocenza del ragazzo e anche se ci dovessero definizioni alternative avranno comunque di mira la ricostituzione dell’onorabilità di un giovane”, spiega al Capoluogo l’avvocato Ciuffetelli.

La vicenda, su cui c’è stato il massimo riserbo in sede di indagini, coinvolge diversi giovanissimi; i fatti contestati al ragazzo sarebbero accaduti un sabato pomeriggio durante il classico struscio pomeridiano tra i Portici di San Bernardino, la scalinata e le nicchiette, in un orario in cui il centro pullula di vita.

I due giovani si sarebbero appartati per un chiarimento in merito a un precedente incontro avvenuto circa un mese prima. Da qui diventa tutto poco chiaro e ne è discesa una doppia versione: stando ad una versione, la ragazza sarebbe corsa a chiedere aiuto agli amici, denunciando l’episodio di violenza. La seconda, vedrebbe invece i due tornare insieme verso i portici di San Bernardino, dove c’erano gli altri amici.

In sede di incidente probatorio ha ricordato inoltre il legale del giovane, “È stato fatto tutto con estrema delicatezza, vista la giovane età dei coinvolti e confidando che la prova principe sarebbe emersa negli atti del processo e invece non è stata sviluppata. Rendiamoci conto che parliamo di un 15enne che si professa innocente e lo è fino al terzo grado di giudizio. La sua vita è stata stravolta. Ci sono delle decisioni da prendere e in pochissimo tempo. Auspicavo che venissero depositati gli estratti delle cronologie dei social sul cellulare e anche le perizie sugli indumenti sequestrati che avrebbero dato dei riscontri oggettivi alle versioni avute in un senso e nell’altro”.

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Il giovane è accusato anche di un tentativo di rapina: “Si tratta di un aspetto marginale rispetto a fatti più importanti: può essere letto come una ragazzata o un atto di prepotenza piuttosto che di bullismo – chiarisce il legale -. Il problema vero e importante è l’accusa di violenza sessuale che presenta un disvalore soprattutto per il contesto sociale futuro in cui il mio assistito si troverà a vivere. Comunque andranno le cose questo ragazzo dovrà elaborare e fare i conti con quanto accaduto”.

Le parti civili sono rappresentate dagli avvocati Ferdinando Paone e Gabriella Giuliani.

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