Effetti collaterali

Il gas sale, la ceramica sprofonda: con la guerra il settore è in ginocchio

Il gas sale, la ceramica sprofonda. Non si fermano i risvolti negativi della guerra in Ucraina. Sempre più aziende ricorrono alla Cassa Integrazione

Il gas sale, la ceramica sprofonda. Non si fermano i risvolti negativi della guerra in Ucraina.

ceramica

L’Italia fa i conti con una nuova crisi economica dilagante, che colpisce numerosi settori: l’industria della ceramica in ginocchio causa rincari energetici. L’allarme, in realtà, è scattato già dallo scorso autunno, quando l’annuncio dei rincari sulle bollette di luce e gas faceva intravedere le difficoltà dei mesi futuri, per imprese e famiglie. Dai ristoratori e i commercianti, ai gestori di impianti sportivi, passando per piccole e grandi imprese. Il salasso del caro energia non risparmia nessuno e Il Capoluogo ha raccolto diverse denunce, segnalazioni e sfoghi di realtà in grande difficoltà. Dal Nord Italia, intanto, arrivano echi di realtà in forte emergenza, i cui strascichi potrebbero presto giungere fino all’Abruzzo e, in generale, ad un territorio ancora alle prese con il lungo cammino della ricostruzione.
Un recente studio sostiene che anche se le tensioni geopolitiche sull’Ucraina si calmassero i prezzi del gas resterebbero su livelli da record e l’industria della ceramica, in questa situazione, non può che pagare conseguenze salatissime: figura, infatti, tra i comparti più energivori, insieme a piscine ed acciaierie.

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Proprio nelle settimane che seguono lo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina, la situazione è peggiorata drasticamente. I rincari, annunciati già dall’autunno, sono da qualche tempo una dura realtà e le tensioni internazionali stanno generando prezzi sempre più elevati, ai quali si aggiungono particolari difficoltà nell’approvvigionamento di materiali e materie prime. Dal distretto di Sassuolo e Modena è giunto a Confindustria l’allarme lanciato dagli imprenditori che, insieme ai sindacati, hanno scritto al Governo per chiedere un tavolo di confronto sulla dipendenza del metano e l’impiego delle risorse del PNRR.
Sulla crisi del settore è intervenuto anche il Segretario generale Femca Cisl Emilia Centrale, Massimo Muratori, intervistato dalla Gazzetta di Modena e riportata sul sito della sigla sindacale.
“Il settore della ceramica già da tempo era afflitto dai costi dell’energia, ora la guerra che coinvolge Russia e Ucraina, l’una che detiene il gas, l’altra le argille di alta qualità ha scatenato conseguenze micidiali per chi produce piastrelle. È davvero dura”, ha spiegato Muratori. “Già da fine anno – aggiunge Muratori riferendosi, in particolare, al distretto ceramico di Sassuolo e Reggio Emiliaalcune aziende avevano attivato la cassa integrazione, per le difficoltà derivanti dai prezzi dell’energia. Ora, a causa della guerra, con questa ulteriore impennata dei costi del gas sempre più imprese si ritrovano costrette a optare per la cassa integrazione. Di questo passo si andrà soltanto a peggiorare”.

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