Tradizioni

Transumanza e rosone, da Collemaggio agli Champs-Élysées

Rappresentanza di pastori abruzzesi sugli Champs-Élysées, in dono ai colleghi dei Pirenei il rosone di Collemaggio.

Pierluigi Imperiale, con una rappresentanza di pastori abruzzesi sugli Champs-Élysées per la manifestazione sulla transumanza “Les Folies Béarnaises”: in dono ai colleghi dei Pirenei il rosone di Collemaggio.

Una sorta di gemellaggio, quello andato in scena sugli Champs-Élysées, tra pastori abruzzesi e aquilani e pastori dei Pirenei, per la manifestazione “Les Folies Béarnaises” che ha portato a Parigi oltre 2mila pecore per uno “spettacolo” immortalato anche da Chiara Ferragni, dalla sua stanza di hotel. La curiosità della nota influencer per la manifestazione che però per Pierluigi Imperiale deve cominciare a segnare un freno alla percezione di “folklore” legato alla transumanza e alla pastorizia, che invece, come spiega a IlCapoluogo.it, “sono attività a tutti gli effetti, che danno lavoro a tante famiglie”. La rappresentanza di pastori abruzzesi è stata accolta da Jacques Pedehontaa, sindaco Laas, paesino dei Pirenei che ha organizzato la manifestazione nell’ambito del Salone internazionale dell’Agricoltura e a cui è stato consegnato il rosone di Collemaggio, simbolo di un gemellaggio. Da parte aquilana, oltre alla rappresentanza di pastori, anche quella istituzionale rappresentata dal sindaco di Calascio, Paolo Baldi. “Siamo stati ospitati presso il Liceo Agrario che forma le nuove generazioni – ha spiegato Imperiale – tant’è che alla manifestazione erano presenti molti giovani e molte donne”. Una “full immersion” nella comunità pastorale dei Pirenei “per apprendere le loro capacità e uno spirito che non è campanilismo, ma coscienza delle proprie potenzialità e il proprio ruolo nella comunità”. Ruolo importante, anche quello dei piccoli comuni: “Ho sempre pensato, e quest’occasione ha rappresentato una conferma, che parte attiva rispetto alla custodia e alla promozione di queste tradizioni debbano essere i sindaci dei piccoli comuni. Non è più tempo del folklore, occorre uno spirito nuovo che rafforzi i mestieri della montagna. È stata un’esperienza positiva che non va ripetuta, ma estesa, a partire dalla Rassegna ovini di Campo Imperatore, in cui i pastori devono essere protagonisti. Pastori che in questo momento vivono enormi difficoltà a causa dell’aumento dei costi dei carburanti e delle granaglie. Occorre coesione tra gli operatori della pastorizia e non veicolare più il messaggio sbagliato che si tratti di un fenomeno folk”.

(In copertina, foto di Antonio Corrado)

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