Giornata internazionale della donna

La festa della donna dalle origini ai tempi attuali

La celebrazione dell’ 8 marzo ha radici lontane anche se, come per tanti avvenimenti che hanno importanza nella nostra storia, fatti reali e leggende si intersecano

Ricorre oggi, 8 marzo, la festa della donna ormai universalmente identificata, anche se parlare di festa però è improprio: essa è infatti dedicata al ricordo e alla riflessione sulle conquiste politiche, sociali, economiche del genere femminile, quindi è più corretto parlare di giornata internazionale della donna.

È un evento che ha come obiettivo quello di ricordare il livello di emancipazione che le donne hanno ottenuto nel corso della storia, ma è anche il giorno in cui vengono denunciate le violenze e discriminazioni che sono costrette a subire quotidianamente. Le donne, grande risorsa per la società e per la famiglia, non hanno bisogno di una giornata per essere valorizzate ciò deve avvenire tutti i giorni dell’anno nel totale rispetto per la loro funzione essendo, purtroppo ancora oggi,la parte più bistrattata nel mondo del lavoro e per quel che concerne l’aspetto economico. Molte di loro sono costrette a subire mobbing o stalking nel silenzio e nell’indifferenza, sempre più galoppante, del nostro tempo.

La celebrazione dell’ 8 marzo ha radici lontane anche se, come per tanti avvenimenti che hanno importanza nella nostra storia, fatti reali e leggende si intersecano anche perché, agli albori di questa data la gran parte dei lavoratori e delle lavoratrici erano analfabeti, quindi le notizie erano poche e affidate al mezzo verbale. Come qualche volta accade ad eventi che per la loro rilevanza sono entrati a far parte della storia del costume di una società, anche l’origine dell’importante ricorrenza del gentil sesso è circondata da un alone di mistero che la rende in qualche modo leggendaria. L’8 Marzo ha radici lontane.

Nasce dal Movimento Internazionale Socialista delle Donne; sebbene gli stessi storici diano versioni diverse sulla sua origine. Per alcuni la data simbolo è legata all’incendio divampato in un opificio di New York nel 1908 occupato, nel corso di uno sciopero, da 129 operaie tessili che a seguito di un incendio morirono bruciate vive. Altri sostengono che l’incendio del 1908 è stato però confuso con un altro incendio nella stessa città, avvenuto nel 1911 e dove si registrarono 146 vittime, fra cui molte donne. Sembra che i fatti che hanno realmente portato all’istituzione della festa del gentil sesso sono in realtà più legati alla rivendicazione dei diritti delle donne, tra i quali il diritto di voto che ai due luttuosi eventi precedenti.

Dobbiamo obiettivamente riconoscere che tale festa, oggi, ha un po’ perso il suo valore iniziale. Mentre ci sono organizzazioni femminili come la storica UDI (Unione Donne Italiane di origini laiche) ed il CIF ( Centro Italiano Femminile di estrazione cattolica) più tante altre organizzazioni femminili e femministe che continuano a cercare di sensibilizzare l’opinione pubblica sui problemi di varia natura concernenti il sesso femminile.

Penso alla violenza contro le donne e il divario salariale rispetto agli uomini – molte donne considerano questa giornata come l’occasione per uscire da sole con le amiche, lasciando mariti, compagni e figli a casa, e concedersi qualche ” diversivo”, che magari in altre serate non sarebbe permesso.

Alla fine della seconda guerra mondiale, le donne – in particolar modo quelle che lottarono nella Resistenza – chiesero di poter partecipare attivamente alla rinascita politica del Paese. Ottennero così il diritto di farsi eleggere, al pari degli uomini. Nel 1946, 21 donne vennero elette nell’Assemblea Costituente tra loro quattro deputate che entrano a far parte della Commissione dei 75, incaricata di redigere la nuova costituzione. Un passo importante poiché con il loro contributo ed il lodevole lavoro svolto all’Assemblea Costituente viene formalmente sancito nella Costituzione il principio di uguaglianza tra i sessi. Traguardi di primaria importanza , che rappresentarono solo la prima tappa di un lungo percorso verso il riconoscimento di una sostanziale parità, tanto nelle Istituzioni quanto nella società. La mimosa divenne il fiore simbolo della Festa della donna nel 1946 per iniziativa della parlamentare Teresa Mattei, la quale propose questo fiore come portatore dei significati di femminilità e forza, grazie alla sua capacità, continuando a crescere nella sua particolare bellezza e perché essendo un fiore molto precoce sboccia giusto in tempo per l’8 marzo quindi il costo è molto contenuto. Purtroppo questo 8 marzo, come se non bastasse la pandemia da covid-19 che ha creato un’infinità di problemi alla Comunità mondiale, sarà funestato dalla guerra in Ucraina ed il mio pensiero va a tutte le donne – mogli, sorelle e madri – alle prese con la pazzia della mente umana.

Nel formulare a tutte le donne del mondo i migliori auguri per la loro festa le saluto con questa famosa frase di Shakespeare. “Per tutte le violenze consumate su di Lei, per tutte le umiliazioni che ha subito, per il suo corpo che avete sfruttato, per la sua intelligenza che avete calpestato, per l’ignoranza in cui l’avete lasciata, per la libertà che le avete negato, per la bocca che le avete tappato, per le ali che le avete tagliato, per tutto questo: in piedi Signori, davanti a una Donna”

leggi anche
8 marzo donne convegno emiciclo
Giornata internazionale della donna
Le donne lasciano il segno, all’Emiciclo l’ecletticità tutta al femminile