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Capestrano, I due guerrieri: un re e un santo

Capestrano come “Borgo Pilota” d’Abruzzo per il bando PNRR del Ministero della Cultura. Fondi per 20 milioni di euro.

Capestrano candidato “Borgo Pilota” d’Abruzzo per il bando PNRR del Ministero della Cultura, rigenerazione culturale sociale ed economica.

Con il sostegno dell’Associazione Tratturo Magno 4.0, presieduta da Danilo Taddei, è stata presentata la candidatura di Capestrano nell’ambito del bando M.1.C.3. del PNRR lanciato dal Ministero della Cultura “Attrattività dei Borghi – Linea di azione A – Progetti pilota per la rigenerazione culturale, sociale ed economica dei borghi a rischio abbandono e abbandonati”. La Regione, a sua volta, ha tempo fino al 15 marzo p.v. per decidere quale borgo candidare al MIC come “progetto pilota” abruzzese. Il bando, che prevede l’investimento di 20 milioni di euro ad un “borgo pilota” per ciascuna regione italiana, è stato pensato per rivitalizzare quei paesini ad alto valore culturale, storico e naturalistico che abbiano visto un significativo spopolamento ed un depauperamento costante e progressivo. «Se è vero che i luoghi sono più forti delle persone e che la scena fissa è più forte della vicenda, allora il Genius Loci di Capestrano deve essere la guida che deve ispirare qualunque ipotesi di sviluppo che possiamo immaginare per noi e per il nostro futuro» il commento del sindaco di Capestrano, Antonio D’Alfonso.

capestrano i due guerrieri
(I due guerrieri)

«Candidato ideale per il borgo pilota abruzzese, Capestrano ha molti assi nella manica – spiega Danilo Taddei, presidente dell’Associazione Tratturo Magno 4.0 – terra dei due guerrieri, il re vestino Nevio Pompuledio (più noto come il “Guerriero di Capestrano”, dalla statua rinvenuta negli scavi archeologici ai piedi del borgo, esposta durante il G8 di L’Aquila dopo il sisma 2009 quale uno dei principali simboli dell’Abruzzo) e San Giovanni da Capestrano, patrono dei cappellani militari, fondatore, tra altre cose, del primo ospedale della città di L’Aquila, e dell’omonimo Convento, con una ricca biblioteca che conserva anche preziosi codici miniati medievali che il locale Centro Studi San Giovanni da Capestrano intende digitalizzare». Con la sua posizione baricentrica rispetto alle principali città abruzzesi, Capestrano è polo di snodo storico del Tratturo Magno (ramo Centurelle-Montesecco) che attraversa il territorio nel punto storico di sosta per le greggi della Torre di Forca di Penne.  Capestrano era la prima tappa delle greggi nel lungo viaggio del  Tratturo Magno verso Foggia. Borgo ricco di storia, cultura e bellezze paesaggistiche, che una volta era stato Principato Mediceo, è oggi un centro urbano da poco più di 800 abitanti, in via di ulteriore spopolamento, e nonostante la sua variegata offerta turistica e naturalistica, e la presenza sul territorio di alcuni tra i maggiori viticoltori della regione e produttori tra i migliori vini abruzzesi, resta un borgo, che, nonostante la presenza di residenze per le vacanze di politici, studiosi e alti funzionari di stato italiani ed esteri, vive una evidente fragilità sociale ed economica che si può leggere nell’indicatore demografico di depauperamento costante e progressivo. Così, l’Associazione Il Tratturo Magno 4.0, nata quasi un anno fa proprio per «contribuire attivamente alla rigenerazione di quel tratto di Abruzzo interno lungo il tracciato del Tratturo principale – aggiunge Taddei -,  negli ultimi mesi ha sottoscritto convenzioni con diversi comuni del Tratturo, tra cui quello di Capestrano, e ha aderito con entusiasmo al progetto di rigenerazione del Borgo, promuovendone la candidatura e fornendo la propria assistenza tramite la sua competente struttura».
Insieme al Sindaco, all’ufficio tecnico del comune ed ai propri collaboratori, l’Associazione ha ideato un progetto organico e completo per Capestrano Borgo Pilota, che prevede:
– Creazione di Campus Scuola Internazionale di alta formazione nel Convento di San Giovanni;
– Riconversione in Museo Archeologico del Castello Piccolomini;
– Trasformazione della vecchia (e abbandonata) scuola agraria in deposito archeologico e laboratorio restauro;
– Rigenerazione di un borghetto ai piedi del Castello in stato di totale abbandono già da prima del sisma, per la creazione di alloggi multifunzionali (turismo, docenti e studenti del Campus, ecc.);
– Creazione di un sistema di percorsi pedonali e ciclabili nella Valle del Tirino e fino al borgo: 20 km di percorsi escursionistici, tra percorsi culturali, religiosi e archeologici.

Capestrano, la candidatura ideale.

Situato nella Valle del Tirino, il borgo di Capestrano, costituito in origine nel 880 con il raggrupparsi di piccoli nuclei di popolazioni sparsi dopo la distruzione di Aufinium, risulta stratificato da architetture di varie epoche e dominato dal castello Piccolomini, del 1485, e di proprietà dei Medici di Firenze dal 1579 al 1734.
Capestrano con i Medici per quasi 2 secoli entro il Regno di Napoli e vicino lo Stato Pontificio, rappresenta una originalità commerciale e politica con la “via degli Abruzzi” tra Firenze e Napoli e il transito delle greggi del Tratturo Magno.

convento di san giovanni da capestrano

(Convento di San Giovanni da Capestrano)

Il territorio del Comune è costellato da architetture pregevoli medievali e rinascimentali tra i quali, oltre il castello, il Convento di San Giovanni, fondato nel 1447 dal monaco francescano Giovanni, la Casa natale di San Giovanni (1386), la Chiesa di San Pietro ad Oratorium fondata nel 722 dal Re Desiderio dei Longobardi, la Chiesa di Santa Maria del Rosario (XIV secolo), la chiesa parrocchiale di Santa Maria della Pace (1643), la Chiesa di Santa Maria di Loreto in contrada Presciano (1610). Inoltre sono da ricordare le aree archeologiche e le necropoli dove sono state ritrovati il Guerriero di Capestrano assurto a simbolo dell’intero Abruzzo.

san pietro ad oratorium capestrano

(San Pietro ad Oratorium)

Capestrano può contare anche in un posizionamento strategico dal punto di vista naturalistico: la valle del Tirino con il “fiume più limpido d’Europa”, rappresenta una zona di interesse naturalistico di notevole pregio. Compresa principalmente tra i territori di Capestrano e Bussi, che, oltre per il valore ambientale, riveste ampio valore storico/culturale per la presenza, nelle sue vicinanze, oltre che del Lago di Capodacqua con un mulino, una strada ed altre strutture sommerse e meta di sub da tutto il mondo, di aree archeologiche, della vicina Chiesa di San Pietro ad Oratorium, di mulini nei pressi delle sorgenti di Presciano. La valle si configura come un’area ad alto potenziale turistico, con il fiume a tratti navigabile e la presenza di numerose società di servizi turistici a fini escursionistici.

fiume tirino e lago capodacqua capestrano

(Fiume Tirino e Lago Capodacqua)

Capestrano, il bando per il borgo pilota d’Abruzzo.

Il bando per il borgo pilota era stato veicolato dalla Regione Abruzzo, con requisiti di ammissibilità a valutazione piuttosto stringenti. In particolare, la Regione ha ritenuto di candidare un comune delle aree interne dell’Abruzzo, localizzato in area protetta ad elevato valore paesaggistico lungo un “itinerario” o “cammino” riconosciuto, in cui sia presente un sito UNESCO o che ne faccia parte, in cui ci sia almeno un attrattore culturale/turistico quale un museo, un parco archeologico, un cammino o ciclabile, un festival, ricettore di altre misure del PNRR quali finanziamento per interventi di natura strutturale, infrastrutturale, digitale, e altri. Capestrano, quindi risulta il borgo ideale alla candidatura della Regione Abruzzo.

Capestrano, Tre linee concrete di azione

La strategia per valorizzare il territorio, cultura – turismo – digitalizzazione, si traduce in tre linee principali di azione concrete in grado contemporaneamente di rimettere in moto l’uso di molti contenitori importanti sottoutilizzati da destinare alla cultura, alla scuola, al turismo e favorire ripresa demografica ed economica e  rinnovo del patrimonio edilizio:

a) un Campus di studi e ricerca, centro internazionale per l’alta formazione post laurea, nel Convento di San Giovanni, su materie che attengono anche le esigenze del territorio con formazione in presenza e a distanza: archeologia, botanica, storia, diritto, agricoltura, turismo, religione, transizione digitale, transizione ecologica, etc;

b) un polo museale per l’archeologia italica dei “Safin”, (fruibile in presenza ed a distanza) nel Castello Piccolomini, tecnologie adeguate ed in grado di collegare tutti i musei archeologici d’Abruzzo e mettere insieme i Vestini, Sabini, Equi, Marsi, Peligni, Marrucini, Carecini, Frentani, Pentri; sono le tribù che abitavano l’Abruzzo e Molise, nel VI sec. a.c. e che avevano con molta probabilità come Re proprio Nevio Pompuledio, il Guerriero di Capestrano. Creare uno spazio importante che parli del guerriero Re (l’originale scultura ovviamente resta nel museo di Chieti, ma sarà pubblicizzato). Laboratori di ricerca e depositi magazzini per l’archeologia anche per reperti che non trovano sede in Regione, (collocati presso la ex scuola agraria altro contenitore vuoto);

c) un sistema di percorsi pedonali (reali fisici) che tocca i principali punti e aree del territorio: Convento, fiume, casa di san Giovanni, capo d’acqua, zona archeologica etc. per implementare il turismo all’aria aperta, il turismo esperienziale, la conoscenza dettagliata dell’area e ampliare escursioni nei Parchi limitrofi. Collegarsi al tratturo Magno.

 Il progetto prevede zero consumo di suolo, moderne tecnologie per l’efficienza energetica (il borgo rinnovato ex scuola agraria). Transizione digitale ovvero messa in rete di tutti gli interventi con particolare attenzione alla connessione globale che deve assicurare il centro di formazione internazionale San Giovanni e il museo archeologico immersivo globale nel Castello Piccolomini. Valorizzare l’impronta storica, archeologica, culturale, e la forza naturale dell’ambiente e della presenza dei due Guerrieri ovvero di un Re e di un Santo.  

Capestrano, ha tradizione agricola, negli ultimi 70 anni ha avuto più emigrazione che industrializzazione tuttavia negli ultimi 10 anni ha visto sviluppare attività innovative nei servizi al turismo (b&b, agriturismi), nuove aziende agricole (cantine Pasetti). 

 Attivare sul territorio iniziative di respiro internazionale durature, dunque, come un Campus, scuola di alta formazione con ricerca archeologica avanzata, transizione ecologica e digitale con forme di relazioni a distanza che favoriscano la diffusione globale con esperienze dirette in loco, per un buon numero di soggetti, moltiplica gli effetti positivi sul territorio e cumula conoscenza, attenzione e domanda crescente sui suoi prodotti e servizi locali.

 L’apertura al mercato globale si riscontra anche nel turismo che vede ampliata la domanda ambientale all’aria aperta, esperienziale, e, con i cammini lungo il Tratturo Magno di cui si prevede un riuso compatibile destinato appunto a corridoio ecologico attraversato da pedoni, greggi, cavalli etc..

Si prevede un investimento complessivo pubblico di 20 milioni di euro a cui si aggiungono gli investimenti privati nei servizi e attività produttive. L’impatto sociale ed economico del progetto pilota su Capestrano è molto importante perché genera una ripresa residenziale almeno del 10/12%  a breve termine, crea almeno 100 posti lavoro/mese in fase di cantiere e nuovi posti di lavoro diretti (gestione servizi pubblici) ed indotti (attività private) in fase di esercizio dell’ordine di 100/150 nei vari settori.

  1. Traduzione archeologo Adriano La Regina
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