Cultura

Le nuove stanze della poesia, Renzo Pezzani e i poemi dai banchi di scuola

Un altro appuntamento con le poesie dai banchi di scuola, prese da libri di Renzo Pezzani, per la rubrica a cura di Valter Marcone.

Concludiamo la presentazione delle poesie di Renzo Pezzani con due composizioni che richiamano il passare del tempo ovvero i giorni della settimana e i mesi dell’anno.

Renzo Pezzani si serve della sua poesia anche come strumento didattico e i temi trattati sono: il lavoro, la religione, la natura, i valori. Ci sono poi poesie sulle ricorrenze e sulle feste come pure sulle condizioni di vita. Poesie che ricordano eventi tragici come la guerra con “Il soldato caduto”

“Nessuno, forse, sa più perché sei sepolto lassù / nel camposanto sperduto /sull’alpe, soldato caduto/….Nessuno ricorda perché,/posata la vanga, il badile,/portando a tracolla il fucile,/salivi sull’alpe; salivi,/cantavi e di piombo morivi,/ed altri moriron con te”.

Come pure tra le composizioni ci sono semplici pennellate che raccontano ambienti come “La casa di campagna”:

“Sei sola, sperduta/tra bosco e campagna:/il fumo t’annera,/la pioggia ti bagna./Sei fatta di sassi,sei calda di fuochi,/sei colma di grano,/di bimbi, di giochi”.

Oppure come “Casa rustica”:

“Non ho mai visto una casa più bella/di quella che dà sul fiume:/viene la sera e vi accende un lume,/viene la notte e le porta una stella. /…Dice la gente che guarda e cammina:/Che bella casa che sa di calcina!/Si leva un fumo dal tetto, leggero; si sente intorno un odor di minestra”.

Poesie edificanti come quelle sul libro, “Il libro”.

“Preso il libro, il bambino:/l’aprì, lesse, pensò.Egli era in un giardino/di quanti fior non so./Guardò intorno. Nel sole/splendean cento colori,/ma disse: “Le parole/son più belli dei fiori”. E poi poesie sul vento, sull’acqua, sull’angelo custode ,sulla mamma, sulle nuvole, sulla luna, sui mestieri”.

Il mondo dell’infanzia, per Renzo Pezzani, è una dimensione quasi perenne, una concezione che ricorda “Il Fanciullino” in cui Giovanni Pascoli sottolineava l’importanza di coltivare la parte infantile di ognuno di noi. Il bambino, per Renzo Pezzani, è il vero poeta, poiché con la sua capacità di stupirsi che richiama la purezza primordiale riesce a raccogliere le sfumature del mondo. Dirà, infatti, che: “Il canto d’un bambino può rinverdire il mondo”.

In uno dei suoi componimenti intitolati “La Gioia”, esorta a ritornare bambini per godere della felicità: solo la riappropriazione del mondo infantile riporta alla serenità. “La gioia che cerchi su eccelse pendici / s’è forse nascosta tra erbe e radici. / Ritorna quel ch’eri, un bambino innocente / ch’è lieto d’un fiore,
che canta per niente”. 

I giorni della settimana

Ci voglion sette giorni
a far la settimana:
per sei canta il martello,
per uno la campana.
Sei, li vuole la terra
che aspetta il tuo sudore.
ma il settimo che viene
è tutto del Signore.

I mesi dell’anno

Dice Gennaio “Chiudete quell’uscio!”
Dice Febbraio “Io sto nel mio guscio!”
Marzo apre gli occhi e inventa i colori;
Aprile copre ogni prato di fiori;
Maggio ti porge la rosa più bella;
Giugno ha nel pugno una spiga e una stella;
Luglio si beve un ruscello d’un fiato;
Sonnecchia Agosto in un’ombra sdraiato;
Settembre morde le uve violette;
Più saggio Ottobre nel tino le mette;
Novembre fà di ogni sterpo fascina;
Verso il Presepio Dicembre cammina!

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