Esteri

Ucraina, pesanti sanzioni contro l’attacco russo: la diplomazia sembra ormai sconfitta

Putin attacca l'Ucraina, Biden risponde inviando armi e uomini e dichiarando guerra alle banche russe. Pesanti sanzioni nell'Europa, la Germania blocca il gasdotto. La sola via è quella diplomatica: ma sarà percorribile?

Putin attacca l’Ucraina, Biden risponde inviando armi e uomini e dichiarando guerra alle banche russe. Pesanti sanzioni nell’Europa, la Germania blocca il gasdotto. La sola via è quella diplomatica: ma sarà percorribile?

Una guerra nel cuore dell’Europa. Lo scenario drammatico ipotizzato da alcuni giorni rischia di diventare realtà. La diplomazia sembra ormai sconfitta. Putin ha chiuso ogni trattativa avvertendo che non consentirà l’ingresso dell’Ucraina nella Nato (ipotesi del resto smentita dalle nazioni europee) non solo, ma ha rivendicato la legittimità del Donbass di staccarsi dall’Ucraina e ha garantito il sostegno dell’esercito russo, ha chiesto il riconoscimento della separazione della Crimea. Poi è arrivato il via libera all’utilizzo delle forze armate.

La risposta dell’Occidente è arrivata subito. Biden ha parlato alla nazione, la sua linea ferma lo sta facendo risalire nei sondaggi, ma a parte questo Biden mostra i muscoli. Assicura assistenza militare al governo d Kiev, così annuncia che saranno inviate altre armi difensive , l’invio di altre truppe e avverte che sarà dichiarata guerra alle banche russe.
Anche da parte europea si corre ai ripari. La Germania ha sospeso il gasdotto su Nord Stream 2. La Nato ha allertato centinaia di aerei e navi. Dall’Italia Draghi condanna l’intervento russo, definito inaccettabile, ma spera ancora nella diplomazia. La via del dialogo resta essenziale, aggiunge , ma conferma i contatti con le altre capitali europee per dar vita a pesanti sanzioni. Ma la Lega, sulle sanzioni frena.

Intanto nel Donbass si spara, l’esercito Ucraino è schierato, Piovono bombe e missili. Ci sono vittime. I ribelli del Donbass festeggiano per l’arrivo dei carri armati russi. Le conseguenze si vedono oltre che nella popolazione anche in economia. L’inflazione sale, i prezzi dell’energia corrono. Elementi che potrebbero mettere a rischio la ripresa economica. L’Europa e gli Usa possono far male alla Russia con le sanzioni, ma un prezzo lo pagano anche le nazioni che le sanzioni impongono. Il continente si scopre fragile nella politica energetica. La Russia non sembra preoccuparsi per le reazioni, anche se le prime ripercussioni ci sono già nei mercati russi, e gli uomini di Putin denunciano il tentativo degli Usa di voler scavare un solco tra Mosca e le capitali del vecchio continente.

In questa situazione la via del confronto appare estremamente complicata. Le condizioni di Putin per trattare sono pesanti: completa neutralità dell’Ucraina, riconoscimento dell’autonomia della Crimea e del Donbass, autonomia che di fatto significa diventare due stati filorussi.

Sono condizioni accettabili per Usa e Europa? E Putin rinuncerebbe a ulteriori tentativi di espansione? La difficoltà diplomatica è tutta qui. Per ora parlano gli eserciti e i tentativi di fare male con sanzioni.
Questo non basterà a evitare una guerra dalle conseguenze incerte. La sola via è quella diplomatica. Ma sarà percorribile?

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