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Scuola e covid, la giungla delle regole tra dad, did e tamponi

Scuola e covid - Parte il conto alla rovescia: lunedì il mondo della scuola conoscerà la nuova circolare Salute-Istruzione. Addio certificati medici e tamponi molecolari, basterà il rapido per tornare in classe.

Scuola e covid – Parte il conto alla rovescia: lunedì il mondo della scuola conoscerà la nuova circolare Salute-Istruzione. Addio certificati medici e tamponi molecolari, basterà il rapido per tornare in classe.

Scuola e covid, questo non è mai stato un binomio perfetto. Lo abbiamo visto da marzo 2020 quando milioni di studenti restarono a casa fino alla fine dell’anno scolastico, per la prima volta, tra difficoltà e novità delle regole dettate dal contenimento di una pandemia mai vista prima.

Due anni di caos per le famiglie divise tra didattica a distanza, quarantene e tamponi. Dovrebbe arrivare la svolta il prossimo lunedì con un nuovo provvedimento volto a semplificare la giungla di regole su didattica a distanza, didattica integrata, T0, T5, T10 e quarantene fiduciarie.

Meno dad per tutti, è questo l’obbiettivo. Alle elementari si finisce tutti in remoto con due contagi, almeno fino ad oggi. Con la nuova circolare, a partire da febbraio, la dad dovrebbe invece scattare da tre casi in su esattamente come per le scuole superiori.

– Sul podio delle semplificazioni il certificato di rientro a scuola e il tampone negativo anche di farmacia –

Tra le quasi certe (e sperate) novità per il ritorno a scuola basterà il solo tampone negativo, vale a dire senza il certificato della Asl. Lo si farà per accorciare i tempi della permanenza a casa visto che i risultati dei molecolari non sono molto compatibili con una gestione accettabile dei rientri in aula. A questo si aggiungerà il limite temporale per il conteggio dei casi che saranno quelli certificati nell’arco di 5 giorni. Anche questa modalità servirà ad evitare di sommare cluster avvenuti in periodi diversi mandando in dad anche alunni per cui non ce ne sarebbe bisogno.

La Asl  non riesce ad inviare in tempi rapidi i risultati dei test covid con il risultato che in molti ci troviamo costretti a consumare ferie per giustificare l’assenza dal lavoro – questa la posizione di una mamma al Capoluogo.

Le criticità del sistema si scaricano sulle famiglie, creando discriminazioni tra chi ha condizioni flessibili (non tutti hanno lo smart working) o altri che legati al posto di lavoro subiscono le conseguenze anche a distanza di due anni.

Ciò che è certo che il ministero dell’Istruzione e il ministero della Salute sono stati al lavoro in questi giorni sul dossier quarantena a scuola con lo scopo di semplificare i protocolli.

– Le tappe (che ci aspettiamo dopo due anni di pandemia)-

Il primo passo è arrivato dalla Regioni con la richiesta di semplificare la quarantena e la dad nelle scuole cancellandole del tutto per vaccinati e guariti. Un passo importante e al quale forse si arriverà, materne a parte.

In seconda battuta c’è l’idea di fissare a tre il numero di contagi in una classe entro il quale non vanno più in remoto gli alunni dalla materna in su, se in qualche modo immunizzati. E nel conteggio rientreranno solo i contagi degli ultimi 5 giorni, mentre ora si considerano anche quelli certificati da più tempo. E anche questo finisce per far restare gli studenti a casa anziché a scuola.

Sul tavolo anche la proposta di eliminare i tamponi per il rientro in classe, mantenendo comunque l’autosorveglianza. Nel frattempo l’Alto Adige si porta avanti e riduce autonomamente la Dad da 10 a 7 giorni “per garantire più scuola in presenza”. Ma non solo, gli asili resteranno aperti fino a quattro casi di
positività.

 

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