Cronaca

Rigopiano, un esperto in più per la perizia da depositare entro fine marzo

Udienza per il processo Rigopiano, un esperto in più nel pool che sta predisponendo la perizia. Le parti civili sperano di chiudere il primo grado entro la prossima estate.

Udienza per il processo Rigopiano, un esperto in più nel pool che sta predisponendo la perizia. Le parti civili sperano di chiudere il primo grado entro la prossima estate.

Nuova udienza del processo per la tragedia di Rigopiano, nella quale 29 persone hanno perso la vita a causa di una valanga che ha travolto l’hotel il 18 gennaio 2017. Nell’udienza odierna, anche i legali dell’ex sindaco di Farindola, De Vico, hanno richiesto il rito abbreviato. De Vico era l’ultimo imputato rimasto con rito ordinario.

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Nella stessa udienza, il pool formato da esperti del Politecnico di Milano che ha ricevuto incarico di produrre una perizia da parte del Tribunale di Pescara, nella richiesta di proroga di 90 giorni già annunciata, hanno aggiunto un ulteriore componente, esperto in Protezione Civile, per coadiuvare nella redazione della perizia che sostanzialmente dovrà valutare il “peso” delle responsabilità umane nella tragedia di Rigopiano. Il Procuratore Capo Bellelli ha ricordato il termine dei 6 mesi entro cui è necessario produrre le perizie, in ossequio alla necessità di rispettare i giusti tempi della giustizia.

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Il pool di esperti dovrà quindi consegnare la perizia tra fine marzo e i primi di aprile e poi si potrà procedere con la discussione della stessa, che dovrebbe iniziare nella prossima udienza prevista per il 29 aprile.

“Speriamo – commenta a IlCapoluogo.it l’avvocato Wania Della Vigna, che rappresenta Silvia Angelozzi, sorella di Sara, deceduta nella tragedia di Rigopiano insieme al marito Claudio – che nella prossima udienza si giunga effettivamente alla consegna della perizia, per aprire la discussione in merito e avere una sentenza che ci metta al riparo dai tempi prescrizionali”.

Rigopiano, i quesiti della perizia.

Il Tribunale di Pescara ha chiesto ai periti di descrivere “le cause di innesco della valanga che ha colpito l’hotel Rigopiano il 18 gennaio 2017, i tempi di verificazione, l’entità, il percorso e i suoi effetti sul territorio”. Ha inoltre chiesto di indicare “se pregressi eventi naturali che hanno interessato la zona, ivi compresi i fenomeni sismici, possano aver assunto incidenza sulle cause di innesco o sull’entità della valanga”. Altre richieste riguardano inoltre la prevedibilità della valanga, le eventuali azioni che avrebbero potuto ridurre le conseguenze della stessa e altri quesiti che mirano quindi a verificare la responsabilità umana in quel doloroso evento.

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