Romanzo quirinale

Berlusconi rinuncia: Stop a Draghi, in pista il presidente del Senato Casellati

Berlusconi si arrende, ma c’è il no a Draghi. Tornano in campo i nomi sussurrati nei giorni scorsi, tra cui quello della presidente del Senato Casellati.

Alla fine Berlusconi si è arreso. Lo ha fatto al termine di una giornata di incontri. Prima ha visto i suoi fedelissimi, poi ha fatto contattare i ministri di Forza Italia e alle 18, quando ha preso il via il vertice di centrodestra via zoom, ha fatto leggere un comunicato in cui annuncia il ritiro della candidatura, ringrazia per il sostegno ricevuto e chiede al centrodestra una candidatura unitaria e autorevole.

Ma nello stesso tempo c’è il no a Draghi, che dovrebbe continuare il lavoro a Palazzo Chigi con questo governo. Il ritiro di Berlusconi era atteso, meno che, dopo aver indetto una riunione da remoto per non tornare a Roma, non abbia voluto partecipare neanche a questo tipo di incontro.

Romanzo Quirinale, un’altra puntata. La rubrica di Giuseppe Sanzotta, editorialista del Capoluogo e già direttore de Il Tempo, verso l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica.

Berlusconi rivendica il candidato, Draghi guarda al Quirinale

Che sia infastidito appare evidente, così come sia intenzionato a sbarrare la strada a Draghi. Ma con quale obiettivo? Che abbandoni il campo non appare credibile. Adesso però è opportuno restare ai fatti. Si sa che il Cavaliere era favorevole a un reincarico di Mattarella. Ipotesi più che remota.

Dallo staff del presidente arrivano le foto con li scatoloni già pronti per il trasloco, come a dire che si aspetta solo il succssore. Così adesso tornano in campo i nomi sussurrati nei giorni scorsi, in particolare quello della presidente del Senato Casellati.

Ha un incarico istituzionale, ha esperienza politica, è di Forza Italia ed è donna. Qualcuno vocifera che potrebbe anche avere i voti di alcuni fuoriusciti dai 5Stelle, che comunque mal digeriscono il trasferimento di Draghi forse anche per il timore che poi sarebbe difficile trovare un suo successore aprendo le porte a quelle elezioni anticipate che gli eletti nei 5Stelle vedono come il vero pericolo, soprattutto per loro.

Il vertice del centrodestra quindi ha preso atto che Berlusconi non è più della partita e adesso il confronto con gli altri partiti può iniziare nella consapevolezza che è necessario un nome condiviso perché nessuna coalizione politica ha i voti per eleggere il presidente. Una svolta potrebbe arrivare nei prossimi incontri. Letta si vedrà con Conte e Speranza.

berlusconi draghi

Poi Salvini vedrà Letta. Incontri decisivi, ma prima il centrodestra deve trovare una intesa interna su un punto centrale: il governo deve durare o è meglio andare al voto. Forza Italia e la Lega sono favorevoli a sostenere ancora Dragi e il suo esecutivo pur con sfumature diverse. Forza Italia non vorrebbe cambiare nulla, Salvini invece chiede un forte rimpasto.

silvio Berlusconi

Per il voto anticipato e Giorgia Meloni. Non è un tema da poco. Così sono ore di tensione, di incontri. Di deciso non c’è nulla. Dopo il passo indietro di Berlusconi tornano le ipotesi della vigilia, Della Casellati abbiamo detto, un nome condiviso potrebbe essere quello di Casini che, come sponsor ha solo Renzi, ma non è sgradito a nessuno. Intanto i partiti si preparano al primo voto di lunedì con dei candidati di bandiera. Il confronto è partito tardi, per dieci giorni tutto è rimasto bloccato ad Arcore. Ora si comincia sul serio.

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