La storia

Positivo all’estero, gli amici: “L’ambasciata non c’è, ma noi si”

Positivo all'estero, la storia di un aquilano. Gli amici organizzano per lui una raccolta fondi: "Gli Amici ci sono sempre nel momento del bisogno".

Positivo all’estero, la storia di un aquilano. Gli amici organizzano per lui una raccolta fondi: “Gli Amici ci sono sempre nel momento del bisogno”.

POSITIVO ALL’ESTERO – E’ bloccato a Budapest da più di due settimane, Matthias, aquilano di 21 anni che ieri ci ha raccontato la sua vacanza sfortunata che si somma a quella di tanti, tantissimi, italiani rimasti in quarantena all’estero.
“L’ambasciata si è rivelata un fantasma” – aveva dichiarato. “Sono completamente da solo”.
Intanto da L’Aquila parte una raccolta fondi organizzata dai suoi amici più cari (qui il video).
“Gli Amici ci sono sempre nel momento del bisogno per sostenerlo in questi giorni complicati in cui tutto è a suo carico: affitto, spesa, tamponi e volo”.
Matthias ripete un tampone ogni tre giorni sperando nella negativizzazione, al costo di 30 euro ognuno.

La Storia

Positivo al Covid all’estero – Un’odissea senza fine. Questa è la storia di Matthias, ragazzo aquilano di 21 anni, “incastrato” in una casa in affitto a Budapest dopo la positività del tampone.
“Sono qui dal 29 dicembre con l’idea di ripartire il 3 gennaio. Ero con un gruppo di amici, ora mi ritrovo da solo, chiuso in un appartamento in affitto”.
Un viaggio di piacere per festeggiare la fine dell’anno che però si è complicato proprio il giorno del rientro in Italia: “Il 3 gennaio, giorno della ripartenza, abbiamo fatto tutti il tampone. Solo il mio ha avuto esisto positivo. La prima cosa che ho fatto è stato avvisare i miei genitori e l’ambasciata. Quest’ultima non ti aiuta in nessun modo, l’unica indicazione ricevuta è di ripetere il tampone finché non si negativizza”.
Matthias fa tamponi ogni tre giorni, al costo di 30 euro ognuno, ma l’esito purtroppo è sempre positivo. Allora si è dovuto organizzare tra casa in affitto visto che “a Budapest non ci sono hotel covid”, e prenotazioni “impossibili” dei tamponi molecolari.
“Prenotare è difficilissimo, le attese sono devastanti se ti ritrovi in una condizione come la mia. E’ tutto a mie spese: dal volo non rimborsabile, all’affitto della casa, al costo dei tamponi e a quanto mi occorre per vivere. Finora ho speso più di quattrocento euro”.

positivo al covid
foto di Matthias per la mamma

Intanto la mamma Tiziana, lo attende a L’Aquila insieme al resto della famiglia: “Dopo l’ennesimo tampone, fatto ieri, Matthias è ancora positivo. Da mamma dico che è devastante non poter far nulla e sentirlo così lontano. Siamo senza potere, l’ambasciata è  totalmente inutile. Lui è forte, ma stanchissimo. Devo ringraziare tutte le amiche e conoscenti che con la loro presenza e interessamento ci sono stati vicino. Mi sento svuotata e non vedo l’ora che si negativizzi così possa finire quest’odissea. Si accavallano emozioni, è tutto cosi difficile in questi giorni”.