La presentazione del progetto

Centrale Operativa del 118, ecco come sarà: cantiere entro fine 2022

L'Aquila avrà, finalmente, la sua Centrale Operativa del 118. Presentato il progetto: una struttura di circa mille metri quadri, 500 per piano. Sorgerà accanto al Delta 8 e al Pronto Soccorso. I dettagli

L’Aquila avrà, finalmente, la sua Centrale Operativa del 118. Presentato il progetto: una struttura di circa mille metri quadri, 500 per piano. Sorgerà accanto al Delta 8. Romano: “Abbiamo risolto tanti progetti rimasti appesi nel tempo. Con l’apertura del Delta 7, inoltre, abbiamo completamente liberato il Delta 6, un padiglione di 90 posti”.

Presentato il progetto che prevede la realizzazione della Centrale operativa del 118 al San Salvatore. Questa mattina la conferenza stampa, alla presenza del Direttore generale della Asl1, Ferdinando Romano, del presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, dell’assessore regionale alla Sanità Nicoletta Verì e del sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi. Presenti anche il vice presidente della giunta regionale, Emanuele Imprudente, l’assessore al Bilancio, Guido Liris e il vice presidente del Consiglio regionale, Roberto Santangelo. Un progetto partito, in realtà, molti anni fa, nell’immediato post sisma, ma rimasto a lungo bloccato. L’hub che verrà realizzato presso l’ospedale San Salvatore dell’Aquila, oltre alla sala dedicata alla gestione delle chiamate, vedrà la realizzazione di un eliporto e di un hangar per il rimessaggio dei velivoli.

Ha spiegato il manager Ferdinando Romano “L’opera è perfettamente integrata nel contesto ambientale, ha una duttilità importantissima: può essere modificata senza costi sostanziali qualora dovessero cambiare le condizioni del quadro organizzativo. Quindi potrà variare in funzione delle diverse necessità. È inoltre perfettamente adeguata alle necessità dimensionali del 118. Siamo riusciti a coniugare un progetto perfetto per il nostro finanziamento, in linea con la normativa vigente ed estremamente qualificato. La Centrale del 118 da parte del programma di riqualificazione della nostra Asl che, in questo momento, sta anche cercando soluzioni per riqualificare quegli edifici sanitari che risultano ancora danneggiati dal sisma”. 

“Quando sono arrivato – ha aggiunto Romano – ho trovato un braccio di ferro tra Asl e progettisti, poiché il progetto preliminare partiva da una cifra di 8 milioni. Un’opera ciclopica, anche in previsione di sbancamenti imponenti, ma soprattutto in quanto a necessità economica. Noi avevamo la metà di quelle risorse. Quindi, con operazioni di convincimento, soprattutto all’indirizzo dei progettisti, siamo riusciti ad avere un progetto coerente con gli obiettivi, con le leggi sull’impiantistica, con le necessità funzionali e, logicamente, con la cifra che avevamo, di poco superiore ai 4 milioni di euro. Il progetto esecutivo è stato già consegnato. La Centrale operativa nascerà accanto al Delta 8″. 

Centrale operativa 118, dettagli e cifre del progetto

Il progetto, sviluppato a partire dal preliminare emesso nell’anno 2015, prevede il completamento della nuova elipiazzola di cui risulta già realizzata la base di fondazione, la realizzazione del nuovo hangar di ricovero dell’aviomezzo in corrispondenza dell’attuale elipiazzola che verrà dismessa, la realizzazione della nuova Centrale Operativa per il 118 e un nuovo parcheggio, sia per gli operatori del 118 che per gli utenti esterni dell’ospedale.

È stata quindi, disposta una riprogrammazione degli interventi per adeguarli alla somma effettivamente disponibile pari a € 4.084.000,00 di cui € 2.100.000,00 provenienti dalla donazione della Regione Emilia Romagna e € 1.984.000,00 dalle economie della Regione Abruzzo, derivanti da  intervento Covid-Hospital Pescara con  fondi della Banca d’Italia.

L’opera sorgerà su spazi non costruiti adiacenti l’ospedale, su due piani totalmente e funzionalmente indipendenti. L’edificio è totalmente e funzionalmente indipendente e si sviluppa su una superficie complessiva lorda di 950 mq.  Ciascun piano ha una superficie lorda di 475 mq. Gli accessi dall’esterno sono due, uno al piano terra sul lato nord dall’area di parcheggio, accessibile da via Morgagni, l’altro al piano primo sul lato sud dall’area prossima alla piazzola per l’elisoccorso.

Le dichiarazioni

Il Presidente Marsilio ha sottolineato: “Stiamo presentando un’opera attesa a lungo, che dall’emergenza del post sisma ha visto la partecipazione di enti e associazioni impegnati in una vera e propria gara di solidarietà per cui non possiamo che essere grati. Proprio nell’ambito di questa gara, la Regione Emilia Romagna stanziò 2milioni e 100mila euro per realizzare la Centrale operativa del 118 a L’Aquila e firmò una convenzione che prevedeva anche un ambulatorio a Villa Sant’Angelo. La Asl ha rivalutato il progetto facendo un lavoro meticoloso e costante, nell’ottica di una scelta progettuale di ridimensionamento e adeguamento. Un lavoro in sinergia con la Regione Emilia Romagna, che avrebbe potuto decidere di tirarsi indietro, dal momento in cui la convenzione risaliva al 2010. Invece, attraverso il suo Presidente, Stefano Bonaccini, la Regione – che nel frattempo ha subito anche un terremoto – ha confermato la volontà di mantenere questo stanziamento. La convenzione, quindi, è stata ricostruita e i 2milioni e 100mila euro dell’Emilia Romagna si sono uniti ad oltre 1 milione e 900mila euro elargiti dalla Banca d’Italia alla regione Abruzzo per l’emergenza Covid. Ora, tempi tecnici permettendo, speriamo entro la fine dell’anno di aprire il cantiere“.

Anche il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, precisando l’importanza strategia della Centrale operativa del 118 per l’intero territorio, ha ripercorso i passi e gli ostacoli che hanno frenato a lungo il progetto. “Si tratta di un progetto che ho visto nascere. L’Agenzia di Protezione civile dell’Emilia Romagna prese in carico il campo di Piazza d’Armi e si organizzò, fin da quel momento, una raccolta fondi soprattutto da parte di Enti, comuni, province, decidendo di dare vita a due interventi progettuali, la Centrale operativa del 118 dell’Aquila, appunto, e l’ambulatorio di Villa Sant’Angelo. L’ambulatorio di Villa è operativo ormai dal 2011, mentre quello della Centrale del 118 è stato un iter travagliato, per cui ci sono delle responsabilità precise. Il progetto era inserito nell’ambito del terzo stralcio dell’Accordo Quadro sull’Edilizia sanitaria: il primo stralcio era stato realizzato prima del sisma, il secondo fu fatto sulle opere prioritarie per ripristinare l’edilizia sanitaria danneggiata e fu portato avanti dal Presidente Chiodi, il terzo si è bloccato poiché la Regione Abruzzo, da un certo punto in poi, aveva assunto la decisione di realizzare tutti gli ospedali in Project Financing, ma il Ministero rimbalzava continuamente questo accordo, esigendo delle garanzie continue. Finalmente, con la nuova amministrazione centrale – che ho sollecitato fin dal primo giorno del mio insediamento – e anche grazie al lavoro fatto durante il lockdown con il RUP, siamo riusciti a recuperare questo discorso e a riattivare il progetto ormai arenato, in un contesto diverso e con costi purtroppo lievitati. Ringrazio il presidente Marsilio che ha raccolto l’invito di trovare subito la quota di finanziamento per il primo stralcio per avviare l’opera”.

“L”opera – ha concluso il primo cittadino – non è una medaglia che si mette il San Salvatore o che va ad indossare la sanità delle aree interne: è un elemento essenziale per il territorio, soprattutto nel processo di riconversione dell’edilizia sanitaria. Tuttavia, ogni punto d’arrivo è al tempo stesso un punto di partenza, per cui oggi voglio lanciare l’idea di una Sala operatoria ibrida. La famosa Sala 9 per cui la Asl ha già un progetto preliminare. È questa la prossima richiesta”.

L’assessore Verì: “In questo momento poniamo l’attenzione su una realtà importante, quale quella aquilana. Esprimo gratitudine e stima alla direzione attuale della Asl che, in breve tempo, ha fatto qualcosa di importante, che non si era stati in grado di fare negli anni passati. Voglio sottolineare al sindaco che avrò un’attenzione particolare sulle richieste di questo territorio, poiché derivano da una realtà orografica disomogenea: quindi come azienda sanitaria aquilana ci ritroviamo spesso a richiedere delle deroghe che la natura del territorio richiede”.

“Lo sblocco dei lavori per la realizzazione della Centrale operativa del 118 all’Aquila è da salutare con grande entusiasmo: è la vittoria della sanità delle aree interne. Ho seguito per mesi, in qualità di assessore al Bilancio, l’interlocuzione con la Banca d’Italia, che ringrazio per la sensibilità dimostrata in occasione dell’emergenza Covid proprio nei confronti del tema sanità. Successivamente, in qualità di assessore alla Committenza, mi sono dedicato al reperimento di fondi pari a circa 2 milioni di euro dalle economie derivanti dalla realizzazione del Covid hospital di Pescara, attraverso l’Agenzia regionale di informatica e committenza (Aric). Lo afferma l’assessore regionale al Bilancio e alla Committenza, Guido Liris, che stamattina ha partecipato alla conferenza stampa di presentazione del progetto della Centrale operativa del 118.“La Asl n.1 ha riavviato la procedura e modificato il progetto”, spiega Liris, “per il quale oltre ai 2.100.000 euro garantiti dalla Regione Emilia-Romagna saranno utilizzati i residui 1.984.000 euro della donazione della Banca d’Italia, frutto del ribasso d’asta della realizzazione dell’ospedale Covid. Si tratta di un’infrastruttura strategica per tutte le aree interne dell’Abruzzo, che dà dignità all’intera Asl provinciale e in particolare agli operatori del 118 dell’Aquila fino ad oggi confinati in locali angusti dell’ospedale San Salvatore, conclude l’assessore.

 

Asl1, Romano fa il punto sui lavori

“Abbiamo preso in mano un’azienda con molti progetti in sospeso. La Rsa di Montereale, in cui contiamo di concludere i lavori in un anno, la TI di Avezzano, inaugurata poco tempo fa. Sempre su Avezzano c’è la progettazione tecnico-economica del nuovo ospedale, in corso, che contiamo di avere entro il mese di gennaio. Quindi, la Centrale Operativa del 118 e l’apertura del Delta 7 al San Salvatore, anch’essa attesa da anni. Questo intervento va contestualizzato: il Delta 7 ha una capienza di 180 posti letto ed ha permesso di assorbire l’intera area medica, svuotando il Delta 6, un padiglione da 90 posti letto. Oggi, quindi, abbiamo i posti letto Covid istituzionali, i posti eventuali del G8 e una capacità di accoglienza – in un padiglione di 90 posti letto – totalmente separata dagli altri padiglioni: ciò vuol dire che abbiamo anche noi il nostro Covid Hospital. Si è trattato di un’apertura rivoluzionaria per il San Salvatore, che ha cominciato a vedere punti fermi nella sua riqualificazione”.

“La Asl inoltre – ha concluso – ha una previsione di bilancio in pareggio perché abbiamo fatto un’operazione di governo degli sprechi che porterà a recuperi imponenti. Questi recuperi porteranno, a loro volta, ad assunzione di personale. Sarà questa la linea guida dell’anno in corso, lavoriamo per recuperare le criticità e le lacune a livello di personale, per darci nuovamente un assetto organizzativo nobilitato”.

 

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