Cronaca

Addio ad Alassane, l’ultimo saluto prima del ritorno a casa

L'ultimo saluto ad Alassane Nokho prima del ritorno in patria. Raccolti circa 9 mila euro per il giovane 31enne scomparso improvvisamente.

Sabato 8 gennaio il saluto ad Alassane Nokho, il giovane senegalese scomparso improvvisamente all’età di 31 anni.

Addio ad Alassane

Per il giovane Alassane si è mossa immediatamente una raccolta fondi per consentire di riportare la salma in patria, in Senegal. L’ultimo saluto, prima del viaggio, ile ore 16, davanti l’obitorio dell’ospedale San Salvatore.

Alassane era conosciuto e ben inserito in città, dove si era integrato anche grazie alla passione per il calcio. La squadra dello United L’Aquila, dove il giovane giocava, ha promosso la raccolta fondi.

“Abbiamo appena chiuso la raccolta fondi per Alassane, il nostro amico e tifoso tragicamente scomparso prima di capodanno. La solidarietà che abbiamo ricevuto è stata davvero sorprendente e straordinaria. Abbiamo raccolto 9.012 euro. Una dimostrazione di solidarietà commovente, segno del fatto che le comunità si riconoscono veramente nel mutuo aiuto, nella complicità tra persone, nella vicinanza anche nei momenti difficili come questo.

Ringraziamo davvero tutte le persone, le squadre, le associazioni e le organizzazioni che si sono mosse in questi giorni affinché si potesse provvedere al rientro di Alassane in Senegal, secondo le volontà della sua famiglia. Siete stati tantissimi a donare e in un prossimo post cercheremo di ringraziarvi tutte e tutti. Ci ha colpiti in particolare la solidarietà con cui L’Aquila dello sport di base, popolare, dilettantistico ha reagito all’unisono. Una vicinanza arrivata da tutto Abruzzo, che ci conferma che ciò che ci unisce va oltre lo sport.

Saluteremo Alassane sabato 8 gennaio, alle ore 16, fuori l’obitorio dell’ospedale San Salvatore. Chi vuole può venire a dargli un ultimo saluto. Poi inizierà il viaggio verso la sua terra, arrivando a Dakar a metà della prossima settimana. Grazie al vostro aiuto riusciremo a sostenere le spese di questo viaggio, insieme a Elena Residence, il centro dove Alassane aveva vissuto e lavorava. Il resto della raccolta fondi sarà devoluta alla sua famiglia.

Alassane, infatti, in Senegal ha due figli minori a cui pagava gli studi con quanto guadagnava attraverso il suo lavoro in Italia. Abbiamo intenzione di ricordarlo anche con un piccolo fondo residuo di emergenza sociale, di aiuto a persone in difficoltà, e pure con un segno tangibile presso il campo sportivo che molto spesso frequentava. Nelle prossime settimane ci organizzeremo in tal senso.

Come abbiamo fatto per il fondo per l’emergenza Covid, vi aggiorneremo mano a mano con la massima trasparenza.

La solidarietà della comunità è il segno che la società a volte è meno razzista di come spesso strumentalmente si descrive. Il mutuo aiuto è un atto politico forte oltre ogni parola. La tragica morte di Alassane ce lo ha insegnato, ancora una volta, e la vostra generosità è la dimostrazione della lunga strada che insieme stiamo percorrendo. Grazie”.

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