L'editoriale

L’addio di Mattarella, “L’Italia e gli italiani hanno saputo rialzarsi”

Mattarella saluta, la partita per il Quirinale si apre adesso: con il presidente in piedi, pronto ad andar via. Ai partiti il compito di scegliere un successore all’altezza.

Con l’addio di Sergio Mattarella si chiude il 2021. Il presidente della Repubblica nel suo consueto messaggio di fine anno, in diretta tv, saluta gli italiani.

Eccolo Sergio Mattarella, il presidente è al suo ultimo messaggio agli italiani. Si presenta in piedi quasi a voler ribadire che sta andando via, E come in ogni addio c’è commozione.. Il presidente cerca di nasconderla, ci riesce in parte: chi conosce la sua storia non può non pensare che se ha ricoperto la più alta carica dello Stato è anche per un evento drammatico che ha segnato la sua vita. Suo fratello, Piersanti, ucciso dal piombo mafioso, e lui che davanti al suo corpo decise di proseguire quell’avventura politica interrotta. Ora il ciclo si è chiuso. Tra gli applausi e i ringraziamenti di tutti.

Appalusi che potrebbero in futuro diventare la richiesta di restare, all’indirizzo di Mattarella, perché il Paese ha ancora bisogno di lui. Ma a questo Mattarella non pensa. Il mio ruolo è finito, dice all’esordio. Ripete che è la Costituzione a stabilire il termine del suo mandato. Precisazione apparentemente ovvia, ma a significare che per quanto lo riguarda il suo impegno finisce qui. Non cerca ricandidature, che pure la Costituzione non esclude, non sfiora nemmeno l’argomento, ma sa di non poter escludere che le forze politiche possano chiedergli un ulteriore impegno. Ma lui è in piedi, come chi sta per andare via e solo si raccomanda che il successore sappia spogliarsi della sua appartenenza per diventare il presidente di tutti.

Un invito a non creare lacerazioni in un Paese che, come ha voluto sottolineare con forza, ha avuto la forza di rialzarsi. Un Paese minato da una pandemia che è costata cara, decine di migliaia di morti, posti di lavoro persi, nuove povertà. Ma l’Italia si è rialzata, grazie alla scienza e ai vaccini, grazie alla ritrovata solidarietà europea. I vaccini hanno salvato delle vite, sono un’arma che purtroppo è mancata nelle prime fasi della pandemia, quando si lottava contro il virus. Così va il riconoscimento per medici, personale sanitario e volontari, che – a rischio della propria vita – hanno combattuto in prima linea per aiutare chi aveva bisogno.

Mattarella, nel suo messaggio di commiato, ha voluto puntare su tanti temi non risolti:

dalle nuove povertà, alle morti sul lavoro, alle donne vittime della violenza, al problema delle poche nascite. Sì è rivolto ai giovani chiedendogli di essere protagonisti, di entrare in campo con le proprie idee, con la voglia di imporsi.

mattarella vaccino covid

Fin qui i messaggi al Paese, il riconoscimento che senza l’impegno degli italiani non avremmo superato le nostre difficoltà. Grazie agli italiani, ha ripetuto, perché si sono vaccinati. Grazie agli italiani che hanno resistito e che hanno contribuito a creare una comunione di intenti con le istituzioni.

Mattarella ha voluto ringraziare chi in questi anni lo ha supportato. “Non mi sono mai sentito solo” ha detto, mandando un messaggio ai partiti, alle altre istituzioni, ai governi che si sono alternati durante il suo mandato. Un invito a non disperdere quella unità di intenti, quel patriottismo che ha consentito al Paese di voltare pagina. Ma la lotta non è finita per colpa di un virus che muta, che infetta, ma la scienza ci ha dato un’arma per combattere: i vaccini.

Un messaggio, quello di Mattarella, incentrato sui ringraziamenti, su un resoconto sommario di 7 anni di mandato. Sicuramente non poteva dire di più. La partita per il Quirinale si apre ufficialmente adesso, si apre con il presidente uscente in piedi, pronto ad andare via. Ai partiti il difficile compito di scegliere un successore all’altezza.

 

 

 

Foto di Ansa

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