In quota

Gran Sasso, 2mila passaggi in funivia

Il Gran Sasso e la neve perfetta di questi giorni portano in quota migliaia di turisti che, però, chiedono di più,a partire dai servizi. Le interviste.

Il Gran Sasso è tra i posti più gettonati in questi giorni. Ma qualcosa non va: “Il turismo ha bisogno di crescere”.

GRAN SASSO – Il 30 dicembre 2021 è stata una di quelle date da incorniciare per lo sci nel comprensorio di Campo Imperatore. Duemila passaggi, ovvero duemila biglietti staccati in funivia in una sola mattinata, a cui si aggiunge tutta l’affluenza di camminatori-sciatori-ciaspolatori che restano più a valle, tra Fonte Cerreto e Montecristo.

meteo Gran Sasso

Un’affluenza sperata e inaspettata forse. La neve compatta, da cinquanta a centocinquanta centimetri, piste perfette, Fontari e Scindarella che funzionano a pieno regime.
“E’ stata una giornata bellissima, ma poteva essere splendida. Ma come sappiamo noi i numeri li facciamo quando gli altri sono chiusi o in difficoltà. In queste situazioni vengono fuori le problematiche che ripetiamo da anni: piano d’area non fatto, vincoli non rimodulati. Il risultato? Turisti incantati dal panorama, ma delusi dalla mancanza di servizi. Le strutture attive non possono coccolare i clienti come vorrebbero, ma ce la mettono e ce la mettiamo tutta con il massimo della passione”. – così il commento del direttore Luigi Faccia, della Scuola di Sci Assergi Gran Sasso.
A queste considerazioni si aggiungono quelle dei turisti che hanno raggiunto il comprensorio anche da Marche e Lazio. “Purtroppo mancano molti servizi, le attività in funzione non riescono a reggere l’impatto di una affluenza come quella di oggi”- uno dei turisti marchigiani in un gremito piazzale Simoncelli.

Gran Sasso

Un turismo “esagerato” e concentrato in alcuni giorni d’inverno, ma anche nei mesi più caldi dell’estate, un carico urbanistico non supportato dal territorio, un affollamento stupefacente e una governance che non si attrezza a sufficienza. “Il turista è disposto a tornare nonostante grandi ed evidenti mancanze?”la domanda ricorrente. Il punto è che senza  troppe chiacchiere dovremmo pretendere un sistema Gran Sasso che metta in campo progetti, programmi a lungo termine, che abbatta la stagionalità del turismo e soprattutto crei posti di lavoro. Vale a dire: nulla di nuovo, ma pratiche vincenti ed esistenti in altre zone di montagna dove il turismo si può definire tale e si vive di esso perché considerato generatore di posti di lavoro.

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Campo Imperatore

Come raccontato ieri, torna attuale una riflessione di fronte uno scatto che mostra in coda lungo la salita che conduce alla biglietteria in attesa di salire in quota  serpente di turisti dall’hotel Cristallo fino alla biglietteria. “Questa immagine, che vale più di molte parole, illustra quanto sia necessario e improcrastinabile un secondo accesso alla stazione sciistica di Campo Imperatore”. Fa questa riflessione Giorgio Fioravanti, Delegato Lega Salvini Premier per l’Abruzzo alle politiche montane e Segretario Comunale Lega nonché sciatore appassionato.  “L’unico accesso realizzabile è quello da Montecristo mediante l’impianto di arroccamento dalla fossa di Paganica al Monte Scindarella. Anche alla luce degli effetti del riscaldamento globale, Campo Imperatore, con un sistema di innevamento programmato, in futuro rimarrà una delle poche stazioni sciistiche che sopravviveranno alle temperature poiché si trova oltre i 2.000 metri sul livello del mare. Per fare tutto ció, peró, bisogna combattere il terrorismo ambientale. Quello dei no, quello cieco, dannoso, pericoloso e desertificante degli estremisti ambientali. Ci vuole un pó di motivazione in più da parte di tutti i cittadini, da questo dipende il rilancio di uno dei maggiori settori strategici su cui dobbiamo puntare per il nostro futuro e quello dei nostri figli”.

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