Il ricordo

Luigi Lombardo, diventare adulto in una notte: il ricordo della morte del fratello Carlo

L'AQUILA - Luigi Lombardo ricorda il fratello Carlo, carabiniere in Sardegna, assassinato a soli 24 anni. Il 23 dicembre la cerimonia di commemorazione a 55 anni dalla morte.

L’AQUILA – Luigi Lombardo ricorda il fratello Carlo, carabiniere in Sardegna, assassinato a soli 24 anni. Il 23 dicembre la cerimonia di commemorazione a 55 anni dalla morte.

È finita con due colpi alla porta, all’alba della Vigilia di Natale, l’infanzia del dottor Luigi Lombardo, giornalista, scrittore e diplomatico, storico presidente di Confartigianato Imprese della Provincia dell’Aquila. Aria di festa, in casa, serenità infusa dal periodo natalizio e dal piacere di passarlo con la propria famiglia. Solo una nota stonata, la malinconia per quel fratello lontano che non potevi trattenere a casa per le feste: dopotutto era un carabiniere e i delinquenti a Natale non vanno in ferie. Non era in ferie nemmeno Carlo Lombardo, di stanza nella feroce Barbagia degli anni 60: “Durante il pomeriggio il portalettere portò per me, proprio per me, un telegramma: conteneva un vaglia di 5mila lire e un breve messaggio di Carletto che spiegava che non sarebbe tornato da noi per la Vigilia, perché gravi motivi di servizio lo trattenevano in terra di Sardegna ancora per qualche giorno. Sarebbe venuto quando avremmo dovuto aggiungere al presepio i Re Magi”.

Giunsero invece quei due colpi alla porta.

“Andai proprio io ad aprire – racconta Luigi Lombardo – e mi trovai davanti due ufficiali dei carabinieri. Salutarono sull’attenti e chiesero di mio padre. Non avevo da meravigliarmi: ero abituato a quel genere di visite”. D’altra parte il padre Salvatore era a capo della Squadra Mobile della Questura. Quella volta, però, era diverso, ma nessuno l’immaginava, tanto che il piccolo Luigi era rimasto lì, per salutare i carabinieri. Lo stesso padre, Salvatore, non si preoccupò di allontanare il bambino: doveva essere una comunicazione come un’altra.

“Dissero a mio padre che Carletto, poche ore prima, era rimasto ferito in un attentato nel corso di un pattugliamento notturno. Mio padre, come padre e come investigatore, capì subito che doveva trattarsi di ben altro. Chiese di conoscere la verità”. E la verità aveva il volto sorridente di un giovane carabiniere di appena 24 anni ucciso mentre compiva il suo dovere di carabiniere nella lontana Sardegna. In quel momento, finì l’infanzia di Luigi Lombardo, il candore del Natale e quelle luci, appannate dall’assenza, ma pur sempre simbolo della serenità natalizia dell’attesa, si spensero. “Nello spazio d’una notte, io m’ero fatto adulto. Era finita la vita di mio fratello, intrappolato in un agguato davanti al Municipio di Fonni, a due passi da Orgosolo, in provincia di Nuoro. Mio padre andò a riprenderselo in Sardegna, Carletto e il suo berretto con la fiamma d’argento”.

A 55 anni da quei tragici avvenimenti, venerdì 23 dicembre il brigadiere Carlo Lombardo verrà ricordato in una cerimonia presso il Cimitero monumentale dell’Aquila.

Chi era Carlo Lombardo.

Secondo di cinque figli, Carlo Lombardo nacque a Roma il 14 marzo 1942 da Salvatore e Assunta Elena Martorelli. Nel 1961 si arruolò giovanissimo nell’Arma: prima il CAR a Chieti, poi il servizio alla caserma “Pastrengo” di Roma, poi la Sardegna, prima come vice comandante della Stazione di Villagrande Strisaili (NU), nel cuore della Barbagia, e poi nella più importante stazione di Fonni (NU) dove si occupò di importanti delitti.

Proprio qui, mentre concludeva le indagini su un omicidio, venne ucciso con un colpo di fucile calibro 12 nel corso di un agguato con successivo conflitto a fuoco nella notte tra il 23 e 24 dicembre 1966. Aveva solo 24 anni.

Nel 195° anniversario di fondazione dell’Arma, al giovane brigadiere fu conferita la Medaglia d’oro al merito civile, alla Memoria.

L’omicidio di Carlo Lombardo è rimasto impunito.

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