Covid19 a l'aquila

Contagi sempre più veloci e ora Omicron, Marinangeli: “Non riempiamo gli ospedali, vacciniamoci tutti”

Con il Natale alle porte, l'Abruzzo fa registrare un aumento di contagi che non può non preoccupare. "Difficile prevedere cosa succederà nelle prossime settimane. Gli ospedali si preparano ad affrontare la situazione: vacciniamoci!". 

Con il Natale alle porte, l’Abruzzo fa registrare una crescita nel numero dei contagi che non può non preoccupare. Soprattutto per la diffusione della variante Omicron. “Difficile prevedere cosa succederà nelle prossime settimane. Gli ospedali si stanno preparando ad affrontare la situazione: vacciniamoci!”. 

Cresce il numero dei contagi Covid19, fortunatamente reggono le Terapie Intensive.

Gli ultimi aggiornamenti del bollettino regionale parlano di 235 nuovi contagi registrati in Abruzzo. Il Natale, però, è solo iniziato. Abbiamo analizzato la situazione Covid19, in particolare a L’Aquila e provincia, con il professor Franco Marinangeli, primario del Reparto di Rianimazione al San Salvatore. “Al momento, il numero dei pazienti Covid in Terapia intensiva è stabile, nonostante la velocità di trasmissione del contagio, accentuata ora anche dalla variante Omicron“.

Ieri sono stati registrati due nuovi ingressi di pazienti Covid in Terapia intensiva negli ospedali regionali. A L’Aquila, ad oggi, c’è un paziente ricoverato in TI. “Da agosto abbiamo contato, fortunatamente, solo quattro contagiati in Terapia Intensiva”, sottolinea Marinangeli alla nostra redazione.

covid contagi

Quali conseguenze dobbiamo aspettarci in considerazione di questa risalita delle positività al Covid19?

“In passato ci sono volute alcune settimane prima che l’aumento dei contagi comportasse un conseguente incremento di ricoveri in Terapia intensiva. Adesso ci servirà del tempo per capire le conseguenze dirette di questa nuova velocità di contagio. Parliamo, però, di situazioni differenti: in primis perché, fino a un anno fa, praticamente tutti i pazienti non erano vaccinati, ora invece la maggior parte dei pazienti è vaccinata e noi, anche come strutture, siamo più pronti e attrezzati. Il dato andrà visto sul campo, quindi, analizzando cosa accadrà con la gran parte della popolazione vaccinata”.

Nello specifico del reparto di Terapia Intensiva, aggiunge Marinangeli, Al momento i ricoverati in regione sono tutti non vaccinati. Se facciamo una valutazione nazionale, l’80% dei pazienti ricoverati in TI non è vaccinato. Quindi, rispetto ad un numero molto elevato di contagi come quello che registriamo oggi, dobbiamo aspettarci comunque un incremento di posti in TI e, nella maggior parte dei casi, dovrebbe trattarsi, appunto, di persone non vaccinate”.

Variante Omicron a L’Aquila

Ora, la variante Omicron. Qual è lo scenario previsto?

“Anche su questo fronte occorrerà vedere cosa accadrà nelle prossime settimane. Abbiamo grossi punti interrogativi. Se sarà confermato questo trend – con la stragrande fetta dei ricoverati costituita da persone non vaccinate – ciò vorrà dire che i vaccini funzionano anche con Omicron. Al momento non abbiamo dati reali. Le prossime settimane saranno importantissime per capire il quadro della situazione. Intanto – continua Marinangeli –  noi ci stiamo organizzando, in ospedale, per far fronte a tutte le eventuali necessità. È chiaro che, ad oggi, siamo più preparati rispetto al passato, abbiamo affrontato già pesanti ondate. Inoltre, c’è esperienza da un punto di vista clinico. Senza la variante sicuramente saremmo stati più tranquilli, adesso invece – avendo numerosi contagi – quando a infettarsi è il paziente non vaccinato possono esserci conseguenze più serie di semplici sintomi influenzali”.

Per capire cosa succederà bisognerà anche vedere il peso che avranno le festività natalizie sull’andamento dei contagi.

Dal professor Marinangeli arriva la raccomandazione ad affidarsi al buonsenso.

Abbiamo due armi per combattere il virus. Il vaccino e il senso di responsabilità, anche e soprattutto nell’indossare i DPI e nell’evitare situazioni e rischi di contagio, soprattutto in questo periodo natalizio. Abbiamo assistito all’acceso dibattito tra no e pro vax, tuttavia la realtà vera è quella che vediamo dentro gli ospedali. Allora bisogna essere prudenti: dobbiamo evitare di arrivarci dentro gli ospedali. Ognuno deve fare la sua parte”.

Nelle ultime settimane, inoltre, è aumentato il numero di sanitari positivi al Covid19. Una situazione che si riscontra anche a L’Aquila e provincia, con tutte le conseguenze del caso. “La maggior parte di essi sviluppa il contagio a casa, perché ovviamente lì non ci sono barriere. Noi tutti, medici e operatori, attendiamo impazienti i nuovi farmaci che ci sono stati promessi per gennaio. Ci stiamo organizzando reparto per reparto, stiamo pensando all’approvigionamento di materiali… Affronteremo la situazione anche con strutture diverse, finalmente definitive. Nonostante, dal punto di vista psicologico, i sanitari vengano da due anni pieni di tensione e incertezza”.

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Tra i temi oggetto di discussione, in queste settimane, anche i numerosi contagi tra i bambini

“Sapevamo che la scuola in presenza avrebbe, inevitabilmente, portato a possibili catene di trasmissione del contagio. Si tratta di un rischio calcolato. Ciò, però, ha comportato il fatto che, ad oggi, molte famiglie siano interamente bloccate a casa. Dobbiamo prendere atto della realtà: spesso il contagio si sviluppa a scuola, ecco perché è importante vaccinare i bambini. Sono consapevole che si tratti di un discorso delicato, così come del fatto che siano rari i casi in cui i bambini possano sviluppare sintomi severi. Ma credo che occorre sempre avere buon senso e pensare al bene di noi stessi e degli altri, anche valutando l’importanza della vaccinazione dei bambini”, conclude Marinangeli.

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