Cronaca giudiziaria

Rissa con mazze da baseball a L’Aquila, tre condanne

Rissa con mazza da baseball a L'Aquila, tre condanne del Tribunale con giudizio direttissimo

Rissa con mazza baseball a L’Aquila, tre condanne.

Il Tribunale dell’Aquila ha condannato con giudizio direttissimo tre persone, due italiani, di cui uno dell’Aquila, e un albanese, dopo essere finiti ai domiciliari in seguito ad una rissa nella quale è stata utilizzata una mazza da baseball, che si è scatenata sabato sera all’esterno di un bar connesso ad un distributore di carburante in viale Corrado IV, all’Aquila, arteria che conduce nel centro della città.

Il primo, aquilano di 56 anni, ad un anno e due mesi, secondo l’accusa colui che ha innescato la colluttazione ma anche colui che ha avuto la peggio a livello di lesioni, il secondo, 45 anni albanese, e il terzo, 26 anni, originario di Maddaloni (Caserta) ma domiciliato nel capoluogo regionale, a sei mesi. Il processo si è svolto nella serata di ieri.

L’arresto non è stato convalidato e la pena – con l’accusa di rissa e lesioni – è stata sospesa con i tre che sono tornati in libertà. Secondo quanto si è appreso il pm presenterà ricorso.

I tre sono conosciuti alle forze dell’ordine. Ad intervenire ed indagare la squadra mobile dell’Aquila, diretta dal dirigente Danilo Di Laura: in preda ai fumi dell’alcol, tra i tre la rissa sarebbe scoppiata per futili motivi, provocando il caos in un luogo molto frequentato il sabato sera, alla luce della presenza di una pizzeria: il più anziano si sarebbe scagliato contro il 45enne albanese, brandendo la mazza da baseball che costudiva nel suo fuoristrada e colpendolo alla testa e facendolo cadere a terra. A quel punto, c’è stata la reazione del più giovane che, con la stessa mazza, ha colpito il 56enne, sul quale si è avventato anche l’amico.

Secondo quanto si è appreso, l’aquilano avrebbe subito ferito al viso causate da morsi. I due amici avrebbero anche danneggiato il fuoristrada. I tre sono stati fermati dalla polizia che, prima dell’arresto ai domiciliari, ha fatto medicare i tre al pronto soccorso dell’ospedale San Salvatore.

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