Autostrade

Maurizio Gentile, si dimette il Commissario per la messa in sicurezza A24 E A25

Il Commissario straordinario Maurizio Gentile verso le dimissioni. Era stato nominato dal Governo per la messa in sicurezza di A24 e A25

Maurizio Gentile verso le dimissioni. Il Commissario straordinario nominato dal Governo per la messa in sicurezza delle autostrade A24 e A25, si ritrova costretto a lasciare l’incarico.

La notizia sulle dimissioni del Commissario Maurizio Gentile era trapelata nel weekend, annunciata anche dalle parole rilasciate alla stampa dall’onorevole Stefania Pezzopane. Ora arriva la conferma del presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, che sottolinea: “Ho sentito questa mattina il commissario Maurizio Gentile, che mi ha confermato di aver dovuto assumere questa dolorosa decisione perché impossibilitato a proseguire con le regole attuali questo prezioso e delicato incarico. Conoscevo già da tempo questa situazione di difficoltà e di disagio dell’ingegner Gentile. Non posso quindi che esprimergli la mia solidarietà per non aver avuto, ad oggi, una soluzione al problema posto. Io spero che ci possa essere una soluzione positiva e chiedo al Governo di intervenire sulla norma per consentire ai professionisti che sono in pensione di poter assumere questo tipo di incarichi“.

Alla base della decisione di lasciare l’incarico da parte di Gentile, infatti, c’è l’incompatibilità tra incarichi di questo genere e l’età pensionabile. I saluti di Gentile, tuttavia, arriverebbero in un momento chiave per l’Autostrada e, ovviamente, per A24 e A25, al centro del dibattito – non solo politico – anche per gli aumenti dei pedaggi, oltre che per la tematica di messa in sicurezza.

“È un problema che non riguarda solo il commissario Gentile: più volte mi sono trovato nella difficoltà e nell’impossibilità di poter affidare importanti incarichi (analoghi a quello di un commissario, di un presidente o di un amministratore di società di enti pubblici), in virtù di questa legge che, con l’obiettivo di liberare spazio ai giovani nella pubblica amministrazione, impedisce a chi percepisce la pensione di poter essere remunerato per le sue prestazioni. Questo produce casi paradossali come quello di Maurizio Gentile, al quale si affida il compito di progettare e realizzare opere pubbliche per un valore di miliardi, con conseguenti responsabilità civili, contabili se non addirittura penali, costringendolo a lavorare gratis e a pagarsi pure l’assicurazione per avere una copertura sulle responsabilità enormi che si assume”.

“È una norma sbagliata – conclude Marsilio – perché, se è condivisibile il principio di evitare che una schiera di anziani burocrati possa fare da tappo alla progressione di carriera e alle soddisfazioni professionali dei più giovani, la rigidità attuale impedisce a persone di eccezionale valore di poter continuare a servire la pubblica amministrazione, relegandoli ai giardinetti o meglio regalandoli alla concorrenza delle aziende private. Occorre trovare una soluzione che, facendo salvo il principio ispiratore della norma attuale, possa anche consentire di utilizzare energie e competenze preziose quando questo si rende necessario. Peraltro, per alcuni incarichi come quelli commissariali, la retribuzione prevista non è sufficientemente elevata da motivare dirigenti e manager in servizio ad assumere quelle responsabilità, lasciando i propri impieghi e trascurando le proprie carriere. Per questa ragione, talvolta le figure più adatte sono proprio quelle che possono cumulare alla pensione la retribuzione prevista per i commissari; in alternativa si corre il rischio, già presente, di dover ripiegare per alcuni incarichi su soggetti con profili di scarsa esperienza o di incerta competenza e questo non rende certo un buon servizio alla comunità.

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