Il rapporto

Imprese, colpo di coda del 2021: in ripresa edilizia allargata e servizi tempo libero

Qualche buon segnale di ripresa arriva dall'andamento delle imprese nel terzo trimestre del 2021: brillano l'edilizia allargata e i servizi per il tempo libero.

ABRUZZO – Qualche buon segnale di ripresa arriva dall’andamento delle imprese nel terzo trimestre del 2021: brillano l’edilizia allargata e i servizi per il tempo libero.

Secondo quanto elaborato dal CRESA – Centro Studi dell’Agenzia per lo Sviluppo della Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia – sulla base dei dati Infocamere-Movimprese, il sistema economico regionale alla fine di settembre 2021 conta uno stock di imprese composto da 149.666 aziende e riporta rispetto al trimestre precedente un saldo, senza considerare le cancellazioni d’ufficio, di +501 unità.

Con un tasso di crescita del +0,34%, lievemente inferiore a quello medio nazionale (+0,36%), l’Abruzzo si posiziona al 10° posto nella classifica delle regioni italiane, che vanno dal massimo del Lazio (0,49%) al minimo dell’Umbria (+0,21%) e mostra tra luglio e settembre 2021 una crescita più modesta di quella rilevata nell’analogo periodo dell’anno precedente (+0,43%) ma decisamente migliore di quella relativa al 2019 (+0,23%).

L’economia in Abruzzo resiste al Covid: in ripresa manifattura, immobiliare ed export

Rispetto al III trimestre del 2020, in misura più consistente di quanto si rileva a livello medio nazionale, in Abruzzo diminuiscono sia le iscrizioni (da 1.590 a 1.356 che corrisponde al – 14,7%: Italia: -6,0%) sia le cancellazioni, escluse quelle di ufficio (da 948 a 855 pari al -9,8%; Italia: -6,3%).

Il calo delle iscrizioni consolida, nonostante i segnali di ripresa che provengono dal sistema economico, l’esistenza di un clima di sfiducia, più forte in regione che nella media del Paese, nella possibilità di intraprendere con successo attività economiche. In particolare, se si confronta il numero di iscrizioni in regione nei dodici mesi che vanno da ottobre 2020 a settembre 2021, con l’analogo periodo 2018-2019 (riferimento temporale che evita confronti con il periodo dell’emergenza sanitaria che ha portato ad una forte distorsione nei dati), si osserva un calo stimabile in circa 1.000 iscrizioni (-25.000 a livello medio nazionale).

Sembra perdurare la frenata impressa dal Covid alle chiusure. Infatti, confrontando l’andamento del periodo IV trim. 2020 – III trim. 2021 con quello IV trim. 2018 – III trim. 2019 si osserva una contrazione delle cancellazioni che in regione ammonta a poco più di 2.100 movimenti (Italia: -80.000). Come già evidenziato in occasione di altri trimestri, si tratta di una platea di imprese che, dopo il periodo di grandi incertezze e difficoltà causate dalla pandemia, ha ripreso a lavorare o spera di poterlo fare al più presto.
Un segnale di ripresa viene dalle imprese artigiane che, dopo trimestri contrassegnati dal segno meno, con 298 iscrizioni e 241 cancellazioni, chiudono il trimestre con un saldo positivo di 57 unità. Il tasso di crescita trimestrale si attesta sul +0,2% inferiore al +0,3% medio nazionale e il loro peso sul totale delle imprese registrate si attesta sul 19,4%.

Imprese Abruzzo, l’analisi per territori

LE PROVINCE

L’aumento del numero di imprese, sia pure con intensità diversa, contraddistingue l’andamento di tutte le province abruzzesi. A riportare il maggior aumento di imprese registrate in valore assoluto è Chieti, con 419 iscrizioni e 249 cancellazioni escluse quelle d’ufficio (saldo: +170 unità), seguita da Pescara (iscrizioni: 377; cancellazioni: 241; saldo +149) e Teramo (298 iscrizioni e 192 cancellazioni; saldo: +106 imprese). L’Aquila vede un aumento del numero di aziende assai più contenuto (+76) determinato da 262 iscrizioni e 186 cancellazioni.

È Pescara a mostrare il maggior tasso di crescita trimestrale (+ 0,40%). Seguono Chieti (+0,38%), Teramo (+0,29%) e L’Aquila (+0,25%). A fine trimestre lo stock di imprese registrate è di 45.218 unità a Chieti, pari al 30,2% regionale, di 37.754 a Pescara, che corrisponde al 25,2% abruzzese, di 36.342 a Teramo (24,3%) e di 30.352 all’Aquila (20,3%).

I SETTORI

La quasi totalità dei settori mostra incrementi anche consistenti su base trimestrale. Contrassegnata da segno negativo solo la nati-mortalità dei servizi d’istruzione (-1 unità cui corrisponde una variazione su base trimestrale del -0,14%) e, a differenza di quanto spesso osservato in passato, delle imprese non classificate (-56 aziende pari al -0,56%). Ad aumentare in modo significativo sono i servizi (+0,73% congiunturale), in particolar modo quelli professionali, scientifici e tecnici (+1,72%), le attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento (+1,26%), quelle immobiliari (+1,06%) e la sanità e assistenza sociale (0,98), seguiti dalle costruzioni (+0,49%). L’esame dell’andamento per settori mostra il forte influsso che ha avuto sulla vitalità del sistema imprenditoriale l’adozione di provvedimenti del bonus e del superbonus sul settore dell’edilizia allargato (costruzioni, attività immobiliari e professionali, scientifiche e tecniche) il quale, con una crescita di 213 imprese, ha contribuito per il 42,5% al bilancio positivo del periodo. In buona ripresa anche le attività che si occupano del tempo libero (artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento, noleggio, agenzie di viaggio e servizi alle imprese, servizi di informazione e comunicazione, attività dei servizi alloggio e ristorazione) che fanno segnare una crescita di 170 imprese che rappresentano il 33,9% dell’incremento di periodo. In più modesta crescita il settore primario, quello manifatturiero e del commercio.

LE FORME GIURIDICHE

Al 30 settembre 2021, lo stock delle imprese operanti in regione è composto per il 56,4% (pari a 84.362 aziende) da ditte individuali, per il 27,6% (41.264) da società di capitali, per il 13,4% (20.010) da società di persone e per il 2,7% (4.030) da altre forme giuridiche. Sono solo le imprese di capitali ad aumentare in misura considerevole (+337 unità) e a far registrare il più elevato tasso di crescita (0,82%), a riprova del fatto che, il sistema imprenditoriale conferma la tendenza a rafforzarsi al proprio interno. In debole aumento il numero di ditte individuali (+174 unità pari al + 0,21%) e di imprese aventi altre forme giuridiche (+18 unità, con un tasso di crescita pari allo 0,45%). Continua a contrarsi, al contrario, il numero delle società di persone che nel trimestre in esame perdono 28 imprese, con un conseguente decremento del tasso di crescita del -0,14%.

Il documento integrale è disponibile sul sito dell’Agenzia per lo Sviluppo a questo link

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