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Donne in armi, il coraggio tutto al femminile

Donne in armi: coraggiose, tenaci, combattive, nella professione, così come nella vita di tutti i giorni. Il convegno del Corecom Abruzzo.

“Ascoltando entrambe le anime di una comunità, quella femminile e quella maschile, potremmo avere un prodotto più funzionale”. La rivoluzione culturale c’è ed è in atto e lo ha dimostrato anche la figura di Rosa Vinciguerra, capo sezione Pari opportunità e prospettiva di genere dello Stato Maggiore della Difesa, che ha portato la sua testimonianza al convegno “Donne in Armi”.

“Donne in Armi” è il convegno promosso dal Corecom Abruzzo, che si è presentato come un momento importante di dibattito, voluto in un periodo dell’anno particolare, nella settimana in cui si promuovono una serie di iniziative in tutto il mondo per la giornata internazionale contro la violenza alle donne che cade il 25 novembre prossimo.

Il Corecom Abruzzo ha voluto puntare i riflettori e mettere al centro la donna, per capire se davvero sia in atto la rivoluzione culturale rispetto al ruolo delle donne nella società moderna e a che punto siamo per il concreto riconoscimento della parità di genere.

donne in armi

A moderare l’incontro, la giornalista aquilana Roberta Galeotti, componente Corecom.

Questo momento di incontro fa seguito al protocollo d’intesa “donne e media” stipulato dal Corecom con la Commissione regionale Pari Opportunità, l’Ordine dei giornalisti della Regione Abruzzo e il Sindacato dei giornalisti abruzzesi.

“Abbiamo inteso iniziare il percorso del protocollo d’intesa tra corecom e ordine dei giornalisti con un momento ad alto contenuto simbolico alla presenza di grandi esperienze e professionalità – ha spiegato Giuseppe La Rana presidente Corecom -. Ci auguriamo e lavoreremo affinché questa sia una tematica da affrontare non solo in questo periodo dell’anno, ma ogni giorno”.

donne in armi

“Nell’ambito delle forze armate il ruolo delle donne è cambiato negli ultimi 20 anni, è stata data anche una sorta di codifica rispetto agli uomini in alcuni settori. Si chiede che ci siano più donne nelle missioni internazionali dove vengono impiegate a servizio della popolazione locale al femminile alle prese con situazioni di violenza”, ha spiegato Rosa Vinciguerra.

“Donne in armi”: la diretta del Capoluogo

Oltre la testimonianza eccellente di Rosa Vinciguerra, che ha ripercorso l’evoluzione del tema nell’ambito delle Forze armate, dove lei è entrata nel 1999, proprio quando si è aperto alle donne in divisa, anche quella di Sarina Biraghi, giornalista de La Verità e già direttore del Tempo, che ha sottolineato come, “Nel mondo del giornalismo ci sia ancora da lavorare: nonostante la parità nel settore, per le donne nel giornalismo è difficile fare carriera. Non ci sono figure femminili a dirigere le testate più importanti, nonostante i grandi sforzi profusi per farsi spazio nella professione”.

donne in armi

Ha portato il suo contributo anche Emma Evangelista, giornalista abruzzese, che ha parlato della sua esperienza di inviata nelle zone di conflitto. “Grazie alle forze armate ho avuto la possibilità di seguire nei teatri di crisi come Libano o Afghanistan, luoghi dove la condizione della donna è molto particolare e dove non è possibile esprimere la propria essenza. Le giornaliste non possono mostrarsi se non con con lo niqāb, in un contesto dove la crisi della società è profonda”.

Importante anche la testimonianza del Tenente di Vascello Ylenia Ritucci, abruzzese, prima donna in Italia al comando dell’ufficio circondariale marittimo di Civitanova Marche.

donne in armi

“Si fa ancora difficoltà ad immaginare la donna in divisa, ma questo processo diventerà sempre più stabile. Sono fiduciosa, il tempo sistemerà anche questa differenza. La donna è complementare all’uomo, non c’è rivalità”.

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