Abruzzesi nel mondo

Vincent Massari, l’emigrante marsicano eletto senatore in America

Vincent Massari, la storia di un marsicano che inseguendo un sogno a stelle e strisce divenne senatore in America.

Nella storia dell’emigrazione italiana spetta un ruolo di rilievo ed originale a quella abruzzese e molisana, in particolare nei primi decenni del ‘900 negli Usa.

Qui nello Stato del Colorado, emerge la figura di un personaggio come Vincenzo Massari, nato a Luco Dei Marsi (AQ) nel 1898, da ragazzo dotato di una forte vocazione religiosa, ma che dopo il terribile sisma del 1915, si imbarca, come tanti altri emigranti, su di un bastimento per la ” Terra Promessa “americana.

Qui la sua vita cambierà radicalmente, già a partire dai mitici anni ’20, come promotore del giornale “Marsica Nuova”, che subito diventerà un riferimento della propria comunità di connazionali. Tutto questo avvalendosi addirittura di corrispondenti dalla terra d’origine, con notizie e fatti di cronaca locale, che mantenevano vive le famiglie, separate tra due continenti. Un’esperienza unica nelle testate del genere, che ben presto proiettò Vincent Massari anche nell’impegno sociale e politico, aderendo alla corrente operaia del Partito Democratico, con l’America già avviata alla fine del decennio verso la “Grande Depressione del 1929”.

Una lunga e drammatica crisi economica e sociale, che forse modificò i rapporti stessi dei nostri emigranti con i propri paesi d’origine, mantenendo e non sempre i soli rapporti familiari, in pochi rientrando in Patria come gli “zii d’America”. In questi decenni difficili, specie nel dopoguerra, cresce l’immagine pubblica di V.Massari, non più solo riferimento della sua comunità originaria, ma con una sua più ampia rappresentatività politica, che lo porterà negli anni ’50 ad essere eletto Senatore dello Stato del Colorado, nella sua Pueblo, dove morirà nel 1976. Una figura emblematica, ma non l’unica, di un semplice emigrante partito dal nostro Mezzogiorno con la sua valigia di cartone e con enormi sacrifici integratosi a pieno titolo in un Paese straniero, assurgendo ai suoi massimi livelli istituzionali. Sempre si ricorda un altro senatore, con la famiglia originaria della Marsica, Tark Lombardi, da Collelongo (AQ).

Indubbiamente però il personaggio più rilevante, sempre di questi decenni del “secolo breve” è Henry Salvatori (nato nel 1901 a Tocco da Casauria, in provincia di Pescara), che non si limitò a diventare un magnate dell’energia, ma poi filantropo ed il più ricco finanziatore delle campagne elettorali repubblicane, amico di ben tre Presidenti americani, in ultimo R.Reagan.

Quasi speculare la lunga carriera politica della “passionaria” Nancy D’Alessandro in Pelosi, figlia del sindaco di Baltimora, (la cui famiglia era partita da Montenerodomo – CH), riconfermata Speaker della Camera Usa.

Ad essa si è contrapposto, durante la Presidenza di Donald Trump, un altro politico d’origine abruzzese di grande peso: Mike Pompeo, prima capo della potente Cia e poi nominato Segretario di Stato. Proprio durante una sua visita ufficiale in Italia M.Pompeo ha voluto conoscere il paese di Pacentro (AQ), da dove partì il nonno in cerca di fortuna nel nuovo continente. Peraltro nel vicino Canada, dove risiede una grande comunità partita dall’Abruzzo, si sono affermati molti figli d’emigranti come Toni Valeri, già Ministro dei Trasporti, del Partito Liberale canadese.

La sua famiglia era partita, nel dopoguerra dalla Valle Peligna, verso la città di Hamilton, dove è nato nel 1957. In verità la stessa Europa ha visto emergere specie negli ultimi decenni una serie di esponenti politici di prima grandezza, segno di una crescente integrazione della nostra comunità, come Elio Di Rupo, in Belgio.

Già capo dei socialisti, diventerà prima sindaco della città di Mons e poi Premier nel suo Paese, come baricentro di una complessa crisi politica ed istituzionale, che rischiava di dividere il Belgio. Nel vicino Lussemburgo siede un altro esponente della Regione, Mars Di Bartolomeo, i cui avi erano originari di San Demetrio (AQ), eletto Presidente del Parlamento del Granducato, espressione del Partito Socialista Operaio. In Francia, al contrario si è affermato un altro figlio della Terra d’Abruzzo, Thierry Mariani (classe 1958), da Castellafiume (AQ), ad Avignone.

Prima amministratore locale e poi Parlamentare e Ministro dei Trasporti, nel 2011, con i neogollisti prima ed ora divenuto Europarlamentare nelle file della destra estrema, nazionalista. Come si vede il pendolo politico-istituzionale degli abruzzesi in terra straniera è oscillato ai suoi estremi ideologici, anche segno della loro integrazione effettiva nei nuovi contesti nazionali. Sempre, specie per le seconde generazioni, con la loro proverbiale forza e gentilezza, abbinata all’acume individuale, selezionato con tenacia dalla voglia di riscatto e di conquista di una maggiore giustizia sociale ed economica.

Lo stesso scrittore marsicano, Ignazio Silone, lo evidenzia nei suoi tre racconti sull’emigrazione (L’eroe di Porta Pia, Le avventure di Tonio Zappa e il Viaggio a Parigi), avendo vissuto sulla propria pelle la dura vita di esule politico antifascista, ma che riparato in Svizzera, da lì ricostruisce una nuova vita umana e letteraria, esaltando il valore universale della fratellanza cristiana. Da qui i suoi versi commoventi de “Ai piedi del Mandorlo:
“Cos’è la particolare tristezza che prova chiunque torni, dopo anni d’assenza, in una contrada dove già visse a lungo e sostare a osservarvi, non visto oppure non riconosciuto, l’ordinario svolgersi della vita?…

Sergio Venditti

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