Le nuove stanze della poesia

Le nuove stanze della poesia, Franco Pasquale

Il ritratto di Franco Pasquale per l'appuntamento con la rubrica Le nuove stanze della poesia a cura di Valter Marcone.

Franco Pasquale, teatino di nascita, ma residente da anni a Pescara, dopo aver compiuto studi classici presso il liceo-ginnasio “G.B. Vico” di Chieti, si è trasferito a Roma, dove, presso l’università “La Sapienza”, ha conseguito la laurea in Giurisprudenza.

Appassionato di scrittura fin da ragazzo, nel lontano 1975, a 22 anni, ha ottenuto la iscrizione presso l’Albo dei Giornalisti Pubblicisti, per le sue collaborazioni con diversi quotidiani e riviste sia a livello locale che nazionale.

Autore in età ancora giovanile di alcune pubblicazioni di natura culturale, sociale ed economica, ha poi per molti anni abbandonato la scrittura per dedicarsi alla sua attività di imprenditore edile. Tardivo, quindi il suo approccio alla poesia che coincide, nel 2012, con la copiosa nevicata di febbraio che lo costringe a sospendere l’attività lavorativa per alcuni giorni.

Da quel pur breve periodo di forzata inattività nascono i versi che trovano corpo nel suo primo tentativo poetico: “Tu eri come il fiume inevitabile”, edito da Noubs, Chieti , volume con il quale ha ottenuto premi e riconoscimenti in concorsi di poesia anche nazionali.

“Tu eri come il fiume inevitabile” è il doloroso percorso che il poeta annota nel corso della elaborazione del lutto per la perdita della moglie, avvenuta l’anno precedente. Da segnalare la prefazione al libro di Ilaria Filograsso.

Al primo lavoro fa seguito, “Affinità (S)elettive, edito da Carabba di Lanciano, nel 2013, volume in cui le poesie nascono dall’analisi e dall’emozione che gli derivano dalla osservazione e dallo studio di 20 quadri famosi (da Caravaggio a Van Gogh). E’ questo un libro scritto a 6 mani, dove Franco

Pasquale è il poeta, mentre ad altri autori è riservata la parte critica di analisi dei quadri e della personalità dei pittori.

Ha pubblicato, nel 2013, per Noubs, Chieti, “L’amore è un contrattempo” che in parte riprende i temi del primo volume e in parte trova nuove forme di espressione che nella postfazione Massimo Pamio definisce “sentimento profondo della sacralità”. Interrogato sul perché ad un certo punto della sua vita, alle soglie dei 60 anni, si sia messo a scrivere poesia, Franco Pasquale risponde che la nevicata del 2012 gli ha “scongelato le emozioni” e che tuttora la poesia gli “scrolla di dosso i calcinacci del vivere quotidiano”. Una metafora chiara per un imprenditore edile.

Nel 2016 “Spiegami questo amore” edito da Tabula Fati.

Tu eri come il fiume inevitabile.
Tu eri come il fiume inevitabile
fertilizzavi le deserte zolle
da che veniva il grano degli dei.
E mentre l’altri corsi sul solstizio
scemavano lasciando i letti vuoti
d’estate regalavi la tua piena.
Mille e mill’anni vi placai la sete.
(da Tu eri come il fiume inevitabile, Noubs, Chieti, 2012)

L’isola di Ellis.

Forse riposo un po’
forse per sempre,
mantengo in quarantena
le emozioni
come sull’isola di Ellis
gli emigranti
marcati con il gesso
sulla schiena.
Qui smisto ciò che salvo
e ciò che nego
lungo la scala di separazione.
E il fuoco della fiaccola
è un invito
di libertà
che contagia
e che temo.

(da Tu eri come il fiume inevitabile, Noubs, Chieti, 2012)

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