Religione e riti

Castelvecchio Subequo, XXXVII accensione della lampada votiva in onore di San Francesco d’Assisi

Castelvecchio Subequo si prepara per la XXXVII accensione della Lampada Votiva, in onore di San Francesco d'Assisi. Quest’anno l’olio è offerto dal Comune di Carsoli. 

CASTELVECCHIO SUBEQUO – XXXVII Accensione della Lampada Votiva in onore di San Francesco d’Assisi. Quest’anno l’olio è offerto dal Comune di Carsoli.

Sono passati oltre ottanta anni da quel 4 ottobre 1939 in cui Pio XII ha proclamato San Francesco Patrono d’Italia, dando inizio alla feconda tradizione dell’accensione della lampada votiva a San Francesco d’Assisi.

La lampada che arde presso la tomba del Poverello, grazie al dono dell’olio, è come una preghiera continua, per tutti; con la luce ardente che da lei emana si chiede al Signore, per l’intercessione di San Francesco, di proteggere noi, tutto il popolo, la nostra cara Italia e il mondo intero.
Questa cerimonia richiama e, forse, prende spunto dal seguente episodio della vita del Santo Francesco: dopo aver ascoltato dal Crocifisso di San Damiano l’invito a riparare la sua casa in rovina, Francesco, dice il biografo, volle offrire «denaro a un sacerdote perché provvedesse una lampada e l’olio, e la sacra immagine non rimanesse priva, neppure per un istante, dell’onore di un lume». (Tommaso Da Celano, Vita seconda di San Francesco, 10).

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A Castelvecchio Subequo, il giorno 3 ottobre, da molti anni, come in tanti altri luoghi d’Italia, a similitudine di quello che avviene in Assisi, ha luogo questa cerimonia singolare e toccante, in devozione, onore e memoria di San Francesco d’Assisi, Patrono d’Italia, uno dei Santi più amati dagli italiani e naturalmente dai castelvecchiesi. Mentre ad Assisi, l’olio che arde nella lampada è offerto, a turno, dalle regioni italiane, a Castelvecchio Subequo, nei primi anni furono i paesi viciniori a fare quest’oblazione, poi fu estesa ai centri abruzzesi più lontani, poi ancora a quelli fuori regione e anche all’estero, infatti l’offerta è stata compiuta dal Comune francese di La Roche-sur-Foron, anch’essa legata a S. Francesco per origini parentali, e dal Comune spagnolo gemellato Canyelles.

La monumentale Chiesa di San Francesco, dove sono custodite le reliquie delle sacre stigmate del santo e la Cappella dedicata all’Assisiate, dove sono presenti affreschi del 1300-1400 su episodi di vita del frate, simili a quelli custoditi ad Assisi, ospiterà la manifestazione giunta alla sua trentasettesima edizione, alla presenza del primo cittadino e della delegazione del Comune di Carsoli, di Amministratori, di autorità civili, militari e politiche della Regione Abruzzo e Nazionali. Il culmine della cerimonia si ha con l’ingresso in chiesa del Sindaco offerente, preceduto dal gonfalone civico e seguito dai portatori della gerla contenente l’olio in dono.

Segue l’omelia: «La “Lampada Votiva”, che tra poco sarà riaccesa in onore di San Francesco, Patrono d’Italia, sia segno della nostra umile ma fiduciosa preghiera, perché questa nostra amatissima Patria possa camminare, con San Francesco, sulla via di Cristo, vera Sapienza e autentica pace». Quindi si ha l’offerta dell’olio e l’accensione della lampada.

Il Sindaco: «La città di Carsoli offre a Te Santo Francesco, che sei il Patrono d’Italia, l’olio per l’accensione della “Lampada” perché arda perennemente innanzi al Tuo altare, come simbolo di amore sincero della nostra comunità.
Essa ci ricorderà costantemente la luce dei tuoi santi insegnamenti. Ci parlerà sempre di Te, Araldo di Cristo, ispiratore dei sentimenti e delle opere migliori della nostra gente, animatore delle vicende più nobili della nostra storia.
Fa che ognuno di noi voglia e sappia seguirti più da vicino nell’ascesa verso i più alti ideali di perfezione umana, sociale e religiosa. Amen».
Segue la preghiera di accettazione».

Il Celebrante: «Accetta, o Santo Francesco, l’offerta dell’olio per la lampada votiva che la città di Carsoli unitamente a tutte le città d’Italia, oggi accende a Te.
Come questa fiamma vive, splende e arde, cosi per la Tua protezione viva sempre in noi l’immagine di Dio Padre, splenda ai nostri occhi la luce di Cristo, arda nel nostro cuore il fuoco d’amore dello Spirito Santo. Santo Francesco, purifica gli affetti, modera i costumi, sublima gli intenti, affinché noi tutti sopportiamo per amore le fatiche, i dolori, i sacrifici. Fa che viviamo i doveri della famiglia e della Patria nella giustizia e nella pace.
Proteggi noi, tutto il popolo, la nostra Patria, il mondo intero e la santa Chiesa. Amen».

Seguono gli interventi e gli scambi di doni.

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