Emergenza coronavirus

Abruzzo, iniziano i test salivari molecolari nelle scuole

Covid 19, al via il monitoraggio nelle scuole con test salivari molecolari. Partecipa anche l'istituto comprensivo Mazzini dell'Aquila.

Covid 19, al via il monitoraggio nelle scuole con test salivari molecolari. Partecipa anche l’istituto comprensivo Mazzini dell’Aquila.

Partirà lunedì 27 settembre il monitoraggio della circolazione del virus Sars Cov2 su un campione di studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado in Abruzzo. Lo comunica l’Assessorato alla Salute, dopo la condivisione del protocollo operativo (elaborato dal Dipartimento regionale Sanità, che coordina anche la raccolta ed elaborazione dei dati). Provvedimento recepito nell’ordinanza firmata da Marsilio, la numero 41, relativa, contenente appunto l’approvazione del documento “Protocollo operativo per l’attuazione del Piano di monitoraggio della circolazione di SARS-CoV-2 nelle scuole primarie e secondarie di primo grado della Regione Abruzzo”.

L’iniziativa – coordinata dal Ministero e dall’Istituto Superiore di Sanità – coinvolgerà complessivamente 1142 studenti, di età compresa tra 6 e 14 anni, che ogni 15 giorni saranno sottoposti a test attraverso tampone salivare molecolare.

Le scuole “sentinella” individuate nell’ambito del piano nazionale – che comprende un campione di 55mila studenti in tutta Italia – sono: l’istituto comprensivo 3 di Chieti, l’istituto comprensivo Mazzini dell’Aquila, l’istituto comprensivo Collodi di Avezzano, l’istituto comprensivo 8 di Pescara e l’istituto comprensivo 2 di Teramo.

I campioni saranno analizzati dai laboratori degli ospedali di Pescara, L’Aquila, Avezzano, Teramo e dal Centro di Studi e Tecnologie Avanzate dell’Università di Chieti.

Nella fase preliminare del monitoraggio, della durata stimata di 2 mesi, i campioni saranno prelevati dal personale sanitario dei Siesp delle Asl, che si recherà nei diversi plessi scolastici.

Test salivari per il monitoraggio nelle scuole, ecco come funzioneranno

Il modello di individuazione delle “scuole sentinella”, già risultato efficiente in alcune realtà regionali, consentirebbe di monitorare un campione significativo (circa 110.000 alunni/mese con cadenza quindicinale) e rappresentativo della popolazione scolastica di riferimento, che ammonta ad un totale di circa 4.200.000 alunni.

Il monitoraggio delle scuole sarà a tutti gli effetti un’azione di sanità pubblica, non assumerà le caratteristiche di altre sorveglianze e non costituirà requisito di accesso/esclusione alle attività didattiche, in termini di adesione al progetto; mentre restano valide tutte le attività previste a seguito del riscontro di positività al test. La metodologia operativa adottata in ogni Regione/P.A. dovrà essere riportata in un protocollo operativo regionale, che tenga in considerazione il contesto e l’organizzazione in atto, con particolare riferimento alle fasi di raccolta del campione, del consenso informato, di pre-etichettatura e di consegna ai laboratori di riferimento.

Il test molecolare su campione salivare garantisce il vantaggio che la raccolta possa essere effettuata in modo autonomo in ambito familiare e, quindi, il campione possa essere consegnato in punti di raccolta, minimizzando l’intervento del personale sanitario; allo stesso tempo la metodica garantisce la possibilità di processare il campione per l’eventuale sequenziamento genomico virale.
I kit molecolari per la PCR dovrebbero essere quelli che già riportano nelle indicazioni d’uso la possibilità dell’utilizzo della matrice salivare e, comunque, verrà effettuato, entro l’inizio del monitoraggio, un approfondimento con il Ministero della Salute su:
– la eventuale necessità di validazione della metodica nella fase pilota della sorveglianza, alla luce delle diverse modalità di raccolta della saliva,
– l’eventuale uso di kit di test PCR senza specifiche su quella modalità
– la possibilità di utilizzo mediante auto-prelievo del campione salivare
– la questione della attuale non-validità del test salivare ai fini della certificazione verde
– il riconoscimento della non necessità di conferma con tampone naso-faringeo dei test
salivari risultati positivi.

Le operazioni di approvvigionamento dei materiali necessari per la raccolta dei campioni e l’effettuazione dei test sarà supportata, in maniera diretta con la fornitura o mediante ristoro finanziario dei costi, dalla Struttura Commissariale per l’emergenza COVID-19, su mandato del Governo. La stessa distribuirà i dispositivi necessari alle Regioni/PP.AA. in relazione al fabbisogno definito. Per l’analisi molecolare, è preferibile utilizzare kit “compatibili” con le apparecchiature e le procedure di processazione già in dotazione ed utilizzati nei laboratori regionali o, più semplicemente, kit diagnostici già utilizzati sulla popolazione del proprio territorio.

Gli Istituiti scolastici, ovvero le scuole primarie e secondarie di primo grado, saranno via via individuati dalle autorità sanitarie regionali d’intesa con gli uffici scolastici regionali, su base provinciale, tenendo conto della:
– rappresentatività della provincia di riferimento;
– potenziale di adesione;
– fattibilità logistica (trasporto verso i laboratori di biologia molecolare individuati).

Ogni Regione/P.A., in base alla numerosità campionaria per provincia (citato all.1) può selezionare uno o più plessi scolastici per ogni provincia, selezionando possibilmente studenti da differenti classi. Ogni mese, inoltre, è auspicabile l’inclusione di più plessi scolastici anche in diversi comuni nella stessa provincia.

In una prima fase “di avviamento” (due mesi) le attività di raccolta dei campioni potranno essere eseguite nella sede scolastica con l’ausilio di personale sanitario, individuato dalle ASL competenti, ovvero della Difesa. Successivamente, al fine di garantire maggior comfort familiare e rispettare le modalità di raccolta (digiuno, prima di lavare i denti, ecc.) si prediligerà la modalità di “auto-raccolta” al mattino appena svegli. Tale fase seguirà un preventivo iter formativo per il conseguimento della necessaria confidenza con i dispositivi di raccolta (che potrebbe avvalersi, laddove disponibili, dei referenti scolastici, eventualmente coadiuvati da personale sanitario).
Tuttavia, le Regioni/PP.AA. che lo riterranno opportuno potranno non fare ricorso a questa fase di avviamento e iniziare le attività direttamente con l’auto-raccolta dei campioni di saliva da parte dei genitori. I campioni raccolti saranno etichettati con le generalità del soggetto (nome, cognome, data di nascita), trasportati dal singolo alunno/familiare presso l’Istituto di frequenza e immessi in un apposito contenitore gestito da un referente scolastico, unitamente alla modulistica prevista dal laboratorio di riferimento.