L'editoriale

Tra Virginia Raggi e Giorgia Meloni guerra a colpi di like

Roma si accende, verso le amministrative. Se fosse una gara avrebbe vinto la Meloni: sui social ha ricevuto circa 30 mila like contro gli 11 mila della sindaca Raggi.

Se fosse una gara avrebbe vinto la Meloni, sui social ha ricevuto circa 30 mila like contro gli 11 mila della sindaca Raggi, nella polemica che li ha visti contrapposti. Veniamo ai fatti.

A Ostia, il popoloso quartiere sul mare di Roma, è in programma una manifestazione elettorale con Giorgia Meloni. Dovrebbe esserci anche il candidato sindaco del centrodestra Enrico Michetti, che, però, non si presenta. La Raggi non ci pensa due volte e parte subito all’attacco dello sfidante, dicendo che riesce ad evitare il confronto anche con chi lo sostiene. Il riferimento è al fatto che Michetti non vuole polemizzare con i suoi avversari, così, come si alzano i toni del confronto, preferisce allontanarsi.

La Raggi attacca, dicendo che Michetti riesce a dare “buca” anche a chi lo sostiene. Immediata la replica al veleno di Giorgia Meloni, che in sostanza assicura che la scelta era concordata. “Sono io che ho chiesto a Michetti di andare a un’altra manifestazione, perché sai com’è? Dalle nostre parti siamo molto richiesti e cerchiamo di arrivare ovunque. A te e a Conte non succede? Strano…” E ancora dopo: “Più delle buche di Michetti dovresti occuparti delle buche con cui i cittadini romani devono avere a che fare ogni giorno, grazie al tuo immobilismo”.

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Scintille da campagna elettorale ed è spiegabile che ad aprire la polemica sia proprio la sindaca. I sondaggi sono impietosi, non solo è lontana dal candidato della sinistra Gualtieri per il secondo posto e, quindi, la certezza di arrivare al ballottaggio, ma potrebbe vedersi scalzare anche dal terzo posto da Calenda.

Scontata la vittoria al primo turno di Michetti, che però resterebbe lontanissimo da quel 50 per cento che lo porterebbe subito alla vittoria. Ma tornando al sindaco uscente, non si ha notizia di un tonfo così clamoroso per un primo cittadino uscente. Così la Raggi cerca di rincuorare i suoi sostenitori, assicurando di essere in forte ripresa – veramente i sondaggi non dicono questo – e deve intensificare la polemica. Attacca tutti i candidati. Prende di petto il Pd, lo fa attaccando Zingaretti.

Dentro Roma, nel centrale quartiere Prati, circolano indisturbati dei cinghiali? Ci pensi la Regione. I rifiuti? Anche qui chiama in causa Zingaretti. Sulle buche, sui servizi pubblici che non funzionano, sul caos del traffico meglio non parlare. Difficile scaricare le colpe su qualcuno. Ma il destino sembra quasi disegnato, forse la Raggi, finita l’avventura romana, potrebbe trovare posto nel gruppo dirigente dei 5Stelle. Certo sarà un po’ problematico il rapporto con il Pd, con cui Conte vuole stringere una alleanza organica. Ma poi i 5 stelle l’amano così tanto?

Quel movimento ha costruito la propria storia sul web, ha scelto così i candidati, così consulta la base, così vota. È possibile che i fanatici da tastiera si siano mobilitati così poco per la Raggi. Undici mila like sono pochini, un terzo di quelli della Meloni. Non è forse un segnale che la sindaca farebbe bene a considerare?

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