Dillo al capoluogo

Lettera aperta agli aquilani: “Lamentele e ipocrisie, quando la smetterete?”

A #dilloalcapoluogo lo sfogo di un giovane aquilano che si rivolge ai suoi concittadini: "Basta polemiche, quando la finirete di guardare il bicchiere sempre mezzo vuoto?".

A #dilloalcapoluogo lo sfogo di un giovane aquilano che si rivolge ai suoi concittadini: “Basta polemiche, quando la finirete di guardare il bicchiere sempre mezzo vuoto?”.

“Quello che sto per dire è quello che a mio avviso descrive la società Aquilana che era ieri ed è anche oggi. Mi rivolgo a Voi perché non utilizzo social e vorrei che tutti potessero leggere ed anche perché vi ho sempre ritenuto come testata portatori di verità e trasparenza senza compromessi”. Inizia così lo sfogo a #dilloalcapoluogo di un giovane di 28 anni, marito, papà e anche’egli Aquilano.

“La goccia che ha fatto traboccare il mio vaso – scrive il 28enne – è l’ennesima polemica aquilana che si è alzata in questi giorni inerente il palco sul prato della Basilica di Collemaggio che ha detta di molti è una deturpazione oscura ed abominevole per l’immagine della Città. Voglio solo dire una cosa a tutti quegli Aquilani, ma quando la finirete? Quando la finirete di guardare il bicchiere sempre mezzo vuoto?”

“Non volete il palco ma poi vi lamentate di dover stare in piedi o ci spingete di prepotenza per arrivare sempre più avanti, sempre più avanti come quando al CUP per regolarizzare il ticket chiamate la vostra amica così sua sorella vi prenderà il primo ticket all’ospedale e non dovrete fare la fila, che poi la sorella della vostra amica è quella che fa andare direttamente in reparto il figlio del professionista mentre noi stiamo da 6 ore in attesa al pronto soccorso; il figlio del professionista di turno poi è quello che alle 21 di sabato sera sta urinando per i vicoli del corso stretto ubriaco e molesto però lo difendete al vostro piccolo perché in questo periodo della vita è fragile. Voi siete quelli che vi lamentate sempre di chi amministra la Città indipendentemente dal colore, ma poi promettere il voto e lo date a quello che in futuro potrà raccomandare i vostri figli per entrare in qualche partecipata comunale, siete quelli che ci avete costretto ad andare al Classico o Scientifico quando noi volevamo andare all’Alberghiero o Motorio. Siete sempre quelli che avete avuto sempre il posto fisso pubblico senza troppo dover cercarlo in fondo questo lavoro, perché vi ci hanno incollato alle sedie e noi invece siamo quelli del fast food, del call center e magari siamo anche laureati. Fate le battaglie per i gazebi deturpanti in Piazza Duomo e poi vi lamentate che nessuno investe nel Centro storico. Siete quelli che avete fatto scomparire lo sport in Città, ci avete tolto il rugby e che tristezza anche il campo dell’oratorio Don Bosco. Siete quelli che non volete il centro commerciale ma poi il fine settimana organizzate la super gita turistica in quelli fuori città.  Non dormite la notte per i Camper parcheggiati sui prati a Campo Imperatore, ma poi non vi fate problemi a parcheggiare come bestie dove capita in centro storico, per non parlare poi di quando dovete portare con la macchina i vostri figli fino dentro l’atrio della scuola a Collesapone”.

Ma quando la smetterete? Ma quando liberate questa Città? Quando la lasciate tornare a vivere? Questa Città sta tornando più bella di prima, ma voi sapete solo polemizzare, smettetela di ostacolarla perché L’Aquila è anche la Nostra”.