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Arischia, l’affresco perduto torna con un’immagine nella chiesa della Madonna di Capo le Chiaie

L'AQUILA - Riposizionato l'affresco trafugato negli anni '60 nella chiesa della Madonna di Capo le Piaie di Arischia.

L’AQUILA – Copia dell’affresco trafugato posizionata nella chiesa della Madonna di Capo le Chiaie di Arischia.

“Nell’ambito della manifestazione ad Arischia ‘Aspettando la Perdonanza’, alla cui organizzazione hanno attivamente partecipato anche l’Associazione Culturale l’Arca insieme alla Pro Loco, che prevedeva una passeggiata sulla Via Mariana da L’Aquila ad Arischia, è stata riposizionata un’immagine dell’affresco all’interno della chiesa della Madonna di Capo le Chiaie“. Lo scrive Giuseppe Curio, spiegando: “L’affresco rinascimentale è stato trafugato verso la fine degli anni ’60 da ignoti ed è datato all’anno 1535 e riguarda l’incoronazione da parte di due Angeli della Madonna con Bambino, alla presenza di S. Michele Arcangelo e S. Benedetto. È stato realizzato da un pittore di cui non conosciamo il nome, ma subito se ne nota il valore e il rispetto delle caratteristiche rinascimentali, quali: naturalismo, equilibrio, ordine, misura, proporzionalità, buon disegno. Risente fortemente della cultura classica e non viene scalfito dalle nuove tendenze manieristiche che allora iniziavano ad affermarsi. Grande valore ha attribuito il pittore al simbolismo attraverso gli attributi iconografici ben rappresentati: S. Michele Arcangelo con l’armatura, la lancia e la bilancia che pesa il bene e il male; S. Benedetto con il vestito da monaco, la barba e i capelli bianchi, il pastorale e il libro della Regola; la Madonna con il Bambino che allatta e che insieme reggono la terra dove esercitano il loro potere divino”.

affresco arischia

“Il nostro territorio dispone di un immenso patrimonio artistico a volte non ben valorizzato e che attende di essere recuperato. L’iniziativa espressa dalle associazioni con il riposizionamento di un’immagine simile, non ci ridona la bellezza dell’affresco originario, ma ci fa comprendere quanto sia oggi vigorosa la volontà di recuperare le vestigia del passato e di realizzare una possibile rinascita”.