Il trasferimento

Interporto Avezzano, si attende l’arrivo dei profughi afghani

Non sono ancora arrivati all'Interporto di Avezzano i profughi afghani che saranno ospitati nel campo allestito. Questa mattina nuova riunione tecnica

Non sono ancora arrivati i profughi afghani che saranno ospitati all’Interporto di Avezzano. Si trovano fermi in Aeroporto.

Questa mattina si terrà una riunione tra il Capo Dipartimento della Croce Rossa e il Premier Draghi e, solo dopo il tavolo tecnico-organizzativo, si avranno maggiori informazioni in merito all’arrivo.

Ieri, stando alle prime informazioni circolate, era previsto l’arrivo dei primi 200 profughi all’Interoporto di Avezzano. Numero che poi, nel corso della giornata, è stato ridimensionato. Si è parlato, quindi, di primi 70 profughi in arrivo entro il tardo pomeriggio. Un arrivo, tuttavia, posticipato. Una situazione tuttora in divenire e in continuo aggiornamento

Intanto – ci spiegano dalla Croce Rossa di Avezzano, che si è immediatamente attivata per predisporre le sistemazioni dei profughi nella condizioni di massima sicurezza – “continua la preparazione per ultimare la preparazione del campo che ospiterà i profughi afghani. I nuclei familiari, logicamente, saranno riuniti negli stessi spazi. Inoltre – ci spiega il coordinatore del Polo logistico Croce Rossa dell’Interporto – si seguirà una disposizione che terrà conto delle singole coorti, quindi delle unità d’arrivo. Per far sì che siano rispettati regolarmente i tempi previsti per le quarantene. Al momento, tuttavia, non ci è possibile dire con esattezza né quando arriveranno, né da quanti profughi sarà costituita la prima coorte“.

Intanto ieri, da Sulmona, una bella notizia

Nella mattinata di ieri, mercoledì 25 agosto, è venuta alla luce una bambina. Figlia di una profuga afghana, ospitata da qualche giorno nella struttura militare messa a disposizione a Roccaraso.

Si chiama Hina e pesa tre chilogrammi la bimba afghana che è stata data alla luce nel punto nascita dell’ospedale di Sulmona: la donna afghana che ha partorito nel capoluogo peligno è ospite da qualche giorno nella base militare di Roccaraso. Ha 32 anni ed è stata accompagnata questa mattina in ospedale dall’ambulanza del 118.

“È stato un parto non facile soprattutto perché dovevamo coordinarci con il mediatore culturale. Ma alla fine ci siamo tutti commossi”, raccontano medici e infermieri del punto nascita peligno. La storia della 32enne è drammatica perché, da quanto si é appreso, il marito della donna sarebbe stato fucilato prima della fuga da Kabul.

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