Cultura

La transumanza a teatro, La notte della stella di Franco Marulli

La transumanza diventa un'opera teatrale densa d'amore e sentimenti. Il giornalista aquilano Franco Marulli presenta la sua "Notte della stella".

La transumanza può diventare anche una bella favola.

Ne è l’esempio “La Notte della stella #transumanza”, l’opera teatrale del giornalista e scrittore aquilano Franco Marulli.

“La notte della stella, #transumanza”, è il frutto di un’esperienza personale, quasi mistica, che Franco Marulli ha voluto mettere nero su bianco.

Già presentato grazie alla collaborazione con il Teatro dei 99, “La notte della stella”, durante le rievocazione della transumanza a settembre, verrà rappresentato probabilmente proprio in un luogo chiave e simbolo della transumanza, alla chiesa del pastore, alle Centurelle.

Marulli nel testo teatrale ha voluto focalizzare il rapporto di un pastore transumante con la luna. Durante il lungo viaggio della transumanza, nei momenti di riposo, pensa alla moglie che ha lasciato al paese. Questo struggimento lo confida alle stelle, alla luna, che poi porteranno questi messaggi alla sua amata.

Il testo è di Franco Marulli, a interpretare il pastore Andrea Fugaro, musiche di Emanuele Castellano, mentre la grafica è di Stan Cristinel e la direzione artistica di Loredana Errico.

La notte della stella #transumanza nasce dai miei ricordi – dice Marulli al Capoluogo – dopo aver conosciuto Antonio Rigo, uno degli ultimi pastori transumanti di Lucoli che abita a Preturo. Ci tengo moltissimo perchè la transumanza fa parte del nostro bagaglio culturale. Anche se da più parti non c’è molta volontà di tenere viva questa millenaria tradizione, forse perchè si pensa che le pecore siano una ‘non cultura’, ma non dobbiamo dimenticare assolutamente le nostre origini fare il possibile per farle conoscere alle nuove generazioni”.

“Noi abruzzesi siamo un popolo rurale, specie noi aquilani dobbiamo la nostra fortuna proprio alle pecore e alla pastorizia”.

“Nello spettacolo ho trovato il modo focalizzare anche questo aspetto importante: infatti, mentre gli attori parlano con la luna e con la stella, sul palcoscenico c’è un pastore che realizza davvero il formaggio e fa vedere tutte le fasi della realizzazione”.

“La notte della stella è frutto di tante ricerche che abbracciano storia, cultura e anche gastronomia. Infatti, abbiamo portato avanti con i ragazzi dell’alberghiero dell’Aquila anche un lavoro sui piatti tipici della pastorizia, come le pallottine o la pecora alla cottura. Quei cibi semplici, ma genuini che profumano e ricordano proprio le emozioni antiche e le tradizioni secolari come la transumanza”, conclude.

 

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