Turismo rimandato

Prati di Tivo, cabinovia ferma: parte la raccolta firme

Una raccolta firme risponde alla situazione di stallo della cabinovia dei Prati di Tivo. Crollo pesante del turismo.

La cabinovia Prati di Tivo – Madonnina è segnata da una sorte avversa: incerta la ripartenza. Parte la raccolta firme.

Ne avevamo parlato settimane fa, definendo la questione di stallo della cabinovia di Prati di Tivo un lockdown di intenti. Nulla è cambiato da allora, o meglio manca sempre qualcosa affinché si possa parlare di riapertura dell’impianto punto di partenza per ascese verso il Corno Piccolo, il Rifugio Franchetti e traversate dal lato occidentale del Gran Sasso.

“Fino a quando l’imprenditore sambenedettese Marco Finori non sarà il proprietario effettivo non si potrà riaprire la Madonnina per il problema della concessione dei terreni dove insiste l’impianto. Ci si blocca a un passo dal finale: manca un documento che permetterebbe la riapertura della cabinovia. Senza di esso slitterà ancora di molto l’estate di Prati di Tivo” – afferma al Capoluogo.it Paride Todisco, presidente dell’ASBUC di Pietracamela.

L’offerta di Finori ha ottenuto l’aggiudicazione definitiva lo scorso 6 luglio, in quanto l’unica pervenuta e di conseguenza accettata,  per un milione e 650 mila euro da pagare in 24 mesi con un investimento di 500mila euro per la stagione 2021-2022.

In quella sede sono state respinte tutte le eccezioni contenute nella diffida presentata dalla ditta fratelli Persia di Tottea, altro concorrente nella partita per l’acquisto degli impianti, altro potenziale “intoppo” che avrebbe potuto bloccare l’iter. Ma… “come ASBUC continuiamo a ribadire che manca il documento ufficiale esplicitamente richiesto a Finori, anche in via informale, ma nulla di fatto a più di due settimane dall’incontro. Siamo fiduciosi che questo arriverà in tempi brevissimi. Siamo in apprensione” – conclude Todisco.

prati di tivo

Intanto il territorio ne paga pesantemente i ritardi.

La valorizzazione del comprensorio Prati di Tivo e Prato Selva sembra essere una chimera per il Gran Sasso teramano. Si è passati dalle cene sospese in cabinovia nell’estate del 2019, al pienone inaspettato della scorsa estate, al nulla di quest’anno.

E’ dallo scorso settembre che la cabinovia è ferma, anche a causa delle restrizioni dettate dal Covid.

Oggi Pietracamela appare vuota, quasi senza turisti. “Durante la settimana c’è un timido via vai, nel weekend si registrano sicuramente più presenze, ma ci vuole molto di più per fare turismo. Riaprire la cabinovia è importante sia per gli utenti del Gran Sasso, che per tutte le attività che gravitano intorno a essa. Si sta perdendo del tempo prezioso” – questo il grido di aiuto che arriva dai gestori delle attività che gravitano attorno al “mondo della montagna”.

Parte la raccolta firme: on line e cartacea

Una raccolta firme indirizzata a Comune di Pietracamela, Provincia di Teramo e Regione Abruzzo per far riaprire la cabinovia della Madonnina di Prati di Tivo. È l’iniziativa promossa sulla piattaforma web change.org che ha già raccolto oltre 1500 adesioni da gente del posto e turisti. A questa si aggiunge quella cartacea: l’appello si può firmare nel Bar Prati di Tivo, nella Gran Baita e nel b&b Villa Olympia.

 

 

 

 

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