Avezzano, Di Pangrazio verso la sospensione: “Condannato per una norma incivile, che danneggia i cittadini. L’amministrazione andrà avanti”. Due le strade: l’appello e la disapplicazione della sospensione.
Amministratori a raccolta per la conferenza stampa che ha spiegato il futuro dell’amministrazione Di Pangrazio ad Avezzano, dopo la doccia fredda della condanna arrivata dal Tribunale dell’Aquila due giorni fa.
Avezzano, dopo il commissariamento e i pochi mesi di nuova amministrazione Di Pangrazio, si troverà nelle mani esperte di Domenico Di Berardino, braccio destro del primo cittadino. “Non potrò indossare la fascia, non posso firmare atti e delibere, ma l’amministrazione non si fermerà: lavorerà come ha fatto in questi mesi difficili, affrontando una pandemia. Mesi in cui non abbiamo esitato a prendere scelte difficili, come il Commissariamento della Rsa Don Orione. Siamo stati, poi, una delle uniche amministrazioni a introdurre la figura dell’assessore all’emergenza Covid. Ora il nostro lavoro andrà avanti. Sarò comunque punto di riferimento per la città, pur senza indossare la fascia per qualche mese. Ma Avezzano non sarà sola, perché ha una giunta di cui vado fiero e un Consiglio comunale di grandissime competenze“.
Due le strade che saranno intraprese, per contrastare la sospensione, le ha spiegate al Capoluogo l’avvocato e consigliere comunale Gianluca Presutti, Presidente della Camera penale di Avezzano: “Tramite un provvedimento d’urgenza in sede civile presso il tribunale competente, che è quello dell’Aquila, chiederemo di sospendere la stessa sospensione, perché riteniamo la norma incostituzionale nella parte in cui non prevede possibilità di graduare il provvedimento in base alla gravità. Una strada percorsa con successo anche da altri sindaci”. La seconda strada, che Di Pangrazio percorrerà indipendentemente dall’esito della prima, quella dell’Appello. “Per quello dobbiamo aspettare le motivazioni, il tribunale collegiale si è riservato 90 giorni per depositarle”.