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Sonar Recco anche in Abruzzo, “Mai più una tragedia come sul Velino”

L'Abruzzo sarà la prima regione appenninica ad avere il sonar Recco, il dispositivo fondamentale per ritrovare i dispersi in montagna.

Sonar Recco, l’Abruzzo sarà la prima regione del valico appenninico a dotarsi del prezioso sistema elettronico utile per ritrovare in modo tempestivo i dispersi in montagna.

Il sonar Recco si è reso indispensabile soprattutto dopo la tragedia del Monte Velino dove hanno perso la vita 4 giovani escursionisti.

Questa mattina la presentazione del sonar Recco a Palazzo Silone, sede della Regione Abruzzo, alla presenza dell’assessore regionale Guido Liris che ha voluto ricordare quei tragici momenti e le vittime, del presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio e del direttore dell’agenzia regionale di protezione civile, Mauro Casinghini.

Era presente anche il presidente del soccorso alpino e speleologico abruzzese, Daniele Perilli, che ha spiegato il funzionamento dello strumento, ringraziando la Regione Abruzzo per aver dato un sostegno importante nell’attività.

La sicurezza in montagna è un tema sempre più importante e attuale, soprattutto dopo la divulgazione dei dati da parte del Soccorso Alpino e Speleologico d’Abruzzo sugli interventi eseguiti nel 2020, aumentati rispetto allo scorso anno di circa il 30%, mentre il numero delle persone soccorse è cresciuto del 40% (dati relativi a n.8 mesi di attività su 12 rispetto all’anno precedente causa Covid-19).

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L’Abruzzo, con il sonar Recco, diventerà strategico anche nei confronti delle altre regioni limitrofe che potranno usare l’apparecchio dopo aver stipulato, all’occorrenza, i protocolli del caso.

“Sono stati formati già i piloti di elicotteri e i tecnici. È importante lavorare anche sulla prevenzione degli incidenti, facendo la dovuta formazione, in modo che non si ripetano o che si possa agire tempestivamente”, ha spiegato Perilli.

Il sonar Recco è un rilevatore che emette un segnale direzionale da un’antenna. In Italia per adesso ce ne sono solo 3 e tutti sul valico alpino.

Se il segnale colpisce un riflettore, viene poi convertito in impulsi audio e i segnali passano anche attraverso la neve, il ghiaccio o l’aria. Alcune attrezzature da montagna, come giacche, caschetti o scarponi hanno già la piastrina incorporata. Se non c’è, il sonar Recco può comunque individuare alcuni oggetti che sono addosso al disperso, come un mazzo di chiavi, anche se il metallo rimanda a un segnale più debole, o un cellulare anche scarico, quindi spento.

Il sonar, dopo la tragedia del Velino, è stato posto come riferimento importante e al centro del tema della sicurezza in montagna, tanto che l’assessore Liris, lo aveva posto in cima alle priorità dell’agenda amministrativa, attraverso l’istituzione di un tavolo tecnico.

“Mai più una tragedia come quella sul Velino – ha detto Liris -. l’Abruzzo si è mosso in sinergia per dotare la nostra regione di un dispositivo prezioso come il Recco. Questa di oggi è una giornata storica, la tragedia ha partorito un fiore: quel sonar che aspettavamo dal Nord Italia per il ritrovamento dei 4 dispersi, era nno degli obiettivi più importanti che ci demmo alla fine di quella triste storia

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