Vaccini e Green pass falsi venduti nel dark web ad un prezzo che oscillava tra i 100 e i 130 euro.
Lo ha scoperto il Nucleo speciale tutela privacy e frodi tecnologiche della guardia di finanza che ha sequestrato 10 canali Telegram attraverso i quali venivano commercializzati green pass e vaccini “fake” e ai quali si erano già registrati migliaia di utenti.
L’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto di Milano Eugenio Fusco e dai pm Bianca Maria Baj Macario e Maura Ripamonti, ha permesso di individuare i canali Telegram attraverso un monitoraggio in tempo reale del web e l’utilizzo di una serie di strumenti tecnologici innovativi.
Vaccini e green pass in vendita
I canali Telegram rinviavano a account anonimi su specifici spazi nel dark web attraverso i quali era possibile contattare i venditori e procedere all’acquisto. Il pagamento doveva essere effettuato in criptovalute e ai clienti venivano offerti anche pacchetti all-inclusive con garanzia di anonimato, tracciabilità della spedizione, imballaggio a temperatura refrigerata, certificazione di avvenuta somministrazione del vaccino.
I Green pass in vendita, hanno accertato i finanzieri, riportavano i falsi dati identificativi del vaccinato, il Qr Code, il numero che contraddistingue il lotto di origine della prima e della seconda dose di vaccino.
Certificati che, secondo quanto sostenevano gli stessi venditori, venivano consegnati anche fuori dall’Ue e in particolare negli Stati Uniti, in Gran Bretagna e in Svizzera.
E nel frattempo cresce la preoccupazione per gli oltre 2,5 milioni di cittadini con più di 60 anni che non hanno ancora ricevuto la prima somministrazione del siero.
I dati, pubblicati dal report settimanale del governo, evidenziano come la fascia tra i 60 e i 69 sia quella maggiormente “scoperta”, con quasi 1,5 milioni di persone non vaccinate. Nella categoria 70-79 anni risultano 780mila gli individui che non hanno ancora ricevuto l’iniezione, mentre tra gli over 80 il numero scende a 345mila.