Lo scenario

Avezzano, Di Pangrazio sospeso dalla carica di sindaco: cosa succede in Comune

Auto Blu, condanna e sospensione dalla carica di sindaco di Avezzano per Gianni Di Pangrazio, per effetto della Legge Severino. Cosa succederà ora a Palazzo città

Auto Blu, una condanna che in pochi si aspettavano, quella arrivata per Gianni Di Pangrazio ad 1 anno e 4 mesi. Sospeso dalla carica di sindaco probabilmente per 18 mesi: il provvedimento di sospensione arriverà dal Prefetto Torraco. Si prepara già il ricorso in appello.

La durata della sospensione dalla carica di primo cittadino per Gianni Di Pangrazio (eletto lo scorso ottobre 2020) sarà stabilita dal Prefetto dell’Aquila, la dottoressa Cinzia Torraco e, per legge, dovrebbe essere di 18 mesi.

Motivazioni attese anche dalla difesa.

“Ora dovremo leggere ed analizzare le motivazioni, di certo non ci aspettavamo questa sentenza: attendiamo di visionare le carte, ma siamo certissimi della non colpevolezza del nostro assistito”, dichiara al Capoluogo l’avvocato del collegio difensore Claudio Verini. Il sindaco è sospeso in automatico per effetto della Legge Severino, che si applica in casi come questo: anche, quindi, quando il giudizio non è definitivo.

Intanto sullo scranno più alto di Palazzo Città siederà il braccio destro di Di Pangrazio, Domenico Di Berardino, suo vice sindaco.

Auto blu, Gianni Di Pangrazio condannato

La sospensione potrebbe durare fino a 18 mesi, a meno che non intervenga una sentenza di appello prima di un anno e mezzo. Si tratta, in questi casi, di processi impegnativi. Difficile dire se ci saranno i margini temporali per avere un pronunciamento prima dei 18 mesi. Attendiamo di vedere, intanto, le carte: ma possiamo affermare, fin da ora, che siamo fiduciosi del fatto che in appello sarà riformata la sentenza di ieri. Riteniamo di aver dimostrato con sufficiente chiarezza come non ci fossero gli estremi per una condanna. Non ci sono dubbi sull’innocenza di Di Pangrazio“. 

Il Capoluogo ha riportato qui le dichiarazioni di Di Pangrazio sul pronunciamento del Tribunale dell’Aquila.

La condanna di Di Pangrazio a 1 anno e 4 mesi – pena sospesa – vede comunque ridimensionata la richiesta dell’accusa di ben 4 anni e mezzo. Una condanna per peculato d’uso, in merito a fatti del 2012, riguardanti tre viaggi con l’auto di rappresentanza: per altri 4 viaggi, invece, Di Pangrazio è stato assolto.

Degli altri imputati, tutti dipendenti della Provincia, il bilancio della sentenza è stato di due assoluzioni – per Paola Contestabile e Anna Maceroni – e due condanne, l’autista del Comune di Pescina Maria Pia Zazzara, condannata a 8 mesi e 10 giorni di reclusione e l’autista Mario Scimia dell’Aquila, a un anno e 10 giorni. Pena sospesa per tutti.

Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Antonio Milo e Claudio Verini per il sindaco Di Pangrazio, Alessandro Benedetti, Giovanni Marcangeli, Roberto Verdecchia e Stefano Massacesi per gli altri imputati.

 

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