San bernardino luogo di cultura

San Bernardino, un teatro sotto le stelle: verso una grande estate di eventi

San Bernardino al centro dell'estate 2021, ritrovato luogo della cultura, come negli anni '70. Palco e grande tribuna numerata cornice degli eventi da luglio a settembre, tra Cinema sotto le stelle, Perdonanza e tanto altro.

San Bernardino teatro a cielo aperto, la gradinata una tribuna naturale, un palcoscenico e al resto ci pensa l’arte. Come negli anni ’70, di cui spuntano affascinanti foto in bianco e nero, che potrebbero presto tornare a colori. E perché no, nella vera estate di ripartenza post Covid19.

san bernardino anni 70
san bernardino anni 70

Si chiude oggi il bando per raccogliere idee progettuali mirate a trasformare l’area di San Bernardino nel cuore pulsante della manifestazioni estive organizzate dal Comune dell’Aquila. Il bando, pubblicato sul sito istituzionale dell’ente, vuole raccogliere progetti, in linea con la normativa Covid, che permettano l’allestimento e l’organizzazione di un palco, comprensivo di tribune, nell’area di San Bernardino, sfruttando l’imponente scalinata e la vicina Piazza Bariscianello. Si tratta dei luoghi che l’amministrazione ha individuato tra le cornici predilette da destinare agli eventi culturali.

Nel dettaglio, ci saranno un Palco (non più grande di 12m x 10m), una tribuna, che dovrà comprendere tutta la gradinata e una parte di piazzetta Bariscianello. I posti a sedere saranno tutti numerati, ancora da definire l’esatta capienza del teatro a cielo aperto: dipenderà dalle disposizioni Covid che regolamentano la sicurezza in ambiti come questo. La procedura di affidamento è di 200mila euro.

Scalinata San Bernardino, un palco a cielo aperto per gli eventi dell’estate 2021

“L’idea dell’amministrazione – ci spiega il sindaco Pierluigi Biondiè quella di restituire alla comunità uno dei luoghi più suggestivi per lo svolgimento di iniziative culturali, che in passato ha ospitato appuntamenti entrati ormai nella memoria collettiva: dallo storico concerto del maestro Ennio Morricone a quello altrettanto coinvolgente in occasione della maratona jazz. Il palco sarà posizionato l’intera estate, ci saranno appuntamenti da luglio a settembre, nell’ambito dei Cantieri dell’immaginario, Cinema sotto le stelle, Jazz Italiano per le terre del sisma e alcuni momenti legati alla Perdonanza, che alterneremo con altri previsti nel Teatro del perdono a Collemaggio. Nei giorni in cui non sarà occupato da iniziative programmate nel cartellone, sarà a disposizione di associazioni, enti e quanti volessero usufruirne per le loro attività. Il tutto nel rispetto della normativa anti Covid, con la consapevolezza di dover costantemente tener conto di quale sarà l’andamento della pandemia. A tal proposito abbiamo formulato un quesito specifico al Comitato tecnico scientifico, presso la presidenza del Consiglio dei Ministri, affinché venga chiarito se le norme per il distanziamento emanate per i luoghi al chiuso e le scuole (in cui la distanza minima tra le persone deve essere da ‘spalla a spalla’) siano valide anche per le manifestazioni all’aperto.

Che estate sarà sotto il profilo culturale?

“Sarà un’estate con un’offerta culturalmente elevata e densa di appuntamenti, in grado di accontentare i gusti più disparati. Lo scorso anno, nonostante il coronavirus, nel periodo più caldo dell’anno abbiamo organizzato oltre 40 eventi, con un programma importante che andava da Uto Ughi all’orchestra Sinfonietta di Roma, passando per Antonello Venditti, Daniele Silvestri, Vittorio Sgarbi, Tosca e tantissimi altri artisti di primo piano. Anche quest’anno – nei prossimi giorni forniremo maggiori dettagli – saremo in grado di garantire un ricco e variegato palinsesto per consentire a chi rimarrà in città, e ai tanti turisti che ci aspettiamo di tornare ad accogliere, di trascorrere ogni sera in modo diverso”.
 

La missione è rilanciare il centro storico e farlo proprio attraverso la cultura. E perché non scegliere San Bernardino come luogo protagonista degli eventi estivi 2021?

“L’amministrazione ambisce ad avere una città d’arte, ma allo stesso tempo viva“, ci spiega il vice sindaco Raffaele Daniele. “Solo la sinergia tra esercenti, commercianti, albergatori unitamente ad un programma centrato possono determinare il successo dell’iniziativa. Bisogna abbinare una ricettività moderna e dinamica a un programma attrattivo per ottenere i risultati sperati. Certo è che ci saranno numerosi eventi, che garantiranno ogni giorno un appuntamento culturale: da luglio fino a metà settembre”. 

“San Bernardino – aggiunge Daniele – è una specie di teatro naturale, nella sua caratteristica di luogo chiuso. La tribuna dietro, il palco davanti e la cordonata laterale sono chiusi su tutti i lati: quindi l’intera area si presta benissimo ad essere un luogo culturale. Per L’Aquila sarebbe importantissimo riappropriarsi di San Bernardino quale luogo della cultura come negli anni ’70, quando lo spazio era un autentico punto di riferimento come area culturale e poter tornare a vivere San Bernardino con l’elegante sfondo della Basilica, le luci giuste e uno spettacolo importante sarebbe una grande ricchezza per l’intera comunità. Una location come San Bernardino è quasi unica nel suo genere in Italia“.

“Riappropriarsi di spazi storicamente importanti – autentici fulcri culturali degli anni in cui Proietti era Direttore del TSA e negli anni in cui L’Aquila era indiscussa protagonista del panorama culturale nazionale – è il segnale di una chiara e duplice volontà: il recupero di un’identità storica e il messaggio di vicinanza e attenzione che vogliamo dare alle giovani generazioni, per far sì che si avvicinino alla nostra realtà culturale. Per questo tanti spettacoli, nel nostro programma, saranno rivolti ai ragazzi e si svolgeranno anche nelle frazioni dell’Aquila. È una dimostrazione dell’attenzione nei loro confronti da parte dell’amministrazione comunale ed è la nostra offerta di nuova vivacità, proposte culturali e momenti dedicati, che possano aiutarli ad un’integrazione sempre maggiore“, conclude Daniele.

San Bernardino e i luoghi della cultura a L’Aquila

Quando si parla di luoghi della cultura, spesso, si creano polemiche a L’Aquila. Polemiche legate, soprattutto, alle criticità inevitabili in una città che, dodici anni fa, fu distrutta da un terremoto. Oggi qual è la situazione nel capoluogo abruzzese? 

“Gli spazi sono importanti, ma la cultura non è certo azzerata dalla carenza dei luoghi in cui fruirne” prosegue il sindaco Biondi. Tutti sappiamo che dodici anni fa c’è stato un terremoto. I relativi procedimenti non sono in capo al Comunenon è una giustificazione, ma una constatazione – e per avere contezza sullo stato dell’arte di Teatro comunale, auditorium del Castello o del teatro San Filippo o del Sant’Agostino, solo per fare qualche esempio, bisognerebbe chiedere agli enti preposti che, comunque, stanno svolgendo un lavoro enorme nonostante la cronica assenza di personale che ho ribadito al ministro per la Cultura, Dario Franceschini, in occasione dell’inaugurazione del Maxxi. La nostra collaborazione è massima e costante per contribuire ad accelerare questi processi, che monitoriamo costantemente. A questa classe intellettuale che oggi si erge ruolo di moralizzatrice, con toni da censore, chiedo dove fosse quando fu deciso che L’Aquila dovesse uscire dal commissariamento, rinunciando alla possibilità di utilizzare norme più speditive per gli appalti. Anche questo è il dovere di un gruppo dirigente: dire le cose quando non vanno al momento giusto, non con il senno del poi”.

Non ho ascoltato, da questa intellighenzia, mezza parola nel 2015 quando per una scelta politica ed esplicita del Partito democratico la ricostruzione delle chiese è stata stralciata ed equiparata a quella degli immobili pubblici. Circostanza che, di fatto, ha paralizzato la riparazione degli edifici di culto aquilani, come la Cattedrale di San Massimo e la chiesa di San Marco, o i numerosissimi nei comuni del cratere che oggi sono in stato di completo abbandono. Fatta questa premessa, abbiamo degli spazi, peraltro non completamente utilizzabili a causa delle disposizioni per il contenimento del contagio, e con quelli dobbiamo fare i conti. Dire, però, che in questa città non si fa cultura, dipingerla come una realtà provinciale, culturalmente arretrata (almeno così ho letto su alcuni media) non rende giustizia a quanto l’amministrazione fa per la cultura, che quest’anno nel bilancio di previsione 2021-2023 ha stanziato quasi 4 milioni proprio per sostenere un settore nevralgico per la nostra rinascita. Mai, sino ad oggi, sono stati impegnati così tanti fondi per la cultura. Ma, soprattutto, si denigrano la miriade di operatori, enti, associazione di base e strutture che, quotidianamente, operano sul territorio”.

“Una realtà come L’Aquila che ospita rappresentazioni teatrali, concerti, spettacoli di danza, presentazioni di libri, eventi, prosa, attività legate alla tradizione del cinema e molto molto altro aveva le carte per giocarsi la partita per Capitale della cultura. E lo ha fatto, credendoci, sino alla fine. Sminuire questi processi vuol dire banalizzare un mondo che, invece, merita quel rispetto e quell’attenzione costantemente garantiti da parte del sottoscritto e di questa maggioranza di governo cittadino”.

 

 

Foto in bianco e nero tratte dall’Archivio dell’Ente provinciale per il Turismo dell’Aquila

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