L'aquila riparte

Il Circolo Aquilano torna in centro dopo 12 anni: nuova sede ai Quattro Cantoni

Il Circolo Aquilano torna in centro città dopo 12 anni. Nuova sede per la più antica associazione dell'Aquila che rivitalizzerà il cuore della città

Il Circolo Aquilano torna, dopo 12 anni, in centro, ai Quattro Cantoni.

Il sole incornicia un giorno importante per L’Aquila. Perché il Circolo Aquilano, negli anni pre-sisma, è stato un’autentica istituzione per l’intera città, con la sede affacciata su Piazza Duomo e sui Portici.

Tante, tantissime partite di burraco, di biliardo… Ogni giorno il Circolo Aquilano era tappa fissa per molti, punto di ritrovo per chiacchiere, condivisione, giochi, aggregazione. Quasi un rituale fisso, cui non si poteva mancare. La casa dell’aquilanitas.

Questa mattina la conferenza stampa per inaugurare la nuova sede del Circolo Aquilano, presieduto da Romeo Ricciuti.

La più antica associazione aquilana, nata nel 1865, torna in centro con un obiettivo preciso: rivitalizzare la zona.

Le parole del vice sindaco Raffaele Daniele:  Sono doppiamente emozionato, sia da cittadino che da rappresentante delle istituzioni. Un pezzo della città torna in un luogo simbolo. Mio nonno Raffaele era socio del Circolo Aquilano, lo vivevo io da bambino anche nei racconti meravigliosi. Racconti che spaziavano dagli arredi della sua sede storica, alla Festa dei Moccoletti. Storie di una L’Aquila che aveva voglia di guardare al futuro con ottimismo, di appropriarsene e oggi vogliamo tornare a guardare in quella direzione, coinvolgendo i giovani del territorio”.

Ci siamo impegnati per trovare una nuova casa per il Circolo, ora siamo pronti. Speriamo che i nostri soci siano numerosi e che portino grande entusiasmo“, ha dichiarato il Presidente del Circolo, l’onorevole Romeo Ricciuti.

Ai microfoni del Capoluogo anche lo storico Walter Capezzali, che ha riassunto la storia del Circolo, fin dalla sua nascita: “Il Circolo Aquilano è stato il fiore all’occhiello del capoluogo: la struttura ha accompagnato la vita della città e con questa nuova sede torna a farsene interprete. L’associazione è sempre andato avanti senza fermarsi, è stata attiva anche durante la pandemia”.

Corrado Liberatore ci ha accompagnato alla scoperta della nuova sede. “Abbiamo trovato un posto perfetto qui ai Quattro Cantoni: una sede adeguata ad ospitare il Circolo e le sue esigenze. Tanti i trofei già collocati su scaffali e mensole, esposti alla vista di quanti sceglieranno il Circolo. Sono testimonianza delle gare e delle avventure della storia del Circolo e delle passioni di tanti aquilani appassionati”.

“Ci sarà la possibilità di giocare a bridge, burraco, nella sede situata nel cuore del centro storico dell’Aquila. Ci saranno anche dei corsi specifici su questi giochi, per apprendere le regole e i segreti delle attività”.

 

Circolo Aquilano, la storia dell’associazione a cura di Walter Capezzali e Corrado Liberatore

Fin dagli albori dell’Italia unita, l’Aquila sentì  la necessità di dotarsi di una attiva associazione che, includendo uno scelto manipolo di cittadini, unisse a momenti di svago e di intrattenimento, un costante serio impegno sociale e comunitario all’altezza del prestigio e del ruolo della città. Nasceva così nel 1865 il Circolo Aquilano, che ebbe la sua prima sede in Piazza Santa Giusta e affidò la prima Presidenza al marchese Giovan Battista Dragonetti de Torres. 

Già nell’anno seguente, la prima sede apparve insufficiente per accogliere gli aderenti e le attività associative; sicché fu deciso di spostarsi al primo piano di Palazzo Antonini, sul corso principale. Qui “si dié il 3 febbraio, primo giorno di Carnevale nel 1867”, la prima festa sociale movimentata dal clima carnascialesco, aprendo una bella tradizione che doveva caratterizzare  il sodalizio con cadenza annuale quasi per l’intera sua storia. Se ne trova conferma per il gennaio del 1879, nelle spumeggianti cronache della «Gazzetta di Aquila» che scrive e descrive “due serate del Circolo riuscite animatissime, e brillanti”. Qualche brano:

Vi si scorgevano le più belle e gentili signore… quanto alle toilettes, ce n’erano proprio da vedere… La bellezza degli abiti era accompagnata  dalla grazia… Destò entusiasmo il bellissimo valzer  del Maestro Cesarini…

In seguito il Circolo spostò più volte la propria sede per migliorarne la capienza e l’accoglienza, mantenendosi costantemente lungo il Corso che fu intitolato al primo re d’Italia Vittorio Emanuele II. Dopo Palazzo Petrini, nel 1932 fu infine prescelto Palazzo Federici, già Palazzo Gigotti, adeguatamente trasformato per realizzarvi il tratto mancante dei monumentali portici cittadini. Qui è continuativamente vissuto per quasi ottant’anni. Tra i Presidenti dei primi cinquant’anni del Novecento, figurano i nomi di Ubaldo Bafile, Vincenzo Camerini, Gianlorenzo Conti, Carlo Perrone, Ettore Ciarletta, Gustavo Marinucci.

Nel ricordare questi spostamenti della Sede sociale, è dolce alla fantasia ricostruire alcuni piacevoli particolari: le sale adorne di quadri e di ricordi, i libri e le riviste di una piccola ma degna biblioteca su scaffali di nobile legno, le ammissioni dei soci sottoposte all’unanime gradimento dell’Assemblea, i premi alla mascherina più bella delle feste dedicate ai figli, l’immancabile “Ballo dei Moccoletti” a chiusura del Carnevale…

La vita sociale era alimentata già allora da attività culturali e ricreative, conferenze e conviviali, giochi delle carte e intrattenimenti musicali e danzanti, biliardo e lettura, in apposite sale e in forza di adeguati regolamenti che garantissero il sereno e regolare svolgimento della vita associativa.

Nel particolare clima storico e politico degli Anni Trenta del Novecento, mentre si aggiungeva  alla intitolazione sociale

 “Circolo Aquilano” la qualifica “del Littorio”, le attività conoscevano comunque un potenziamento, affidato ad un gruppo dirigente composto dai soci  Giovanni Centi Colella, Luigi Signorini Corsi e Antonio Ciarletta. 

Le istituzioni amministrative cittadine garantirono adeguati contributi annuali, impegnandosi a sostenere per nove anni le spese per l’affitto dei locali, che vennero adeguati alle accresciute necessità a cura dell’architetto Gino Franzi. Come recita una delibera del Municipio del 1932, “Il Circolo Aquilano ha sempre prestato la sua opera di rappresentanza… anche per iniziative degli Enti cittadini in onore di personaggi, ospiti illustri, congressi, comitive turistiche ed altro”. Annualmente l’associazione ospitava ricevimenti su istanza del Comune, dell’Amministrazione Provinciale e del Consiglio Provinciale dell’Economia.

Nel 1939, in pieno conflitto militare mondiale, il Circolo fu commissariato e due anni più tardi fu trasformato momentaneamente in ”Dopolavoro delle Forze Civili dell’Aquila”.  

Tra il dicembre del 1944 e il maggio dell’anno seguente quattro stanze del Circolo furono requisite dal Prefetto e destinate ad ospitare una rappresentanza delle Forze armate canadesi di transito in Città.

Entro gli ultimi Anni Quaranta del Ventesimo secolo, nel nuovo clima di ricostruzione materiale e sociale resosi necessario dopo le ricordate vicende belliche, il Circolo recuperò la originaria denominazione; tra le novità più rilevanti, per iniziativa di ufficiali aquilani reduci dalla prigionia nel campo inglese in Africa dove avevano appreso e usato le regole del gioco, nasceva all’interno del Circolo Aquilano un’associazione di appassionati del Bridge, rapidamente distintasi a livello nazionale per la maestria dei propri rappresentanti impegnati in concorsi anche di livello nazionale.

Nonostante le contrapposte vicende fin qui riassunte, sia pure attraverso le trasformazioni della intitolazione, l’Associazione ha sempre mantenuto gli stessi scopi di rappresentanza, di cultura e di sano impegno del tempo libero. 

Il disastroso  terremoto distruttivo  dell’aprile 2009 ha solo momentaneamente interrotto la bella storia del Circolo Aquilano, costretto ad abbandonare  il danneggiato Palazzo Federici; ma non ha frenato lo spirito e gli intenti dei soci, che appena possibile hanno ripreso ad incontrarsi sia pure traslocando più volte in sedi provvisorie; né la pandemia del Covid 19 è riuscita a provocare la fine del Sodalizio che ha continuato vivere, fino alla scelta (2021) della nuova Sede negli ampi ed accoglienti locali del Palazzo dell’INA, situato nella prestigiosa collocazione dei “Quattro Cantoni”, cuore pulsante della Città, dove s’intersecano il “cardo” e il “decumano” della primigenia struttura urbanistica. 

A cura di

Walter Capezzali

Corrado Liberatore