Riaperture

Riaperture: dal primo giugno ristoranti anche al chiuso, le novità

Cambiano le regole nei ristoranti: le novità in vigore dall'1 giugno.

Da oggi, martedì 1 giugno, si potrà consumare al bancone nei bar e mangiare anche al chiuso nei ristoranti.

Nei ristoranti è già possibile consumare al tavolo, ma all’aperto, dal 26 aprile.

Un altro passo verso il ritorno alla normalità, anticipato a lunedì 31 maggio nelle prime tre regioni promosse in zona bianca (Sardegna, Friuli Venezia Giulia e Molise). Una vera e propria boccata di ossigeno per un settore in ginocchio.

“Tutti speriamo che questa volta si apra per non chiudere più – dice Roberto Calugi, direttore generale Fipe-Confcommercio – ma bisogna stare attenti perché se l’emergenza sanitaria sta scemando, i problemi economici di chi lavora nel nostro settore non termineranno dall’oggi al domani: manca il personale e i locali dei centri storici sono allo stremo”.

Su 300mila tra bar e ristoranti in Italia, lo scorso anno 22mila hanno chiuso a causa del lockdown e 20mila quest’anno.

“Sono molto preoccupato – spiega – per i centri storici delle nostre città dove il lavoro viene spesso svolto in smart working, cosa che penalizza molto bar e ristoranti. Altra componente è quella turistica che pesa per 8 miliardi di euro: anche se c’è una ripresa di quello nazionale, il turismo straniero è ancora molto esiguo”.

Riaperture: sos personale

“Dobbiamo fare i conti con una drammatica mancanza di personale, si fa una fatica incredibile a trovare qualcuno disposto a lavorare nei bar e nei ristoranti, sia in cucina che in sala – conclude Colugi – da una parte perché chi lavorava in questo comparto, viste le modeste somme ricevute durante il lockdown, arrivate oltretutto in fortissimo ritardo, è uscito dal settore e ha trovato un altro lavoro, dall’altro chi riceve i sussidi di disoccupazione, come l’indennità di licenziamento o il reddito di cittadinanza, spesso preferisce rimanere a casa”.

Riaperture e ristoranti al chiuso: le novità a tavola

È saltato perciò il limite dei 4 commensali non conviventi che possono stare seduti allo stesso tavolo. In base alle ultime linee guida approvate, inoltre, in bar e ristoranti va definito il numero massimo di presenze, “in relazione ai volumi di spazio e ai ricambi d’aria”. Per il resto va assicurato il mantenimento di almeno 1 metro di distanza tra i clienti di tavoli diversi.

Non solo. I clienti devono indossare la mascherina “in ogni occasione in cui non sono seduti al tavolo”.

Inoltre è raccomandato “l’accesso tramite prenotazione”, mantenendo “l’elenco dei soggetti che hanno prenotato per un periodo di 14 giorni”.

Invariate le regole sui menù che devono essere consultabili attraverso “soluzioni digitali” oppure “in stampa plastificata, disinfettabile dopo l’uso”.

In alternativa “cartacei a perdere”. Vanno “adottate misure al fine di evitare assembramenti al di fuori del locale e delle sue pertinenze”.

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