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Cabinovia Prati di Tivo, lockdown d’intenti

"Se si ferma la cabinovia di Prati di Tivo si ferma l'intero comprensorio". L'intervista

La cabinovia Prati di Tivo – Madonnina è segnata da una sorte avversa: incerta la ripartenza.

A una manciata di giorni dall’inizio della stagione estiva arriva la notizia che la cabinovia di Prati di Tivo potrebbe restare ferma.

Tragedia del Mottarone a parte, restrizioni covid a prescidere, gli impianti de La Madonnina, punto di partenza per ascese verso il Corno Piccolo, il Rifugio Franchetti e traversate dal lato occidentale del Gran Sasso, rischiano di non poter riaprire per problemi giuridici, amministrativi e soprattutto per una vecchia storia “di incomprensioni” tra la Regione e l’Asbuc di Pietracamela.

La valorizzazione del comprensorio Prati di Tivo e Prato Selva sembra essere una chimera per il Gran Sasso teramano.

Si è passati dalle cene sospese in cabinovia nell’estate del 2019, al pienione inaspettato della scorsa estate, al nulla.

“Se si ferma la cabinovia di Prati di Tivo si ferma l’intero comprensorio” – così ai microfoni del capoluogo, l’accompagnatore di media montagna Paolo De Luca, esperto conoscitore della realtà del Gran Sasso teramano dove vive e lavora. “Non ho mai visto tanto buio per il turismo e per le possibilità lavorative che quest’area offre”.

Di seguito alcune vecchie foto di De Luca che fanno riaffiorare i ricordi della la vecchia monoposto costruita dalla ditta torinese F.lli Marchisio nel 1966 e poi demolita nel 2008 per fare posto a un più moderno telemix. Tempi d’oro rispetto a quelli attuali.

prati di tivo
prati di tivo
prati di tivo

“Il fermo potrebbe rappresentare l’inizio della fine e solo perché non si trova un accordo tra i vari attori coinvolti in questa annosa vicenda che porta ripetutamente a un passo dal fermo dell’impianto. L’escursionista appassionato ed esperto continuerà ad essere presente, chi apre le vie ha una buona preparazione e continuerà a frequentare indistintamente l’area. Ma i turisti di altro genere, le famiglie con bambini e i camminatori meno esigenti potrebbero scegliere e dirigersi verso altri luoghi. E’ un gran peccato dopo il pienone della scorsa estate. E’ questo che mi fa dire che non possiamo restare a guardare: sono tanti gli affezionati di questa terra, compreso il conduttore televisivo e grande compagno di camminate, Massimiliano Ossini, che segue la vicenda con attenzione e promette di tornare presto. Per il bene dei Prati bisogna agire subito”.

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