Necrologio

Addio a Gianfranco Colacito

L'AQUILA - È venuto a mancare Gianfranco Colacito. Era stato direttore del Capoluogo.it

L’AQUILA – È venuto a mancare Gianfranco Colacito. Era stato direttore del Capoluogo.it

Lutto nel mondo del giornalismo: all’età di 81 anni è venuto a mancare Gianfranco Colacito. Storico corrispondente dell’AGI Abruzzo, Colacito aveva diretto anche IlCapoluogo.it.

Oltre ad essere caposervizio AGI, Colacito ha avuto una lunga e importante carriera, iniziata dai quotidiani storici abruzzesi, ma che, soprattutto, ha portato il suo stile inconfondibile nelle prime TV private abruzzesi, fra le quali l’aquilana TvUno, Tv Poker e numerose radio locali.

Sentite condoglianze da tutta la redazione

Gianfranco Colacito, il cordoglio del sindaco Biondi

Con la scomparsa di Gianfranco Colacito se ne va uno dei padri nobili del giornalismo aquilano e abruzzese. Oltre allo sguardo critico e sempre puntuale sulle vicende di cronaca, che l’hanno portato a rivestire incarichi importanti in prestigiose testate, fu tra i primi a credere nelle potenzialità delle tv private, che contribuì a fondare e far crescere. Un percorso proseguito negli anni con i nuovi media elettronici, arricchito da contributi e libri dedicati alle scienze, di cui era un grande appassionato e conoscitore. A nome della Municipalità aquilana e a titolo personale formulo sentite condoglianze ai familiari”.

Il cordoglio del Sindacato Giornalisti.

Con lui se ne va un pezzo di storia di quell’Abruzzo che negli anni Ottanta ebbe la capacità e la forza intellettuale di intuire e interpretare i grandi cambiamenti nell’informazione e nella cultura, le opportunità offerte dalle nuove tecnologie, poi l’avvicinarsi della globalizzazione. Gianfranco Colacito è stato uno dei pionieri dell’emittenza locale: ha lavorato per le prime televisioni e radio private, portando sempre un importante bagaglio di professionalità e conoscenza. La sua capacità di guardare al futuro ha fatto sì che fosse uno dei primi a confrontarsi con l’informazione online. È stato caposervizio dell’Agenzia giornalistica Italia, collaboratore dei quotidiani Il Tempo e Il Messaggero, con il suo stile personalissimo e mai scontato e un approccio sempre originale alle notizie. Per lunghi anni è stato la coscienza critica dell’Aquila e dell’Abruzzo, una voce ostinatamente libera, una coscienza fiera. Il suo grande amore era la scienza, che seguiva e divulgava con metodo e passione. La sua scomparsa è di quelle che chiudono un’epoca, lasciando un’impronta forte tra i colleghi, gli amici e tutte le persone che lo hanno conosciuto. Il Sindacato giornalisti abruzzesi si stringe con affetto ai familiari e partecipa al loro lutto”.

L’addio di Stefania Pezzopane

È stato proprio Gianfranco Colacito ad invitarmi alla prima trasmissione in diretta in tv. Era ‘A tu per tu’ la rubrica di Gianfranco Colacito, in un’intervista in cui ero emozionatissima ed impaurita. Sono passati parecchi anni, ero Consigliera comunale di Convenzione Democratica. Ma ricordo come abilmente metteva insieme domande serie ad altre più leggere, rendendo tutto scorrevole ed amabile. E da allora sono state tante le occasioni di incontro, interviste, chiacchierate. Ma che bella persona, che innovatore, che correttezza e professionalità. A volte mi segnalava problemi e questioni, mi lanciava allarmi per la città. Amava tanto L ‘Aquila, la difendeva sempre, aveva uno straordinario fiuto ed una capacità di guardare oltre. A Btv e poi a TvUno e poi Il Capoluogo e l’Agi e tanto altro. Grazie Gianfranco per esserci stato, grazie per aver amato e difeso sempre la città. Ricorderò ogni cosa delle nostre chiacchiere e serberò sempre con me le tue raccomandazioni ed i tuoi consigli. Condoglianze alla famiglia ed alla sua comunità”. 

Gianfranco Colacito, il cordoglio del giornalista Goffredo Palmerini

Mi addolora la notizia della scomparsa di Gianfranco Colacito, e come me tanti altri aquilani: un giornalista a tutto tondo, come ben è illustrato nella nota diramata dall’ANSA. Egli aveva diretto l’altra grande agenzia italiana, l’AGI per venti anni, poi le Tv locali sulle quali ha primeggiato con programmi di grande ascolto, specie le sue impareggiabili interviste a tu per tu con l’ospite. Gianfranco aveva una magnifica qualità di scrittura giornalistica, sintetica quanto incisiva. Non faceva sconti, non vellicava gli intervistati, andava dritto al cuore delle questioni, senza eufemismi, pane al pane vino al vino. I politici avevano quasi timore quando li intervistava. Grande la sua capacità di andare a fondo dei problemi e di chiederne ragione. Una penna lucida, puntuta, brillante: pochi aggettivi ma quei pochi affilati come una lama. Basta andare a rileggersi i suoi editoriali su Inabruzzo.com, il giornale che nel 2009 aveva fondato e che ha diretto, brevissimi quanto efficaci, con il pensierino finale in corsivo, quasi massime di vita e di saggezza. La libertà d’informazione declinata con assoluto rigore etico, una grande onestà intellettuale.

Ho avuto con Gianfranco un bel rapporto iniziato a metà degli anni Settanta, quando iniziai la mia lunga avventura istituzionale sugli scranni di Palazzo Margherita, consigliere assessore e vicesindaco dell’Aquila. Spesso mi chiamava per avere notizie e riferimenti sui provvedimenti amministrativi al Comune, molte volte sono stato ospite alle sue trasmissioni in Tv. Poteva apparire a volte spigoloso, ma aveva una grande gentilezza d’animo e una rarissima capacità di intuizione. Ha sofferto molto negli ultimi anni per problemi alla vista, ma questo non l’ha sottratto a quello che sentiva come il “suo dovere”, quello di informare per davvero, lontano dalle veline ma attento ad un’informazione onesta, nel rispetto dei lettori. Grazie, caro Gianfranco, per il tuo esempio di vita e di giornalismo, l’essenza non l’apparenza!
E infine grazie ancora per l’attenzione che hai sempre riservato ai miei contributi, che hai puntualmente pubblicato prima sul Capoluogo e poi su Inabruzzo. Grazie infine per come hai seguito la mia attività pubblicistica. Conservo con affetto e con onore una delle più belle e puntuali recensioni ai miei libri. La scrivesti come annotazione di lettura del mio libro “L’Aquila nel mondo” (2010), ed è pubblicata sul volume successivo “L’Altra Italia”. La serberò come un bel ricordo di Te, grato dell’attenzione che hai riservato in tanti anni alle mie modeste cose. Che la terra ti sia lieve!

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