Wedding

Matrimoni, le regole: meglio all’aperto, in mascherina e tavoli a 2 metri

Matrimoni, il settore del wedding scalpita. Il protocollo proposto: si spinge per i banchetti da metà giugno: preferibilmente all'aperto, sì ai buffet ma non self-service

Matrimoni, cerimonie ed eventi: con i banchetti vietati la categoria continua a soffrire. Gli atelier: “Se non ripartono i ristoranti, non ripartiamo neanche noi”. Arrivano finalmente le linee guida. Cosa farà il Governo?

Matrimoni, qualcosa si muove. Sposarsi ai tempi del Covid significa fare i conti con una festa che non viene snaturata – se non per distanziamento e mascherine – solo nello specifico del rito religioso o civile. Della festa, invece, non se ne parla. Almeno così è stato finora.

Matrimoni e feste senza festeggiamenti: i divieti per le cerimonie fino al 31 luglio

Dopo aspre polemiche sul divieto di festeggiamenti e banchetti fino al prossimo 31 luglio, si è riunita ieri la Conferenza delle Regioni , che ha raccolto e accolto il protocollo proposto dai rappresentanti degli operatori del settore. Caldo più che mai, soprattutto alla vigilia della stagione estiva che segue quella dei rinvii 2020. 

Si spinge per tornare a svolgere le cerimonie almeno da metà giugno. Gli ultimi aggiornamenti.

Matrimoni, le linee guida: Banchetti all’aperto, ospiti rigorosamente distanziati e tutti con la mascherina

È quanto prevedono le linee guida messe a punto dalla Conferenza delle Regioni per il settore dei matrimoni, uno di quelli più colpiti dalle restrizioni anticovid e per il quale non è indicata la data di ripartenza nel decreto attualmente in vigore. L’obiettivo delle Regioni, quando la settimana prossima il governo farà il tagliando alle misure, è di consentire lo svolgimento delle cerimonie a partire dal 1 giugno.

matrimoni

Il protocollo, che fa sue le misure di carattere generale già predisposte per il settore della ristorazione e lo svolgimento dei riti civili e religiosi, individua una serie di “indicazioni integrative specifiche per i banchetti” che devono essere attuate per garantire la sicurezza dell’evento. Si va dall’obbligo per chi organizza la cerimonia di mantenere l’elenco dei partecipanti per un periodo di 14 giorni, alla riorganizzazione degli spazi per garantire un accesso ordinato alla sede dell’evento, con percorsi separati per l’ingresso e l’uscita, fino alla necessità di assicurare almeno un metro di spazio tra gli invitati.

Quanto ai tavoli, vanno disposti “in modo da assicurare il mantenimento di almeno un metro di separazione tra i clienti di tavoli diversi” sia al chiuso (distanza che può arrivare ad almeno 2 metri in base allo scenario epidemiologico di rischio) sia all’aperto (giardini, terrazze, plateatici, dehors) ad eccezione delle persone conviventi. In caso di riduzione della distanza tra i tavoli, vanno previste delle “barriere fisiche di separazione”.

Dove possibile, vanno sempre privilegiati gli spazi all’aperto ed è necessario assicurare la sanificazione degli ambienti interni e delle attrezzature prima di ogni utilizzo, fermo restando che tutti gli ospiti dovranno utilizzare sempre la mascherina al chiuso, quando non sono seduti al tavolo, e all’aperto, “qualora non sia possibile rispettare la distanza di un metro”.

Le linee guida sui matrimoni stabiliscono le regole anche per le cerimonie che prevedono il buffet

A servire dovrà essere del personale incaricato “escludendo la possibilità per gli ospiti di toccare quanto esposto” e con l’obbligo di indossare la mascherina. La modalità self service può essere consentita solo se il buffet prevede il consumo di prodotti monodose. Le esibizioni di eventuali gruppi musicali devono seguire le specifiche regole previste per il settore e, in ogni caso, “devono essere evitate attività e occasioni di aggregazione che non consentano il mantenimento della distanza interpersonale di almeno un metro”. Infine, per quanto riguarda l’utilizzo del guardaroba, “gli indumenti e gli oggetti personali devono essere riposti in appositi sacchetti porta abiti”.

Le basi di un protocollo che, tuttavia, dovrà passare sotto il controllo del Cts prima delle decisioni finali del Governo. 

Matrimoni saltati causa Covid, in fumo miliardi di euro

Il settore del Wedding, intanto, è piegato da oltre un anno di quasi totale inattività.

E quando si parla di Matrimoni non si intendono esclusivamente i ristoranti per le cerimonie.

Qual è la situazione in provincia dell’Aquila? Lo abbiamo chiesto ad alcune delle principali attività del settore.

Qui Avezzano, Centro Sposi Abruzzo

“Il vero problema finora è stato l’assenza di linee guida e chi ha deciso di sposarsi non sa cosa fare“, ci spiega Roberta De Simone, titolare di Centro Sposi Abruzzo, a Cappelle dei Marsi.

I matrimoni previsti per maggio e giugno 2021 – perché ricordiamo che il 2021 sarebbe dovuto essere l’anno della ripartenza – sono stati già rimandati, con date ad agosto e settembre, c’è poi chi ha preferito spostarlo al prossimo anno. L’unica cosa che è cambiata per la nostra attività, da quando il nostro territorio è uscito dalla zona rossa, è che siamo tornati a vedere nel settore Uomo. Molti papà degli sposi sono venuti in negozio a scegliere il proprio abito. Una prima parvenza di normalità dopo lunghi mesi bui“.

Il wedding, del resto, necessita di una programmazione ben precisa, ma programmare senza indirizzi precisi è praticamente impossibile. Soprattutto per le coppie prossime alle nozze.

Come si organizza una cerimonia se ancora permangono determinati divieti? Al tempo stesso, molti matrimoni erano già in fase di definizione, ma come cambieranno le regole? Alcune coppie non sanno neanche se possono inviare le partecipazioni e se sì quante. Del resto, secondo quanto finora stabilito, i ristoranti non possono fare banchetti fino al 31 luglio“.

Poi, ci sono i dipendenti “in cassa integrazione. Anzi, per la precisione stanno ancora aspettando quella di febbraio“, conclude Roberta De Simone.

Qui L’Aquila, Atelier Romantica

“Le nostre attività prima, considerando il codice Ateco, erano incluse nel settore abbigliamento standard. Poi, siamo stati inclusi nella categoria Eventi. La questione, però, è complessa: noi lavoriamo con gli eventi, è vero. Ma non si tratta di appuntamenti paragonabili, ad esempio, ad un concerto musicale, che vede la presenza di migliaia di persone. Vorremmo solo lavorare: siamo consapevoli del problema, quindi vogliamo semplicemente poter svolgere la nostra attività seguendo un protocollo preciso”, dichiara Maura Sansone, titolare di Atelier Romantica.

Noi dipendiamo dai ristoranti per le cerimonie, che tra l’altro hanno a disposizione spazi esterni enormi, ma non potrebbero eventualmente, in caso di cattivo tempo, . Se non sono possibili banchetti e cerimonie, nessuno ha bisogno di venire nei nostri Atelier per acquistare abiti adatti alle occasioni”, continua Maura Sansone, ascoltata dalla nostra redazione.

“Ora si sono riaperti i Cinema, i Teatri, che ospitano centinaia di persone: perché allora una location da cerimonia non può svolgere il suo lavoro rispettando le regole?”. 

Date certe, senza più proroghe. “I matrimoni hanno bisogno di programmazioni. Ripartendo il 31 luglio, tante persone che vogliono fare una cerimonia corrono anche il rischio di non trovare date disponibili. Per non parlare degli eventi accumulati. Di certo c’è che, con questa emergenza e con qualsiasi programmazione saltata, in molti decidono di sposarsi anche in mezzo alla settimana. Per non parlare delle comunioni rimandate, con i bambini cresciuti che, a volte, fanno anche fatica a trovare taglie adatte nelle nostre attività. Sono tantissime le conseguenze a catena che non vengono considerate da chi non è interno al settore. La realtà è che siamo fermi da un anno e mezzo e ancora non abbiamo certezze su quando e come ripartire.

Mesi di utenze pagate e di mancati introiti. “Con l’unico sostegno ricevuto nel periodo di zona rossa nazionale. Cioè ristori percepiti per soli due mesi: somme insufficienti, ma è stato quantomeno qualcosa a fronte di un pesantissimo crollo del fatturato, che ci ha visto tra le categorie più colpite dalle conseguenze dell’epidemia. Il 10 marzo 2020 l’Italia ha visto scattare il lockdown, noi due giorni prima, l’8, avevamo ricevuto tutta la merce nella nostra attività. Abiti da sposa e sposo, bomboniere, confetti. Merce che non abbiamo venduto, ma che abbiamo dovuto saldare. Del resto anche i fornitori vanno pagati”.

Abbiamo chiesto i tamponi. Una persona in sala che possa monitorare la temperatura dei clienti. Siamo pronti a ripartire, anche se con modalità e pratiche più dispendiose: ma se non ripartono le location noi restiamo fermi. Ovviamente non chiediamo matrimoni di 300 persone, ma – se la struttura lo consente – anche 150 invitati, ripartendo in totale sicurezza”, conclude

Qui Sulmona, William Di Carlo Confetti

Non c’è solo il fronte Atelier in crisi. Le conseguenze del Covid19 si sono abbattute anche sulle attività che gravitano intorno alle cerimonie e ai banchetti. Ce ne ha parlato William Di Carlo, titolare della storica attività di produzione Confetti, eccellenza d’Abruzzo.

“Anche il nostro settore, purtroppo, ha risentito delle conseguenze avute dall’emergenza”, ci spiega William Di Carlo. Sono praticamente saltate due stagioni, quella del 2020 e quasi interamente quella del 2021, già ampiamente compromessa. Nel nostro campo si sente in maniera rilevante l’assenza delle cerimonie”. 

“Noi facciamo vendita diretta in negozio, online e vendita ai rifornitori, destinata alle attività del weeding e delle cerimonie in genere. Abbiamo tre canali principali di riferimento dei nostri prodotti. Il fatto, poi, di non produrre solo prodotti da cerimonia, ci ha consentito di evitare danni totali subiti da questo stato delle cose. Siamo riusciti a continuare a vendere sia per l’autoconsumo sia grazie all’Export, che non si è mai fermato”. 

Il settore si sente tradito, nelle aspettative e nelle garanzia della tutela del suo diritto al lavoro. Conclude Di Carlo, Teoricamente le cerimonie saltate e rimandate nel 2020 avrebbero dovuto avere luogo nel 2021, poi tutto è diventato non più rinviabile, i mesi passavano, ma la possibilità di svolgerle non c’è stata. Arrivati a maggio pochi sono riusciti a pianificare un matrimonio: avrebbero dovuto fare tutto in fretta. Abbiamo subito capito che almeno l’ondata di matrimoni di inizio agosto sarebbe nuovamente saltata. Ora non ci resta che capire cosa succederà per eventuali nozze ed eventi autunnali.

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