Allevamento

L’Aquila, addio brucellosi ovicaprina: 90mila capi controllati in 3 anni

Bonifica degli allevamenti della provincia, per eliminare la patologia della brucellosi ovicaprina, patologia che si trasmette dagli animali all'uomo

Lotta alla brucellosi ovicaprina. Ottimi risultati nei controlli svolti dalla Asl1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila: provincia bonificata. Controllati nell’ultimo triennio 90.000 capi adulti.

90.000 capi adulti controllati negli ultimi 3 anni nell’azione finalizzata a eliminare la brucellosi ovicaprina. È uno dati salienti dell’attività svolta dal servizio veterinario di Sanità Animale, guidato dal direttore facente funzioni, dr. Mario Mazzetti, in tutto il territorio provinciale di L’Aquila. Un impegno a 360 gradi con cui la Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila, nell’ambito dell’attività del Dipartimento di Prevenzione, ha contribuito a far sì che la Regione venisse riconosciuta dalla Commissione Europea, unitamente alle altre province, indenne dalla brucellosi.

Quest’ultima è una zoonosi, cioè una patologia (di origine batterica) che si trasmette dagli animali all’uomo, il quale può contrarla attraverso il consumo di alimenti prodotti con latte crudo e formaggi freschi e per il contatto con materiale biologico o animali infetti.

La bonifica del territorio provinciale dalla brucellosi ovicaprina costituisce un grande risultato, frutto dell’intensificazione dei controlli del Servizio Veterinario Asl.

Nell’ultimo triennio, in particolare, gli operatori della Sanità animale hanno controllato costantemente e in modo capillare il 100% degli allevamenti ovini e caprini presenti nel comprensorio della provincia. Si è trattato di oltre 1.500 allevamenti, comprensivi di 90.000 capi adulti, che sono stati identificati e registrati in anagrafe.

I controlli, oltre a garantire la salute pubblica e ad assicurare i livelli essenziali, hanno permesso di eliminare del tutto la brucellosi dal territorio provinciale. Tra i vantaggi, legati a questa intensa azione contro la malattia, ci sono quelli a beneficio della zootecnia e, di riflesso, dei prodotti caseari. Il risultato conseguito consentirà di ridurre la percentuale di aziende da sottoporre a verifiche ma questo non abbasserà il livello di sorveglianza poiché gli spostamenti di animali verso i pascoli rappresentano comunque un rischio da monitorare con attenzione.

“Il patrimonio zootecnico della nostra provincia e dell’Abruzzo,” dichiara il Manager Roberto Testa, “è un bene prezioso da salvaguardare con attenzione, strettamente legato alla sicurezza nel consumo di alcuni prodotti alimentari che derivano dagli allevamenti. Aver reso il nostro territorio esente dalla brucellosi è quindi un risultato a garanzia di tutta la comunità”