La circolare

Moderna e Pfizer, estendere richiamo vaccino fino a 42 giorni

È raccomandabile il prolungamento nella somministrazione dei richiami dei vaccini Moderna e Pfizer. La circolare del Ministero

Estendere il richiamo dei vaccini Moderna e Pfizer a 42 giorni. La circolare del Ministero.

È “raccomandabile” un prolungamento nella somministrazione della seconda dose dei vaccini a mRNA Pfizer-BioNtech e Moderna “nella sesta settimana dalla prima dose”.

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Lo prevede la circolare del Ministero della Salute con cui si trasmette il parere del Cts in merito all’estensione dell’intervallo tra le due dosi dei vaccini a mRNA. Il Cts rimarca che “rimane una quota significativa di soggetti non vaccinati che, per connotazioni anagrafiche o patologie concomitanti, sono a elevato rischio di sviluppare forme di COVID-19 gravi o fatali”. Sulla scorta di ciò, il Cts raccomanda un prolungamento nella somministrazione della seconda dose.

Con la circolare – firmata dal direttore della Prevenzione del Ministero della Salute Gianni Rezza – si trasmette il parere del Comitato tecnico scientifico Cts, relativo al 30 aprile, in merito alla estensione dell’intervallo tra le due dosi dei vaccini a mRNA e alla seconda dose del vaccino Vaxzevria.

Questa considerazione sull’estensione dei tempi per il richiamo con i due vaccini Pfizer e Moderna, rileva il Cts, trova il suo razionale nelle seguenti osservazioni: “la somministrazione della seconda dose entro i 42 giorni dalla prima non inficia l’efficacia della risposta immunitaria” e la prima somministrazione di entrambi i vaccini a RNA conferisce già efficace protezione rispetto allo sviluppo di patologia COVID-19 grave in un’elevata percentuale di casi (maggiore dell’80%)”.

Inoltre, “in uno scenario in cui vi è ancora necessità nel Paese di coprire un elevato numero di soggetti a rischio di sviluppare forme gravi o addirittura fatali di COVID-19 – afferma il Comitato tecnico scientifico – si configurano condizioni in cui è opportuno dare priorità a strategie di sanità pubblica che consentano di coprire dal rischio il maggior numero possibile di soggetti nel minor tempo possibile.

Il parere, si legge nella circolare, “potrà in futuro essere supportato da ulteriore approfondimento epidemiologico su: letalità per fascia d’età, infetti per fascia l’età (dati correnti delle nuove infezioni), stima degli infetti modellizzata anche rispetto ai dati dello studio di prevalenza”.

In provincia dell’Aquila, in questi giorni Il Capoluogo ha raccontato di numerosi episodi in cui l’Azienda Sanitaria si è ritrovata costretta a rimandare gli appuntamenti programmati per i richiami dei vaccini Moderna, somministrati nella settimana di Pasqua. Il dirigente del settore Igiene e Prevenzione della Asl1, Domenico Pompei, aveva assicurato come ritardare il richiamo vaccinale non avrebbe comportato nulla. La circolare ministeriale, giunta proprio nella giornata di oggi, rassicura in questa senso, precisando – come scritto sopra – che “rimane una quota significativa di soggetti non vaccinati che, per connotazioni anagrafiche o patologie concomitanti, sono a elevato rischio di sviluppare forme di COVID-19 gravi o fatali”. 

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