Sanita'

L’Aquila, inaugurata la nuova Tac intelligente anti Covid

Inaugurata la nuova Tac Covid al G8. Dotata di programmi di intelligenza artificiale: capisce se la malattia evolve in una fase grave

L’Aquila, inaugurata nuova Tac anti Covid. Dotata di programmi di intelligenza artificiale per capire in anticipo se la malattia evolve verso una fase grave.

Una Tac avanzata, su cui sono installati programmi di intelligenza artificiale, per capire in anticipo se i sintomi covid del paziente evolveranno verso uno stadio grave della patologia, in modo da attuare subito un efficace percorso terapeutico e assistenziale. È la nuova apparecchiatura da 128 strati, inaugurata oggi all’ospedale di L’Aquila, nell’edificio G8, alla presenza del manager Roberto Testa, del direttore sanitario aziendale Alfonso Mascitelli, del direttore del servizio radiologia, prof. Carlo Masciocchi, del rettore dell’Università Edoardo Alesse, del sindaco Pierluigi Biondi e dell’assessore regionale al bilancio, Guido Liris.

Sono inoltre intervenuti il direttore dipartimento tecnologie pesanti della Asl, Massimo Di Pietro, il direttore dipartimento Mesva dell’Università, prof. Guido Macchiarelli e il direttore sanitario dell’ospedale Giovanna Micolucci.

tac anti covid l'aquila

Il macchinario, che è costato 350.000 euro e che è già in funzione da alcuni giorni, è uno dei pochi a livello nazionale ad essere dotato di programmi di intelligenza artificiale in grado di sviluppare ed elaborare analisi approfondite associate alle prestazioni dell’apparecchiatura. Ciò consente allo specialista di avere a disposizione un quadro complessivo e di valutare tempestivamente la gravità dei sintomi provocati dal covid. Un fattore che si rivela cruciale per intervenire senza ritardi ed evitare che la rapida evoluzione della sintomatologia degeneri in una fase critica e di più difficile gestione.

“L’inaugurazione della Tac dedicata ai pazienti Covid – ha dichiarato il sindaco Biondi – rappresenta un nuovo, importante tassello nell’ambito del programma di potenziamento della sanità del capoluogo e della provincia aquilana, una battaglia che da tempo stiamo portando avanti con il comitato ristretto dei sindaci della Asl. Dopo gli anni di immobilismo che hanno caratterizzato le politiche sanitarie per le aree interne stiamo recuperando il tempo perso. Adesso andiamo avanti sulle altre emergenze del territorio, che devono andare di pari passo con la campagna vaccinale, a partire dall’installazione della Pet/Tc fissa e all’avvio dei lavori per il primo lotto funzionale della centrale operativa del 118. È solo grazie agli investimenti in termini di risorse umane, materiali e strumentali che le aree interne potranno farsi trovare pronte all’appuntamento della revisione dell’organizzazione della sanità regionale”.

La nuova Tac, collocata all’edificio G 8 del San Salvatore, sarà quindi utilizzata esclusivamente per persone che risultano positive al test covid e che vi verranno trasferite tramite percorsi esterni e in ambulanza.

L’entrata in funzione del nuovo macchinario, peraltro, avrà vantaggi che andranno oltre l’attività di prognosi sul Covid.
Infatti fino ai giorni scorsi è stata utilizzata un’unica Tac sia per le diagnosi covid sia per le altre patologie. Ora invece, con l’attivazione della nuova apparecchiatura inaugurata oggi e dedicata esclusivamente al Covid, l’utilizzo delle altre Tac in uso potrà riprendere con maggiore intensità e frequenza per malattie diverse dal Coronavirus; vi sarà così un maggiore giovamento dell’attività diagnostica ordinaria, soprattutto in campo oncologico, e un più incisivo contenimento delle liste di attesa.

L’uso del nuovo macchinario rientra in un progetto di potenziamento e aggiornamento dei Reparti di Sub Intensiva, Malattie infettive e Rianimazione dell’ospedale del capoluogo regionale, nell’ottica del progressivo rafforzamento delle misure contro la pandemia.

“Ormai”, dichiara il manager Testa, “per contrastare in maniera sempre più efficace il Covid occorre puntare su strumenti all’avanguardia e il ricorso alla Tac inaugurata oggi risponde proprio a questa esigenza. Capire per tempo se il paziente sta per precipitare verso una fase grave della patologia diventa fondamentale per assisterlo al meglio”

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