Cronaca

Corte d’Appello L’Aquila: rigettato mandato di arresto europeo

La Corte d'Appello dell'Aquila ha rigettato un mandato d'arresto europeo nei confronti di un cittadino comunitario. Potrà disporre di una detenzione alternativa al carcere.

La Corte d’Appello dell’Aquila ha rigettato un mandato di arresto europeo nei confronti di M.D.M. cittadino comunitario condannato con sentenza definitiva a 3 anni e 6 mesi su pronuncia di autorità giudiziaria straniera.

La Corte d’Appello di L’Aquila, in qualità di Organismo territorialmente competente, con sentenza divenuta definitiva in data 8.4.2021 ha rigettato il mandato di arresto europeo lo scorso 1 aprile.

Lo rendono noto al Capoluogo i difensori di fiducia dell’uomo condannato, Luca Carbonara e Giandonato Morra, entrambi del Foro di Teramo.

Per effetto di questa pronuncia, la Corte d’Appello di L’Aquila ha revocato la temporanea misura degli arresti cui era stato sottoposto M.D.M., ordinandone l’immediata liberazione e disponendo che la pena detentiva possa essere espiata in Italia conformemente al diritto interno con possibilità pertanto di accesso a tutte le misure alternative alla detenzione previste dal nostro ordinamento.

Come riferito al Capoluogo, i due legali hanno rilevato e fatto valere il principio secondo cui il radicamento di un cittadino comunitario dell’Unione Europea debba essere ancora considerato criterio prevalente rispetto ad altri, nonostante le ultime modifiche legislative intervenute con il D.lgs 10/2021 in materia di cooperazione giudiziaria in ambito penale e, segnatamente, di adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni della decisione quadro 2002/584/GAI relativa al mandato d’arresto europeo nonché alle procedure di consegna tra Stati membri.