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Gilberto Malvestuto, auguri per i 100 anni dell’ultimo ufficiale della Brigata Maiella

Compie oggi 100 anni Gilberto Malvestuto, l'ultimo ufficiale in vita della Brigata Maiella.

Compie oggi 100 anni Gilberto Malvestuto, l’ultimo ufficiale della Brigata Maiella. Tanti auguri!

Tanti auguri a Gilberto Malvestuto, l’ultimo ufficiale in vita della Brigata Maiella. Ufficiale al Merito della Repubblica italiana e combattente per la libertà, Malvestuto è stato insignito di Croce di guerra al Valore Militare per la sua condotta nella Guerra di Liberazione, suggellata dall’ingresso trionfale nella città di Bologna all’alba del 21 aprile 1945, primo italiano tra i soldati degli eserciti Alleati.

L’Associazione Brigata Maiella augura a Gilberto Malvestuto, Patriota della Maiella di Sulmona, in occasione del suo centesimo compleanno, di proseguire con la sua testimonianza a diffondere i valori della Resistenza, scritti nella nostra Carta costituzionale. L’invito alle giovani generazioni è quello di portare avanti l’impegno nella difesa dei diritti per la democrazia e la libertà.

 A oltre settant’anni da quei tragici ed eroici eventi, in un momento così problematico della vita del Paese, la trasmissione del patrimonio di vita dei patrioti della Maiella funge da pietra d’angolo per l’edificazione di un futuro consapevole degli errori commessi nel recente passato.

Gilberto Malvestuto, 100 anni per l’ultimo ufficiale della Brigata Maiella

La scelta di Gilberto compiuta allora chiede oggi a ciascuno di noi di schierarci dalla parte di chi vede negata la propria libertà civile e sociale.

 L’impegno di Malvestuto non si è fermato con le imprese di liberazione nazionale, ma è proseguito in maniera altrettanto significativa con l’incarico di direzione dell’Istituto abruzzese per la storia d’Italia dal fascismo alla Resistenza.

Il dovere della memoria si dimostra ancora una volta come imperativo civico e politico contro ogni forma di subdolo revisionismo e di semplificazione, che ciclicamente torna a equiparare chi si schierò dalla parte della democrazia e dei diritti inviolabili dell’uomo e chi dalla parte di un regime antidemocratico e fondato sulla discriminazione.

 I cento anni di Malvestuto rappresentano un momento importante per l’intero Abruzzo che è così chiamato a ripercorrere le pagine più gloriose della sua storia scritta in maniera indelebile dalle imprese dei ragazzi della Brigata Maiella.

gilberto malvestuto

Chi è Gilberto Malvestuto

La prima ribellione di Malvestuto, una reazione contro l’ammaestramento delle parole e del pensiero imposto dal fascismo, nasce tra banchi dell’Istituto magistrale, che frequenta accanto all’amatissima Leda Comitis, sua futura compagna, proveniente da una nota famiglia antifascista di Sulmona. La comunanza affettiva e di ideali socialisti con Leda lasciano un segno indelebile nella formazione di Malvestuto e lo muoveranno anche in seguito vero i valori dalla Resistenza.

L’8 settembre è a Montepulciano Scalo, appena nominato sottotenente, per l’espletamento del servizio di prima nomina. Interrotti i collegamenti del Comando con Siena, in assenza di ordini superiori, egli rimane consegnato in caserma con il suo Battaglione per poter sostenere un eventuale attacco della Wermacht, che intanto si accinge ad occupare militarmente l’Italia centro-settentrionale. Solo attorno al 12-13 settembre arriva l’autorizzazione ad abbandonare il presidio. Con altri ufficiali rimasti in zona e una licenza straordinaria “in attesa di disposizioni”, Malvestuto si mette in viaggio per rientrare in Abruzzo. Abbandonata l’uniforme di ufficiale dell’esercito italiano, fortunosamente raggiunge la città natale dove passa, alla macchia, i nove mesi successivi.

Quando nel giugno del 1944 la Banda Patrioti della Maiella valica il massiccio omonimo e dilaga nella vallata peligna mettendo fine all’occupazione nazi-fascista, Gilberto sceglie per la seconda volta la strada della ribellione con l’adesione alla Resistenza. La sua è di nuovo una scelta morale: a 23 anni avrebbe potuto tornare a vivere liberamente, avendo intanto sostenuto e vinto un concorso pubblico nazionale per la qualifica di alunno d’ordine di stazione. Eppure decide di combattere per la “liberazione dei fratelli del Nord”, aderendo all’appello lanciato da Ettore Troilo, a cui resterà legato, anche nel dopoguerra, in un rapporto di stretta collaborazione basato su una profonda stima reciproca.

Raggiunta la Maiella a Recanti, Malvestuto si arruola con il grado di sottotenente e viene assegnato alla Compagnia Pesante mista. Dalla fine di ottobre 1944 prende parte ai combattimenti sostenuti in Romagna e in Emilia per la liberazione di Monte Castellaccio, Brisighella, Monte Mauro, Monte della Volpe, Monte della Siepe. Trascorre il lungo inverno del ’44 sul Fiume Senio, sul Lamone, sul Fiume Indice, fino alla radiosa primavera che lo vede protagonista della liberazione di Castel San Pietro alla testa della sezione Mitraglieri. La stessa, integrata da un plotone della 1° Compagnia Fucilieri, libererà Bologna intanto insorta contro le forze tedesche e fasciste il 21 aprile 1945.

Tra le pagine più dolorose del suo Diario di guerra, la perdita di Oscar Fuà, studente diciassettenne di Sulmona, caduto a Brisighella e quella del Capitano Mario Tradardi, la mattina del 17 dicembre 1944 a monte Mauro, di cui Malvestuto vorrà portare il feretro a spalla. Tra le pagine più luminose, la solidarietà della popolazione di Modigliana, che lo ospita con i Maiellini la notte di Natale del 1944 e quella dei Bolognesi, di cui ha sempre ricordato il festoso abbraccio al termine della lunga avanzata lungo la Via Emilia.

“I nomi di battaglia non contavano nella Maiella”, ha raccontato Malvestuto a Gad Lerner nella lunga intervista rilasciata lo scorso aprile per la trasmissione “la Scelta”, noi combattevamo a viso aperto.

La terza ribellione nei 100 anni di Gilberto Malvestuto è quella profusa nell’impegno e nella testimonianza civile, soprattutto in veste di Presidente e membro del Direttivo dell’Istituto Abruzzese per la storia della Resistenza e dell’Italia contemporanea.

Clicca qui per ascoltare una recente intervista Rai a Gilberto Malvestuto, in cui racconta gli anni delle battaglie. 

 

Gli auguri

“I Cento anni di Gilberto Malvestuto – afferma il Presidente della Fondazione Brigata Maiella, Nicola Mattoscioci richiamano alla nostra visione del mondo, all’immagine di avvenire che ciascuno di noi intende impegnarsi a costruire. Avere memoria, infatti, non significa solo conoscere gli eventi del passato, ma anche costruire il futuro sulla base delle idealità che Gilberto e i Maiellini hanno seminato nella mentalità e nella coscienza civile di tutti noi”.

“Buon compleanno Gilberto! Sono auguri speciali quelli che rivolgo oggi, a nome mio, dell’amministrazione e della intera Città di Sulmona a Gilberto Malvestuto, ultimo degli ufficiali della storica Brigata Majella, per i suoi cento anni. Un traguardo importante, per un uomo che ha fatto la storia, che ha difeso i valori universali e sacri di libertà, rendendo questa Città orgogliosa di un figlio illustre e speciale. Non potendo consegnargli personalmente il “messaggio” della Città, ho voluto conversare con lui telefonicamente, non senza emozione­. Le sue parole, lucide e determinate, testimonianza concreta di una vita straordinaria, sono quelle di una gran bella persona, rimasta forte e nello stesso tempo umile nell’animo, che ha conosciuto da vicino il valore della libertà e il prezzo per riconquistarla, lui che ha combattuto rischiando la sua vita per un Paese libero, ricevendo per questo molti alti riconoscimenti per il suo valore in campo. Non si finirebbe mai di ascoltarlo raccontare la sua storia, che è quella del nostro Paese. Traspare dalle sue parole lo spirito di un combattente che dopo la liberazione di Sulmona nel 1944, prosegui’ verso il settentrione entrando tra i primi nella Bologna liberata nel 1945. Ecco perché oggi la Città vuol dirgli Grazie. Grazie per averci insegnato cosa vuole dire Libertà e che cos’è l’onore. Grazie perché oggi, in questo compleanno speciale, egli continua ad avere parole per noi, per gli altri, per il Paese e soprattutto per i giovani.  E condivido appieno il suo pensiero, ch’egli stesso ci consegnò nella cerimonia in cui inaugurammo, tra storia e memoria, il monumento alla Brigata Majella, riconosciuto come simbolo per continuare ad onorare i caduti e a tramandare i valori e gli ideali democratici.  Affinchè nessuno dimentichi mai il passato e le nuove generazioni comprendano quanto preziosi siano la libertà, l’onore, la dignità, la democrazia, che vanno difesi sempre. La storia deve essere la base di un cammino che conduce a un futuro migliore. E questo il caro Gilberto non ha mai smesso di ricordarcelo. Sulmona è fiera di porgerti i migliori auguri di buon compleanno”. Le parole scelte dal sindaco di Sulmona Annamaria Casini

Faccio i miei migliori di buon compleanno al partigiano Gilberto, – scrive la deputata aquilana del PD Stefania Pezzopanel’ultimo degli ufficiali superstiti della storica Brigata Maiella. Mi onora profondamente l’amicizia con Gilberto Malvestuto, che domani compie 100 anni, e vive a Sulmona. Ufficiale al Merito della Repubblica italiana e combattente per la libertà, Gilberto Malvestuto è stato insignito di Croce di guerra al Valore Militare per la sua condotta nella Guerra di Liberazione. Emoziona ancora la foto che lo immortala all’ingresso trionfale nella città di Bologna all’alba del 21 aprile 1945, primo italiano tra i soldati degli eserciti Alleati. Quando ho ricoperto la carica di presidente della provincia dell’Aquila ebbi l’immenso piacere di raccontare la sua eroica storia in un libro. Tanti tanti auguri amico mio, eroe vero“.

“Caro Gilberto,a nome del Partito Democratico regionale ti rivolgo gli auguri di buon compleanno. L’augurio a te è anche quello alla storia di coraggio e impegno civile che hai messo in pratica e rappresenti. La Brigata Maiella è un vanto dell’Abruzzo nella Resistenza, una componente essenziale delle battaglie per la nascita della democrazia repubblicana. Con la Brigata Maiella l’Abruzzo trasmette i suoi valori e i suoi tratti essenziali, di rigore, di semplicità, di franchezza alla nuova Italia che nasce con la Resistenza. Grazie Gilberto, con te e con i partigiani come te l’Italia e l’Abruzzo hanno un inesauribile debito di riconoscenza”. Il pensiero di Michele Fina, Segretario del Partito Democratico Abruzzo

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