Il ricordo

Silvio Jovane, il ricordo di Stefano Ardito: Il suo Paretone e una vita di avventure

Silvio Jovane, il gigante della montagna non c'è più. Il ricordo del giornalista e alpinista Stefano Ardito: "Un esploratore indomito, protagonista di grandi imprese".

Silvio Jovane, una vita sulle vette, alpinista dell’inesplorato, cercatore di meraviglie, lassù dove il cielo è più vicino. Fu lui, insieme a Gigi Mario, ad aprire la prima via difficile, sul Gran Sasso. Per questa e per tante altre imprese l’Abruzzo non lo dimenticherà. Il ricordo del giornalista, scrittore e collega alpinista, Stefano Ardito.

“Tutti conosciamo il Paretone, la gigantesca parete con cui il Corno Grande si affaccia verso est, sull’Autostrada che scende a Teramo e su Isola del Gran Sasso. Quella parete è sempre stata presente, viva, nei ricordi, nelle immagini, negli occhi di centinaia di migliaia di abruzzesi e visitatori, nonostante sia stata esplorata relativamente tardi, a partire dal 1922.. Ed è stata battezzata nei suoi dettagli da Silvio Jovane, uno straordinario alpinista e un grandissimo esploratore”.

Fu lui a riconoscere e definire “i quattro pilastri del Paretone, sui quali corrono delle vie d’arrampicata molto difficili. Lui ha dato il nome alla ‘Farfalla’, un’enorme macchia gialla sulla parte sinistra della parete. Oltre alla prima salita del Secondo Pilastro, Jovane ha preso parte nel 1960 all’avventurosa prima salita invernale della Parete“. 

Paretone

Non fu, ovviamente, l’unica impresa di Silvio Jovane, un vero gigante della montagna, grande personaggio dell’alpinismo italiano. Ricorda ancora Stefano Ardito

“Ha compiuto importanti ascensioni al Monte Morra, la classica falesia degli arrampicatori romani e ha compiuto scalate di rilievo anche sulle Dolomiti”.

Ricordiamo che prese anche parte alla prima spedizione in Saraghrar (agosto 1959), la quarta vetta più alta della catena dell’Hindu Kush, in territorio pakistano.

“Ci sono alpinisti che continuano ad arrampicare fino ad un’età avanzata, altri, invece, che si fermano quando sentono di non essere più al massimo. In questo, Silvio Jovane, è stato simile a Walter Bonatti, che ha smesso a soli 35 anni. Silvio, infatti, nella seconda parte della sua vita si è dedicato ai viaggi: con esperienze avventurose in giro per il mondo. Ha visitato isolette del Mar Rosso assieme ai suoi figli ancora piccoli, ha risalito in bicicletta le strade del Karakorum, in Pakistan. Possiamo dire che ha vissuto incredibili avventure”.

Silvio Jovane

Tra Silvio Jovane e Stefano Ardito, entrambi grandi appassionati di montagna, l’incontro c’è stato quando la stagione dell’alpinismo vero per Jovane era già matura e ormai compiuta.

Quando cominciai a fare l’alpinista negli anni ’70 Silvio Jovane aveva già smesso – ricorda Stefano Ardito, contattato dalla nostra redazione – Ci siamo conosciuti quando ho pubblicato, con l’editore di Teramo Ricerche e redazioni, la mia Storia dell’Alpinismo in Abruzzo. Un’occasione che ha visto diverse partecipazioni di Jovane alle presentazioni del libro tenute nella nostra regione. Poi, ho avuto il piacere di collaborare alla pubblicazione di Yuldo, l’unico libro scritto da Jovane, in cui racconta momenti di viaggi, accompagnati dalla sua bellissima filosofia del mondo. Un personaggio che varrebbe la pena conoscere, più di quanto non lo si sia riusciti a conoscere fino ad oggi. Per me è stato un onore incontrarlo sul mio cammino“.